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Verso Torino: 1998, il quinto sigillo di Sampras a Wimbledon

A sorpresa Korda vince l'Open d'Australia e Moya trionfa al Roland Garros. Come previsione Sampras vince il quinto titolo a Wimbledon e Rafter si conferma campione all'US Open. L'Italia torna in finalel di Coppa Davis.

di | 30 ottobre 2023

Per il sesto anno di fila, il numero 1 del mondo è ancora Pete Sampras che si mette definitivamente alle spalle il record di Jimmy Connors (1974-1978) e pareggia quello leggendario di Bill Tilden (1920-1925). E' l'ultima stagione di regno per Pistol Pete, ma non l'ultima prodiga di trionfi. Il 1998 gli regala solo quattro tornei, ma tra questi c'è anche il quinto trionfo a Wimbledon che gli permette di affiancare il record di Bjorn Borg.
La prima settimana del circuito offre la sorpresa Lleyton Hewitt che da numero 550 del mondo vince nella sua Adelaide battendo in finale Jason Stoltenberg per 2-6 6-3 7-6. Ha solo 16 anni e 10 mesi, è il terzo più giovane vincitore di un torneo dopo Krickstein e Chang, e assieme a Rafter e Philippoussis garantisce un futuro dorato agli aussie.
Per celebrare i primi 10 anni di vita del nuovo impianto, l'Open d'Australia modifica il nome della location: da Flinders Park a Melbourne Park. L'attesa del torneo è spasmodica: Rafter, campione in carica a Flushing Meadows, sogna di emulare Mark Edmondson, ultimo a vincere lo Slam di casa addirittura nel lontanissimo 1976, Sampras punta dritto al record dei 12 Slam di Roy Emerson, e intorno ad Agassi si respira aria di resurrezione. Nessuno di questi tre però arriva in fondo al torneo: Rafter e Agassi cedono uno dopo l'altro, tra il terzo turno e gli ottavi, al sorprendente spagnolo Berasategui, Sampras invece ha la sua giornataccia nei quarti contro Kucera perché, prima ancora dei 19 ace dello slovacco, il numero 1 del mondo accusa i sette break subiti in diciannove turni di battuta.
All'appuntamento con le semifinali si presentano tre novizi - Karol Kucera, Nicolas Escude e Marcelo Rios - più Petr Korda che ha giocato una finale Slam nel 1992 a Parigi perdendo da Courier. E' proprio il ceco, che compie 30 anni nel corso del torneo, a vincere il primo Slam dell'anno dopo la pazza rimonta nei quarti su Bjorkman. In semifinale Korda lascia un set a Kucera e in finale addomestica Rios (giunto fin lì senza affrontare teste di serie) con un triplice 6-2.

Sono i tornei di casa a restituire gloria, vittorie e punti Atp importantissimi a Pete Sampras e Andre Agassi. I due tornano ad affrontarsi, per la prima volta dal Masters del 1996, in finale a San Josè e a vincere è nettamente il Kid di Las Vegas che torna tra i primi 50. Sampras conquista l'ultima edizione del torneo di Philadelphia e una settimana dopo Agassi concede il bis a Scottsdale. Sampras tocca 100 settimane consecutive in testa al ranking Atp, ma le sconfitta contro Muster agli ottavi di Indian Wells e contro Wayne Ferreira al secondo turno di Key Biscayne offrono a Marcelo Rios la chance di superare l'americano e issarsi a numero 1. Il cileno non si lascia sfuggire l'occasione: vince a Indian Wells su Rusedski e a Miami sul ritrovato Agassi. Il Sud America ha finalmente un re del mondo, un mancino di 22 anni non troppo alto (1,75m), ma con un potentissimo rovescio a due mani e una fenomenale sensibilità di tocco. Purtroppo per lui, a causa del bassissimo livello di concentrazione, passa alla storia come l'unico re Atp a non vincere titoli Slam.
La stagione sul rosso mette brio agli spagnoli che vanno a segno con Carlos Moya a Monte Carlo e con Albert Costa ad Amburgo. Costa ha la chance di fare back-to-back e vincere in due settimane l'Open di Germania e Roma, ma durante il penultimo punto della semifinale contro Berasategui cade e si fa male al polso. Il giorno della finale il dolore è sparito, ma nella fase di riscaldamento mattutino capisce che non è in grado di giocare. Così Rios, che gioca un grande torneo senza perdere set contro Henman, Muster, Krajicek e Kuerten, alza al cielo del Foro Italico il trofeo senza disputare la finale.
A Parigi lo scacchiere delle semifinali vede tre spagnoli contro un francese, Cedric Pioline, sopravvissuto per miracolo dal bombardamento di un diciottenne russo di nome Marat Safin che si mette in mostra battendo in cinque set prima Agassi e poi Kuerten. Il dominio iberico è imbarazzante: Alex Corretja fa fuori il francese Pioline in tre set, Carlos Moya batte Felix Mantilla in quattro set e in finale vince su Corretja in tre set grazie a un tennis più potente e penetrante.
Sampras, tornato al vertice del ranking il 27 aprile, è già da tempo con la testa a Wimbledon e al record di Borg. La battuta d'arresto al secondo turno del Queen's contro Woodforde è presto dimenticata da una cavalcata solitaria che lo lancia nuovamente in finale con un solo set ceduto in semifinale a Tim Henman. La parte bassa del tabellone è una giungla. C'è spazio anche per l'italiano Davide Sanguinetti, favorito da un tabellone fortunato (Van Herck, Squillari, Voltchkov e Clavet) e approdato nel club dei "last eight" diciannove anni dopo Panatta. Lo spezzino di più non può fare e si arrende ai quarti a Krajicek che poi ingaggia una battaglia con Ivanisevic. Il croato ha due match point sul proprio servizio sul 5-4 del quarto set, ma deve attendere il 15-13 del quinto per gioire.

La finale Sampras-Ivanisevic è per l'americano l'unica finale Slam giocata e vinta al quinto set. Nel tie-break del secondo set Ivanisevic ha per due volte l'opportunità per salire due set a zero: per due volte Sampras ricorre alla seconda di servizio e per due volte Ivanisevic mette la risposta in rete. Scampato il pericolo, l'americano allunga, si distrae un po' nel quarto, ma dal due pari del quinto infila 16 degli ultimi 19 punti. Borg è eguagliato a Wimbledon (5 titoli) e nel numero degli Slam (11). Intanto un sedicenne svizzero vince il torneo junior battendo in finale Irakli Labadze: il suo nome è Roger Federer che debutta fra i professionisti due giorni dopo nel torneo di Gstaad perdendo dall'argentino Lucas Arnold. In finale ci vanno Alex Corretja, finalista a Parigi, e Boris Becker, alla perenne ricerca del primo successo sulla terra dopo 5 finali perse. Per il tedesco la musica non cambia, Corretja lo batte tre set a zero costringendolo a chiudere la carriera senza allori sul rosso.
Il 10 agosto Rios torna numero 1 del mondo, ma i veri protagonisti dell'estate sono Agassi e Rafter. Agassi torna di forza nei top 10 con le vittorie di Washington e Los Angeles, Rafter invece sbanca i due Super 9 estivi battendo Krajicek in finale all'Open del Canada e Sampras a Cincinnati. Il debutto a Flushing Meadows però è da brividi. La scelta di giocare anche la settimana prima a Long Island gli costa l'affaticamento che paga contro Hicham Arazi. Rafter va sotto due set, sul 3-4 del terzo salva due palle break e un'altra nel terzo game del quinto set, ma Rafter regge, servizio e risposta di rovescio lo tengono a galla. L'australiano vola spedito in semifinale dove lo attende Pete Sampras. L'americano tiene testa al rivale fino al 5-2 del terzo, poi è costretto a uscire dal campo per farsi trattare la gamba sinistra: Pete sale avanti 2 set a 1, ma gli ultimi due set sono un calvario. A vincere è Rafter che tiene in vita il record di Emerson accedendo alla finale contro il connazionale Philippoussis. Sulla carta è un match da fantascienza, tra due attaccanti, ma in pratica è un monologo di Rafter che in tutto il match commette solo cinque errori gratuiti.
La lotta per il primo posto della classifica è sempre un affare privato tra Sampras e Rios. L'americano teme di non poter concludere la sesta stagione di fila al comando e allora programma sei settimane di fuoco per fare più punti possibili. I risultati sono modesti: subito fuori a Basilea, vittoria a Vienna, quarti a Lione, semifinale a Stoccarda, finale persa a Bercy, primo turno a Stoccolma. Rios invece vince la Grand Slam Cup su Agassi, che però non da punti Atp, fa centro a Singapore, semifinale a Lione e quarti a Stoccarda, Bercy e Santiago. I due arrivano ad Hannover separati da appena 33 punti in classifica. Ma dopo la sconfitta con Henman nel round robin, Rios getta la spugna per forti dolori lombari. Sampras è sollevato, chiude il girone al primo posto, ma in semifinale cede al tie-break del terzo set all'effervescente Alex Corretja. In finale lo spagnolo recupera due set al connazionale Moya e conquista il titolo più importante della carriera.

L'ultimo appuntamento dell'anno è la finale di Davis che l'Italia, dopo averne giocate sei fuori casa, organizza al Forum di Assago ospitando la Svezia. Gaudenzi (vittorioso in marzo a Casablanca del primo titolo Atp) e Sanguinetti, con Nargiso doppista, guadagnano l'accesso alla finale grazie alla storica semifinale vinta a Milwaukee sugli Stati Uniti. Ma a Milano, sul 6 pari al quinto, la spalla di Gaudenzi cede: l'azzurro si ritira contro Norman e per l'Italia è la fine del sogno. Gustafsson batte Sanguinetti e sabato Bjorkman-Kulti firmano la settima e ultima coppa Davis della storia per gli scandinavi.

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