

"Deve lavorare di più sulla gestione di alcune situazioni", ha detto Francesco Elia a Tennis Talk. Intanto, alcuni dati mostrano un'incertezza di fondo sul servizio, con numeri in calo sulla seconda
di Samuele Diodato | 18 marzo 2025
Con la sconfitta in semifinale nel Masters 1000 di Indian Wells, continua il digiuno di trofei in tale categoria di tornei per Carlos Alcaraz, il cui ultimo “1000” vinto è proprio quello nell’edizione 2024 del BNP Paribas Open. La sconfitta patita da Jack Draper, con il punteggio di 61 06 64, ha in particolare riacceso il dibattito sulla sua capacità, almeno recentemente, di gestire le giornate meno positive, in cui qualcosa nel suo tennis non funziona a dovere.
Una tendenza evidenziata dai numeri, con sei sconfitte nelle ultime sei partite in cui ha perso il primo set, e visibile anche nell’atteggiamento ed in alcune scelte compiute nei momenti di difficoltà. Di questo hanno parlato anche Giorgio Spalluto e i suoi ospiti nell’ultima puntata di Tennis Talk, con un quadro lucidamente tracciato da Francesco Elia.
“Se un giocatore così abile come lui, che ha delle punte di gioco straordinarie, si fida solo delle sue sensazioni, può essere un problema – ha esordito -. Lui ha delle sensazioni, quando gli riesce tutto, che sono magiche, ma non può pensare che tutto l’anno vada in quel modo. Ha bisogno di lavorarci un po' di più se vuole trovare continuità, e soprattutto se vuole imparare a leggere meglio i momenti della partita”.
Si tratta quindi, ha proseguito, di “capire quando può esporsi un po' di più e prendere dei rischi e quando invece deve essere anche in grado di portare a casa il punto a prescindere, anche se le cose non gli riescono al meglio. Così saprà gestire meglio sia i momenti in cui tutto andrà bene, sia quelli in cui avrà delle difficoltà”.
Una prospettiva sulla quale è pienamente d’accordo anche Giorgio Di Palermo: “Io credo che quello che ha un po' scombussolato Alcaraz negli ultimi due anni è stata la sua incredibile adattabilità ad una serie di soluzioni che quando ha iniziato sul circuito non aveva. Era un contrattaccante molto più classico all'inizio. Oggi invece tutti gli riconosciamo una varietà di soluzioni offensive di cui credo che lui se ne compiaccia, ma evidentemente fa ancora fatica a trovare la consistenza delle scelte che ne faranno un giocatoreancora migliore nei prossimi cinque anni”.
Il lavoro con Juan Carlos Ferrero, da poco coadiuvato anche da Samuel Lopez (per tanti anni coach dell’ex Top-10 Pablo Carreno Busta), verterà certamente anche su quello, anche perché – come confermato dallo stesso ventunenne di Murcia – l’obiettivo è quello di tornare presto ad occupare il n. 1 del ranking, che aveva toccato per la prima volta, diventando il più giovane a farcela, a 19 anni, nel settembre del 2022.
Nella off-season e durante i primi tornei del 2025, tra l’altro, Alcaraz stesso ha parlato a lungo del lavoro svolto sul servizio, lancio di palla compreso, per rendere il movimento molto più fluido. Dietro la sua mancanza di continuità (dai Giochi Olimpici dello scorso anno ad oggi ha raggiunto solo due finali, pur vincendole entrambe), però, c’è anche la possibilità che le modifiche al servizio non stiano sortendo gli effetti sperati, o quantomeno non siano ancora sinonimo di affidabilità nel rendimento con il colpo di inizio gioco.
In questo senso, offrono uno specchietto interessante i dati raccolti da Tennis Data Innovations ed elaborati Tennis Viz, che mettono a confronto alcune statistiche sulla battuta dell’iberico tra il 2024 e questo inizio di 2025. È rimasta invariata innanzitutto, sul 7.9, la qualità riconosciutagli al servizio su una scala da 1 a 10. È leggermente migliorata, inoltre, la percentuale di prime in campo, al 65% (+1% sul 2024), così come la precisione sul punto di rimbalzo: escludendo i servizi al corpo, infatti, lo spagnolo serve con un margine medio di 61cm rispetto alle righe laterali (nel 2024 era di 65cm).
Alcaraz e il lancio di palla (Getty Images)
Diversi, tuttavia, sono i dati al ribasso, e anche con un margine più ampio. L’efficienza sulla seconda di servizio (misurata nelle situazioni in cui questa crea un vantaggio o meno), è passata dal 25,10% del 2024 all’attuale 22,70%. Di pari passo, si nota un aumento del 2% dei casi in cui il primo colpo dopo la seconda di servizio costringe Alcaraz ad una situazione difensiva (dall’8,90% al 10,90%).
Non è dato sapere se e quanto tali dati incidano anche sulle certezze del quattro volte campione Slam. Il quale, rispetto al 2024, commette anche l’1,80% di doppi falli in più (dal 7% all’8,80% odierno). Per un quadro ancor più chiaro non resta attendere il prosieguo della stagione, con il rapido avvicinarsi della stagione su terra rossa che servirà per ulteriori verifiche.
Non ci sono commenti