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Verso Torino: 2003, il primo Wimbledon di Roger Federer

Il 21enne svizzero, dopo aver perso la finale agli Internazionali d'Italia contro Mantilla e subito una dolorosa sconfitta al primo turno del Roland Garros contro Horna, vince Wimbledon demolendo in finale Philippoussis.

di | 04 novembre 2023

Per il quarto anno di fila gli Slam premiano quattro giocatori differenti, ma la vera grande novità del 2003 è il totale rinnovamento del vertice del ranking mondiale. E' la prima volta che accade da quando l'Atp sforna le classifiche: Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Marat Safin vengono rimpiazzati da Andy Roddick, Roger Federer e Juan Carlos Ferrero. Ognuno di loro va a segno nello Slam preferito, lasciando all'eterno Agassi il primo major della stagione.
Nei tornei che occupano le prime due settimane dell'anno regna l'incertezza: cinque appuntamenti e dieci finalisti differenti. Si aspettano notizie sul futuro di Sampras e sulla sua intenzione o meno di proseguire la carriera. Senza il rivale più pericoloso, per Andre Agassi diventa un gioco da ragazzi cogliere la quarta vittoria a Melbourne e l'ottava negli Slam. Il Kid ha un tabellone da sogno: dagli ottavi in avanti perde soltanto 21 game in quattro incontri: due li lascia a Coria che si ritira a metà del secondo set, sette a Grosjean, sette a Ferreira e cinque in finale a Schuettler, il quale è fortunato a saltare la sfida di terzo turno contro Safin messo fuori gioco da un polso malconcio. Il match del torneo è il quarto di finale tra Andy Roddick e Younes El Aynaoui, un marocchino atleticamente forte e capace al turno precedente di estromettere Lleyton Hewitt. I due giocano cinque ore e un quinto set di 40 game che da solo dura 2 ore e mezza. I game totali sono 83, dieci in meno del record del 1970 del match tra Dennis Ralston e John Newcombe. Ma allora non esisteva il tie-break e mai nessun altro quinto set del torneo dura così tanto: la vittoria premia Roddick per 21-19, ma il successo (gioca cinque set anche al turno precedente contro Youzhny) gli costa energie che non riesce a mettere in campo nella semifinale con il tedesco Rainer Schuettler.
La condizione di Agassi è impressionante: 23 vittorie nelle prime 24 partite dell'anno. Dopo Melbourne va a segno a San Josè su Davide Sanguinetti, perde all'esordio di Scottsdale da Enqvist, ma si riprende vincendo prima Key Biscayne (sesto titolo) su Carlos Moya e poi sulla terra di Houston su Andy Roddick, successo che lo riporta al primo posto del ranking mondiale nonostante le vittorie di Hewitt a Scottsdale e Indian Wells.
Con l'arrivo della stagione sul rosso tornano di moda spagnoli e argentini. A Monte Carlo vince Juan Carlos Ferrero su Guillermo Coria, a Barcellona trionfa Carlos Moya per il ritiro di Safin, a Valencia il dominatore è Ferrero, a Roma si impone Felix Mantilla che smonta tutte le certezze di Roger Federer e infine ad Amburgo Coria si aggiudica il derby argentino su Calleri.

Quando inizia il Roland Garros Hewitt torna numero uno del mondo, Agassi è numero due e Juan Carlos Ferrero tre. Lo spagnolo ha un conto da saldare con il torneo parigino per lo smacco della finale persa da favorito l'anno prima. "Mosquito" e Costa sono ancora le vedette del torneo. Ma se Ferrero non ha rivali, il percorso di Costa è tortuoso e difficile: al primo turno perde i primi due set con Sergio Roitman, scivola sotto 4-1 al terzo, annulla una palla del 5-1 e finisce per vincere 6-2 al quinto. Al turno successivo combatte ancora cinque set per domare Radek Stepanek e al terzo turno va di nuovo sotto due set contro Nicolas Lapentti prima di batterlo 6-4 al quinto.
Assieme a Ferrero e Costa, altri due spagnoli raggiungono i quarti: Tommy Robredo, che al terzo turno recupera due set a Lleyton Hewitt e poi supera il tre volte campione Kuerten, e Carlos Moya, che accede ai quarti con l'agile vittoria in tre set su Jiri Novak. Gli altri quattro in gara sono Agassi, Coria, Gonzalez e Martin Verkerk, un olandese di 1,96 m al debutto a Parigi.
Dai quarti in avanti sorprese e conferme si alternano: Ferrero soffre cinque set prima di arginare le cannonate di Fernando González, Moya invece perde 8-6 al quinto dallo scatenato Verkerk, Costa rimonta Robredo e infine Agassi si fa sorprendere dalla rapidità di Coria.
Le oltre 21 ore totali trascorse in campo dal campione uscente Costa sono troppe per permettergli di fare match pari con un Ferrero straripante. "Mosquito" è irresistibile e in finale schianta Verkerk senza concedergli la minima chance.
Il 15 giugno salgono in cattedra gli altri due protagonisti della stagione: Federer, umiliato al primo turno del Roland Garros dal peruviano Luis Horna, vince ad Halle e Roddick lo imita al Queen's. Lo svizzero e l'americano sono sulla rampa di lancio per decollare verso altitudini folli, mentre Hewitt trascorre la sua ultima giornata da numero 1 del mondo.
Wimbledon assegna la prima testa di serie a Hewitt, campione in carica, penalizzando Agassi. Una scelta che si rivela errata fin dal primo giorno quando l'australiano si fa travolgere dal bombardiere Ivo Karlovic, un croato di 2 metri e 8 centimetri che trova la giornata della vita su un Centre Court immacolato. Agassi invece fa molta più strada, arriva agli ottavi ma si ferma di fronte ai 46 ace di Mark Philippoussis finalmente libero da infortuni. Ai quarti arrivano otto giocatori di otto nazioni differenti compresi i due favoriti Roddick e Federer. I due sono dalla stessa parte di tabellone mentre Philippoussis, il grande outsider, svetta dall'altra. "Scud" gioca benissimo, come nel 1999 quando sta per fare lo scherzetto a Sampras prima che il ginocchio lo abbandoni. Le due semifinali producono lo stesso risultato: 7-6 6-3 6-3. Nella prima l'australiano batte Sébastien Grosjean, nella seconda Federer si impone su Roddick dopo aver salvato un set point nel tie-break del primo set. A due anni dalla vittoria su Sampras, Roger Federer vince Wimbledon. A indirizzare la partita verso lo svizzero è il tie-break del primo set vinto per 7-5, a chiuderla quello del terzo che Federer si aggiudica per 7-3.

Federer rientra in patria nel torneo di Gstaad, perde in finale in cinque set da Jiri Novak ma si consola con la mucca Juliette, regalo per la vittoria a Wimbledon. Agassi rimane comodamente numero 1 per tutta l'estate, ma il personaggio del momento diventa Andy Roddick. Da dopo Parigi all'US Open, l'americano vince 37 partite su 39: una sconfitta è con Federer a Wimbledon e l'altra con Henman a Washington. Sul cemento americano Roddick è un fulmine: batte Paradorn Srichaphan in finale a Indianapolis, David Nalbandian in finale all'Open del Canada e Mardy Fish in finale a Cincinnati.
La prima sessione serale dell'Open degli Stati Uniti è preceduta dall'annuncio del ritiro definitivo di Pete Sampras che passa simbolicamente il testimone a Andy Roddick. Il ragazzone del Nebraska si fa valere da subito con due primi turni non semplici contro Henman e Ljubicic; poi infila il turbo e in semifinale si aggrappa a un servizio vincente per annullare un match point a David Nalbandian nel tie-break del terzo set. L'argentino gioca per quasi due ore in modo fantastico, poi viene sommerso dall'americano. Nell'altra semifinale l'impavido Ferrero stoppa Agassi assicurandosi la prima posizione mondiale al termine del torneo. La finale invece è un monologo: Roddick vince in un'ora e 41 minuti con un tennis potente e spregiudicato.
In autunno Ferrero vince il Masters Series di Madrid su Massu, ma il 3 novembre, dopo Bercy (torneo vinto da Henman) lo spagnolo lascia la vetta del ranking a vantaggio di Roddick. Alla vigilia della Tennis Masters Cup di Shanghai Roddick ha 4335 punti, Ferrero 4205 e Federer 3625. I tre sono in corsa per la prima posizione mondiale. La vittoria inaugurale di Roddick su Moya toglie dai giochi Federer, la seconda sconfitta di "Mosquito" nel girone contro Agassi proclama numero 1 del mondo Andy Roddick. L'americano, appagato, cede in semifinale a Federer, il quale chiude il Masters imbattuto superando in finale Andre Agassi per 6-3 6-0 6-4 dopo avergli annullato due match point nella partita del girone all'italiana.


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