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Il tedesco, a caccia del terzo titolo nella capitale spagnola, trova un ottimo Davidovich Fokina che lo tiene in campo per quasi tre ore. Due tie-break giocati magistralmente tengono in corsa il n.2 del mondo: “Sono felice di aver portato a casa un match così complicato"
27 aprile 2025
Se l’è vista brutta Alexander Zverev, nel suo match sul Manolo Santana contro il beniamino di casa Alejandro Davidovich Fokina. Il n.2 del ranking Atp, a caccia del suo terzo titolo a Madrid, è riuscito comunque a superare - solo grazie a due tie-break (2-6 7-6 7-6) - lo spagnolo, di nuovo protagonista come a Monte-Carlo e a Madrid. Sasha tira un sospiro di sollievo e approda così agli ottavi di finale del Mutua Madrid Open.
Una partenza lenta che avrebbe potuto compromettere il torneo del 28enne tedesco che, dopo aver perso il primo set ed essere stato sotto di un break nel secondo parziale, ha recuperato grazie a un tennis incisivo nei momenti cruciali del match, ma ha dovuto lottare per due ore e 44 minuti.
“Nel primo set non ho giocato il mio miglior tennis, ma questo è lo sport e sappiamo che tutto può cambiare velocemente - ha detto Zverev -. Sono molto contento della vittoria. Alejandro sta giocando un tennis incredibile, il migliore della sua vita, quindi sono felice di aver portato a casa questo match”.
Dopo il successo casalingo a Monaco, Zverev continua la sua striscia vincente che arriva dunque a 7 match: “Sono ovviamente felice di essere ancora in gara e la cosa positiva - ha continuato Sasha nella conferenza post-match - è che ho dimostrato di saper trovare una strada anche nelle difficoltà. Aver saputo portare a casa una partita così combattuta è sempre una buona notizia”.
Le domande dei giornalisti si concentrano su un episodio del match, quando una chiamata errata dell’Electronic Line Calling, puntualizzata dal tedesco con un post (con tanto di fotografia) dopo il match, ha fatto nascere una piccola discussione tra Zverev e l’arbitro del match Mohamed Lahyani: “Onestamente penso ci sia stato un problema con il sistema. Sono un fan di questa nuova tecnologia ma quella palla era chiaramente fuori. Non stiamo parlando di qualche millimetro ma di quattro, cinque centimetri”.
E continua: “Penso che ci sia stato un malfunzionamento del sistema in quel momento. Sono andato dall’arbitro e gli ho detto: ‘Per favore, scendi a dare un’occhiata. Non sono mica diventato pazzo’. Sarà interessante vedere cosa succederà ora, che genere di multa riceverò, anche se ho ragione (ride, ndr.). Spero di non ricevere una sanzione perché, secondo me, sono completamente nel giusto".
E parlando dell’arbitro di sedia, il n.2 del mondo ha puntualizzato: “Non è colpa di Mohamed perché se per regolamento non può scendere a controllare, lui non ha nessuna colpa. Ma parlerò con il supervisor e con l’ATP perché, ripeto, un errore così non è normale. Quando succede una cosa del genere all’arbitro dovrebbe essere consentito di scendere. Ad oggi, invece, non può fare nulla”.
In chiusura, il 28enne tedesco - autore oggi di 11 ace e di 17 errori non forzati - e che agli ottavi di finale troverà certamente un argentino (Francisco Cerundolo o Francisco Comesana), ha parlato del suo rapporto speciale con Madrid: “Su questo campo centrale sento sempre di poter giocare un ottimo tennis e fare buone prestazioni. L’altitudine e in generale le condizioni in cui si gioca questo torneo mi si addicono, spero di ritrovare il buon feeling del primo turno e di poter continuare a giocare un buon tennis fino in fondo”.
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