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Il 21enne svizzero, dopo aver perso la finale agli Internazionali d'Italia contro Mantilla e subito una dolorosa sconfitta al primo turno del Roland Garros contro Horna, vince Wimbledon demolendo in finale Philippoussis.
di Luca Marianantoni | 04 novembre 2023
Quando inizia il Roland Garros Hewitt torna numero uno del mondo, Agassi è numero due e Juan Carlos Ferrero tre. Lo spagnolo ha un conto da saldare con il torneo parigino per lo smacco della finale persa da favorito l'anno prima. "Mosquito" e Costa sono ancora le vedette del torneo. Ma se Ferrero non ha rivali, il percorso di Costa è tortuoso e difficile: al primo turno perde i primi due set con Sergio Roitman, scivola sotto 4-1 al terzo, annulla una palla del 5-1 e finisce per vincere 6-2 al quinto. Al turno successivo combatte ancora cinque set per domare Radek Stepanek e al terzo turno va di nuovo sotto due set contro Nicolas Lapentti prima di batterlo 6-4 al quinto.
Assieme a Ferrero e Costa, altri due spagnoli raggiungono i quarti: Tommy Robredo, che al terzo turno recupera due set a Lleyton Hewitt e poi supera il tre volte campione Kuerten, e Carlos Moya, che accede ai quarti con l'agile vittoria in tre set su Jiri Novak. Gli altri quattro in gara sono Agassi, Coria, Gonzalez e Martin Verkerk, un olandese di 1,96 m al debutto a Parigi.
Dai quarti in avanti sorprese e conferme si alternano: Ferrero soffre cinque set prima di arginare le cannonate di Fernando González, Moya invece perde 8-6 al quinto dallo scatenato Verkerk, Costa rimonta Robredo e infine Agassi si fa sorprendere dalla rapidità di Coria.
Le oltre 21 ore totali trascorse in campo dal campione uscente Costa sono troppe per permettergli di fare match pari con un Ferrero straripante. "Mosquito" è irresistibile e in finale schianta Verkerk senza concedergli la minima chance.
Il 15 giugno salgono in cattedra gli altri due protagonisti della stagione: Federer, umiliato al primo turno del Roland Garros dal peruviano Luis Horna, vince ad Halle e Roddick lo imita al Queen's. Lo svizzero e l'americano sono sulla rampa di lancio per decollare verso altitudini folli, mentre Hewitt trascorre la sua ultima giornata da numero 1 del mondo.
Wimbledon assegna la prima testa di serie a Hewitt, campione in carica, penalizzando Agassi. Una scelta che si rivela errata fin dal primo giorno quando l'australiano si fa travolgere dal bombardiere Ivo Karlovic, un croato di 2 metri e 8 centimetri che trova la giornata della vita su un Centre Court immacolato. Agassi invece fa molta più strada, arriva agli ottavi ma si ferma di fronte ai 46 ace di Mark Philippoussis finalmente libero da infortuni. Ai quarti arrivano otto giocatori di otto nazioni differenti compresi i due favoriti Roddick e Federer. I due sono dalla stessa parte di tabellone mentre Philippoussis, il grande outsider, svetta dall'altra. "Scud" gioca benissimo, come nel 1999 quando sta per fare lo scherzetto a Sampras prima che il ginocchio lo abbandoni. Le due semifinali producono lo stesso risultato: 7-6 6-3 6-3. Nella prima l'australiano batte Sébastien Grosjean, nella seconda Federer si impone su Roddick dopo aver salvato un set point nel tie-break del primo set. A due anni dalla vittoria su Sampras, Roger Federer vince Wimbledon. A indirizzare la partita verso lo svizzero è il tie-break del primo set vinto per 7-5, a chiuderla quello del terzo che Federer si aggiudica per 7-3.
Federer rientra in patria nel torneo di Gstaad, perde in finale in cinque set da Jiri Novak ma si consola con la mucca Juliette, regalo per la vittoria a Wimbledon. Agassi rimane comodamente numero 1 per tutta l'estate, ma il personaggio del momento diventa Andy Roddick. Da dopo Parigi all'US Open, l'americano vince 37 partite su 39: una sconfitta è con Federer a Wimbledon e l'altra con Henman a Washington. Sul cemento americano Roddick è un fulmine: batte Paradorn Srichaphan in finale a Indianapolis, David Nalbandian in finale all'Open del Canada e Mardy Fish in finale a Cincinnati.
La prima sessione serale dell'Open degli Stati Uniti è preceduta dall'annuncio del ritiro definitivo di Pete Sampras che passa simbolicamente il testimone a Andy Roddick. Il ragazzone del Nebraska si fa valere da subito con due primi turni non semplici contro Henman e Ljubicic; poi infila il turbo e in semifinale si aggrappa a un servizio vincente per annullare un match point a David Nalbandian nel tie-break del terzo set. L'argentino gioca per quasi due ore in modo fantastico, poi viene sommerso dall'americano. Nell'altra semifinale l'impavido Ferrero stoppa Agassi assicurandosi la prima posizione mondiale al termine del torneo. La finale invece è un monologo: Roddick vince in un'ora e 41 minuti con un tennis potente e spregiudicato.
In autunno Ferrero vince il Masters Series di Madrid su Massu, ma il 3 novembre, dopo Bercy (torneo vinto da Henman) lo spagnolo lascia la vetta del ranking a vantaggio di Roddick. Alla vigilia della Tennis Masters Cup di Shanghai Roddick ha 4335 punti, Ferrero 4205 e Federer 3625. I tre sono in corsa per la prima posizione mondiale. La vittoria inaugurale di Roddick su Moya toglie dai giochi Federer, la seconda sconfitta di "Mosquito" nel girone contro Agassi proclama numero 1 del mondo Andy Roddick. L'americano, appagato, cede in semifinale a Federer, il quale chiude il Masters imbattuto superando in finale Andre Agassi per 6-3 6-0 6-4 dopo avergli annullato due match point nella partita del girone all'italiana.
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