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Verso Torino: 2001, finalmente Ivanisevic trionfa a Wimbledon

Terzo centro per Andre Agassi all'Open d'Australia, terzo centro per Guga Kuerten al Roland Garros e primo titolo per Lleyton Hewitt a Flushing Meadows. Ma a passare alla storia è Wimbledon firmato da Goran Ivanisevic.

di | 02 novembre 2023

Il 2001 è l'anno dei soliti nomi e anche la prima grande vetrina per i nuovi talenti. Un mix perfetto di campioni dal glorioso passato e di giovani promesse dal radioso futuro. Agassi e Kuerten confermano i successi Slam del 2000, Ivanisevic corona il sogno della vita vincendo al fotofinish una spettacolare finale di Wimbledon contro Rafter. Ma il numero 1 dell'anno è un ragazzo australiano di 20 anni, Lleyton Hewitt, che trionfa a Flushing Meadows e alla Tennis Masters Cup con la forza della gioventù e l'esperienza di un veterano.
Tanti sono i pretendenti che puntano al trono dell'Open d'Australia: la lista dei favoriti comprende Kuerten, Safin, Sampras, Kafelnikov, Agassi e Hewitt, più la mina vagante Rafter. Già al secondo turno il torneo si alleggerisce per l'eliminazione del numero 1 Kuerten che si fa trovare impreparato da un Rusedski scintillante e vittorioso 9-7 al quinto. Al terzo turno c'è una maratona indigesta anche per Hewitt, superato per 7-5 al quinto da Carlos Moya: va meglio invece a Sampras che recupera uno svantaggio di due set a uno contro l'argentino Juan Ignacio Chela. Agli ottavi però Pistol Pete esce, messo sotto dal tennis d'attacco di Todd Martin, e va a casa anche Safin ridimensionato in tre set da Dominik Hrbaty.
I favoriti rimangono tre: Agassi, Kafelnikov e Rafter. Tra gli outsider si fa largo il francese Arnaud Clement che dopo Rusedski butta fuori nei quarti Yevgeny Kafelnikov e in semifinale il connazionale Sébastien Grosjean rimontando due set. L'altra semifinale invece, tra Agassi e Rafter, ha il sapore di una finale anticipata. I due si fronteggiano a viso aperto e per tre set la sfida è stellare: gli attacchi dell'australiano mettono a dura prova i passanti dell'americano che va sotto due set a uno. Ma dopo il tie-break del terzo set Rafter cala e Agassi non sbaglia più una palla. Due giorni dopo il Kid infligge un pesante 6-4 6-2 6-2 a Clement cucendo sul petto lo Slam numero sette.
Una settimana dopo al Palalido di Milano il giovane Roger Federer vince il primo titolo Atp battendo in finale Julien Boutter e a fine febbraio lo svizzero perde di misura la finale a Rotterdam contro Nicolas Escudé. La vetta della classifica mondiale è affare privato tra Kuerten e Safin, ma il giocatore più caldo del momento è Agassi che in primavera completa il tris magico aggiungendo alla vittoria di Melbourne quelle di Indian Wells e Key Biscayne. In California schianta Hewitt e Sampras, in Florida batte Rafter e poi Gambill.
La stagione sul rosso vede nascere il dualismo tra Gustavo Kuerten e Juan Carlos Ferrero, il nuovo gioiello spagnolo. Il brasiliano dopo Buenos Aires e Acapulco vince facile a Monte Carlo, lo spagnolo invece dopo Dubai vince all'Estoril, a Barcellona, a Roma in cinque set su Kuerten e perde in finale ad Amburgo contro l'argentino Portas.

A Parigi l'uomo da battere è il numero 1 del mondo Guga Kuerten che tenta il tris. Nella domenica di mezzo il brasiliano è atteso da un ottavo di finale sulla carta semplice. L'avversario è il qualificato Michael Russell, un americano di appena 1,73 m, numero 135 del mondo. Guga si fa incantare, perde due set e sul 3-5 del terzo salva un match point: è uno scambio interminabile, il pubblico mormora quando il dritto di Kuerten sembra uscire, invece atterra nei pressi della riga e al 26° colpo il brasiliano chiude a rete con una sbracciata di dritto. L'americano cala vistosamente e una volta perso il tie-break del terzo set finisce divorato 6-1 al quinto. Lo scampato pericolo carica il brasiliano che dai quarti in poi gioca tre match impeccabili superando Kafelnikov, Ferrero e Corretja in finale. Gli altri big deludono, compreso Agassi nei quarti, fatto fuori da Grosjean sotto gli occhi dell'ex presidente americano Bill Clinton.
Il mattatore del circuito su erba è Lleyton Hewitt: l'australiano vince al Queen's battendo Sampras in semifinale e Henman in finale e la settimana dopo si ripete a 's-Hertogenbosch su Canas. Ma Wimbledon 2001 passa alla storia con altri protagonisti.
Il secondo lunedì dei Championships è per tradizione riservato agli ottavi di finale, tra i quali spicca la sfida tra il sette volte campione Pete Sampras e il diciannovenne Roger Federer, indicato come suo successore. L'americano gioca in casa, è imbattuto da 31 partite e nelle ultime 9 edizioni ha perso solo con Krajicek. E' un match palpitante, cinque set serrati, poi sul 4 pari del quinto Sampras ha due palle break. Ma Federer è un predestinato, annulla le due chance con il servizio e sul 6-5 si procura il match point. Sampras serve una prima a uscire e Federer piazza una risposta vincente.
Senza Sampras gli inglesi sognano con Tim Henman, il quale prima si salva per miracolo contro Todd Martin e poi batte in quattro set un Federer completamente privo di stimoli. Henman però non fa i conti con Goran Ivanisevic. Il croato, numero 125 del mondo, è sul viale del tramonto e riceve una wild card per il glorioso passato (tre finali perse). A forza di ace (216 in tutto il torneo) Goran fa fuori Roddick, Rusedski e Safin, qualificandosi per la semifinale con Henman che il maltempo diluisce su tre giorni. Primi due set lottatissimi, poi in 15 minuti Ivanisevic cede il terzo parziale per 6-0 prima dell'arrivo della pioggia. Sabato il campione di Spalato si aggrappa al tie-break del quarto set, che domina 7-3, prima del nuovo acquazzone sul 3-2 del quinto. Domenica si riparte, Henman tiene il game del 3 pari, poi i nervi gli saltano e il croato vola per la quarta volta in finale.
Anche la prima semifinale, quella nobile tra il numero due Agassi e il numero tre Rafter, finisce in cinque set, tutti però concentrati nel primo pomeriggio di venerdì. L'americano arriva a servire per il match sul 5-4 del quinto salendo fino al 30-15. Ma gli attacchi di Rafter sono irresistibili, l'australiano fa il break, poi ne fa un altro e chiude 8-6.

La finale di lunedì è l'ultimo treno verso la gloria per entrambi i campioni. E' un match memorabile, strappa lacrime, che gli appassionati vivono con il cuore in gola. Sul 6-7 del quinto set Ivanisevic scivola sotto 0-30: per tre volte Rafter arriva a due punti dal match. I fantasmi del 1992 riaffiorano, ma questa volta la conclusione è diversa. Il croato si salva, fa il break e tiene il più importante turno di battuta siglando la storica vittoria per 9-7 al quinto.
Dopo Wimbledon Kuerten passa con autorevolezza dal successo sulla terra di Stoccarda a quello sul cemento di Cincinnati; a Los Angeles Agassi prevale in finale su Sampras e a Long Island Tommy Haas batte Pistol Pete.
Flushing Meadows è l'ultima fermata Slam dell'anno e l'ultima occasione per Sampras per garantirsi un major per l'ottavo anno di fila. Il sorteggio lo piazza nello stesso quarto di finale di Agassi. E' una sfida leggendaria, nessuno perde la battuta: Agassi salva sei palle break, Sampras tre. Se non esistesse il tie break, i due sarebbero fermi sul 24 pari: invece l'invenzione di Jimmy Van Alen permette a Sampras di conquistare uno dei più spettacolari incontri della storia: 6-7 7-6 7-6 7-6 il punteggio. In semifinale Sampras si vendica di Safin ed è pronto per la sfida decisiva con Hewitt, il quale a sua volta centra la prima finale Slam dopo due maratone (con Blake al secondo turno e con Roddick nei quarti) e una semifinale spaziale in cui lascia appena 4 game a Kafelnikov. Il 9 settembre 2001, due giorni prima del tragico attentato alle Torri Gemelle, Lleyton Hewitt diventa campione all'Open degli Stati Uniti. Sampras, che non perde la battuta dal match di secondo turno, subisce sei drammatici break, trafitto dai passanti e dalla risposte del giovane australiano.
La Tennis Masters Cup sbarca a Sydney, nella terra dei canguri, 27 anni dopo Melbourne 1974. Sulla carta Hewitt, Kuerten e Agassi hanno la possibilità di chiudere al primo posto del ranking. La lotta a tre si esaurisce quando Agassi e Kuerten vengono eliminati, mentre Hewitt conclude il girone al primo posto grazie al successo su Rafter. A 20 anni e 10 mesi Lleyton Hewitt diventa il più giovane numero 1 della storia Atp, ma non si accontenta: in semifinale batte Ferrero e in finale Grosjean aggiudicandosi il Masters con un solo set perduto, quello nel match inaugurale contro Grosjean. 

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