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Verso Torino: 2009, Nadal cade su Soderling e Federer vince Parigi

L'anno più incredibile della storia recente regala a Federer l'accoppiata Roland Garros-Wimbledon. Ai confini di questa impresa ci sono però due dolorose sconfitte contro Nadal e Del Potro nelle finali in Australia e a New York,

di | 11 novembre 2023

Nel 2009 l'Atp ridefinisce le categorie dei tornei e i punti da attribuire. I Masters Series si trasformano in Masters 1000, la fascia intermedia dei tornei viene denominata "500" e la fascia più bassa "250". Il ritornello della stagione è sempre lo stesso: da una parte la rivalità tra Nadal e Federer e dall'altra il tentativo di Djokovic e Murray di ricucire il distacco per una corsa a quattro. Il primo big a sorridere è Murray che a Doha batte Federer in semifinale e Roddick in finale. Nadal si fa trovare impreparato a Doha e perde nei quarti da Monfils, Djokovic invece subisce una doppia eliminazione: da Gulbis a Brisbane e da Nieminen a Sydney.
L'Open d'Australia vive un'edizione stellare: dagli ottavi il torneo produce uno spettacolo irresistibile. Nadal disinnesca Gonzalez, Djokovic supera in quattro set Baghdatis, Murray si fa prendere a sberle dal mancino spagnolo Verdasco e Federer vive due ore di terrore contro Berdych, il quale scappa avanti due set prima di arrendersi al quinto. Nei quarti c'è la magistrale prova di Federer (38 vincenti e 9 errori gratuiti) che impiega 80 minuti per superare per 6-3 6-0 6-0 l'argentino Juan Martin Del Potro. Un problema muscolare alle gambe costringe Djokovic ad abbandonare il campo sotto due set a uno contro Roddick, Nadal asfalta Simon e Verdasco sorprende Tsonga.
In semifinale Federer ricalca la prestazione con Del Potro asfissiando Roddick con 51 vincenti, 15 gratuiti e due break chirurgici sul 5 pari del secondo e terzo set. A passare alla storia però è la seconda semifinale tra Nadal e Verdasco: è un match di cinque set finito a notte fonda e vinto 6-4 al quinto da Rafa. I due spagnoli combattono per 5 ore e 14 minuti cancellando il record di Becker-Camporese. L'epilogo è un copione che Nadal conosce a memoria: sul 4 pari del quinto Rafa va sotto 0-30, ma con quattro prodezze tiene il turno di battuta, sale 0-40 e chiude al terzo match point. Alle 2 di notte Rafa arriva in sala stampa: le sue gambe sono rigide e per camminare si appoggia sulle spalle del suo entourage. Trenta ore dopo lo attende Federer.
Le aspettative dello svizzero sono enormi, ma il risultato è una sconfitta devastante. Federer perde il primo set dopo aver condotto 4-2, Nadal perde il secondo da 3-2 e servizio, Federer manca due palle (sul 5 pari) per servire per il terzo set. Lo spagnolo è ovunque, Roger tiene il quarto con la forza della disperazione, ma quando i nervi gli cedono, Rafa è pronto a firmare il 6-2 conclusivo. "Tutto questo mi uccide" sono le lapidarie dichiarazioni di un Federer in lacrime.
Nadal è un mostro, ma non scherza nemmeno Murray che cresce tantissimo: lo scozzese batte Nadal in finale a Rotterdam, poi batte Federer in semifinale a Indian Wells prima di cedere a Nadal. Due settimane dopo Andy vince a Miami su Djokovic.
La terra battuta è sempre territorio dello spagnolo, ma torna in auge anche Djokovic; i due si affrontano nelle finali di Monte Carlo e Roma, entrambe vinte da Rafa.

Federer, a digiuno di successi da quasi 7 mesi (da Basilea 2008), è consapevole di poter subire altre umiliazioni. Le prende a Monte Carlo da Wawrinka e a Roma da Djokovic, ma a Madrid torna a sorridere, sebbene il tabellone sia durissimo: Soderling al primo turno, poi Blake, Roddick e Del Potro. Nadal invece impiega 4 ore e 3 minuti (record per match 2 set su 3) per scollarsi da Djokovic. Il ventesimo "Fedal" torna a premiare lo svizzero che chiude una partita perfetta con un doppio 6-4.
Al terzo turno del Roland Garros Rafa lascia cinque game a Hewitt e porta il bilancio parigino a 31 vittorie e 0 sconfitte. Il 31 maggio Rafa è atteso da Soderling, già battuto un mese prima a Roma per 6-1 6-0. Ma questa volta il martellamento dello svedese sul rovescio di Nadal ha i suoi frutti. Nadal non trova le contromisure, va sotto due set a uno, sale 2-0 al quarto, ma si fa riprendere dal vikingo che chiude il tie-break 7-2. E' la più grande sorpresa nella storia del torneo dopo la vittoria di Chang nel 1989.
Il giorno dopo tocca a Federer, gravato dalla pressione di dover vincere per forza. Quando lo svizzero scende in campo contro Haas non ha neppure la forza di alzare lo sguardo per salutare il pubblico. Lo svizzero è impietrito, scivola sotto due set, poi sul 3-4 del terzo offre al tedesco la palla per servire per il match. A salvare lo svizzero è un dritto a sventaglio che colpisce un pezzo della riga. E' il punto della svolta, Federer trova il coraggio, la partita gira e lo svizzero vince 6-2 al quinto. Nei quarti Federer annulla un set point nel tie-break del primo set a Monfils e in semifinale viene a capo di un match durissimo contro Juan Martin Del Potro. L'argentino non subisce break per 2 ore e mezza, poi a inizio di quarto set si spegne, ma ritorna forte nel quinto quando recupera il break rimanendo vivo fino al 3 pari. Federer dà un altro scossone e chiude per 6-4 in 3 ore e 29 minuti. Intanto Soderling va avanti e in semifinale rimonta da 1-4 al quinto contro Gonzalez che si deconcentra quando con il sedere cancella, platealmente, il segno di una palla dubbia.
La finale è attesissima. Federer vince il sorteggio, sceglie di rispondere e strappa subito la battuta a Soderling. Nel quarto game del secondo set un pazzo catalano, conosciuto come Jimmy Jump, fa irruzione in campo circuendo lo svizzero: sono attimi di terrore prima che gli uomini della sicurezza lo bloccano. Federer è scosso, ma regge e al tie-break infila 4 ace di fila. Il break nel primo gioco del terzo set gli spiana la strada. Il campione di Basilea difende con i denti una palla break nel quarto e game e un'altra, assai più pericolosa, nel decimo quando serve per la gloria. Sul match point piazza una prima al centro che Soderling non controlla. Nel negozio della Nike, posto sugli Champs Elysee, accanto allo slogan "Just do it" compare il numero 14, come i successi Slam di Federer, gli stessi di Sampras.
Nadal rinuncia a difendere il titolo a Wimbledon per una tendinite al ginocchio e Federer scopre di poter tornare numero 1 del mondo vincendo i Championships. Il suo passo è spedito, ritrova Soderling agli ottavi e Haas in semifinale, prima della finale con Roddick contro il quale ha un bilancio di 18 vittorie su 20.

Il 5 luglio nel Royal Box ci sono tutti: Laver, Borg e anche Sampras che mantiene la promessa fatta a Roger di essere presente il giorno del sorpasso. Pistol Pete prende posto sul Centre Court durante il primo cambio campo e Federer, incamminandosi verso di lui lo saluta sorridendo. Il match però si mette male per lo svizzero che perde il primo set e poi scivola sotto 6-2 al tie-break del secondo. Roddick ha quattro set point per salire due set a zero. Ne manca tre, poi sul quarto va a rete per impattare con il rovescio, ma la volée finisce in tribuna. Federer mette a punto l'istinto di sopravvivenza, piazza 50 ace, ma dopo 4 ore di gioco non riesce ancora a fare il break. Anzi sull'8 pari del quinto offre all'americano due palle per servire per il match che annulla con il servizio. Roddick è eroico, per 10 volte serve per rimanere nel match, poi sul 14-15, con le ombre del campo ormai lunghe, stecca due palle, la seconda di queste è sul match point. Dopo 4 ore e 18 minuti Federer fa il break e vince Wimbledon per la sesta volta.
In estate si rivede Nadal che perde ai quarti in Canada da Del Potro e in semifinale a Cincinnati da Djokovic. I due Masters 1000 vanno a Murray su Del Potro e a Federer che batte Djokovic.
Federer sembra tornato a vivere i suoi giorni migliori: fa fuori Hewitt, poi Robredo, ancora Soderling (questa volta in quattro set) e Djokovic in semifinale arrivando al match point con uno spettacolare passante sotto le gambe. Nella parte bassa del tabellone si fa largo Juan Martin Del Potro, un argentino di 21 anni che tira martellate di dritto dall'alto del suo metro e 98. L'argentino recupera un set e un break nei quarti a Marin Cilic e poi schianta Nadal con un triplice 6-2. Per Federer è l'ultimo ostacolo verso il sesto trionfo consecutivo. Lo svizzero però non capitalizza una montagna di occasioni: serve per salire due set a zero, arriva a due punti dalla vittoria sul 5-4 del quarto set, ma manca il colpo del ko. Del Potro resiste, vince il tie-break del quarto 7-4 e poi domina 6-2 al quinto in 4 ore e 6 minuti.
Un'altra stagione indimenticabile volge al termine con i big che tirano i remi in barca per le tante energie spese. Trova spazio Nikolay Davydenko che batte Djokovic in semifinale e Nadal in finale a Shanghai; il serbo batte Federer a Basilea e vince Bercy su Monfils. All'Atp World Tour Finals di Londra (il Masters) Nadal, Djokovic e Murray escono ai gironi, Federer perde in semifinale da Davydenko dopo aver accarezzato la vittoria e il russo trionfa in finale su Del Potro. E' l'atto conclusione di una stagione indimenticabile.    


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