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Auger-Aliassime, forma fisica e servizio al top: a Dubai la quarta "semi" del 2025

Il canadese ha battuto Marin Cilic vincendo la terza partita su tre al set decisivo. Rispetto al 2024, inoltre, ha raddoppiato la media degli ace a partita: "Mi concentro sul rimanere mentalmente fresco e sull’essere bravo quando ce n’è più bisogno"

di | 27 febbraio 2025

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Continua il grandioso momento di forma di Felix Auger-Aliassime, che con il quarto di finale vinto su Marin Cilic al Dubai Duty Free Tennis Championships (ATP 500 - montepremi 3.415.700 dollari) ha rinforzato la sua leadership per numero di vittorie totali nel 2025, ora 15. Con questo risultato, il n. 21 ATP – che in stagione è stato il primo a vincere due titoli (gli ATP 250 di Adelaide e Montpellier) – diventa anche il primo tennista a raggiungere quattro semifinali, considerando anche quella della scorsa settimana nel Qatar Exxon Mobil Open di Doha (ATP 500).

A sorreggerlo, attualmente, è anche l’ottima condizione fisica, come ha fatto capire nell’intervista in campo dopo il match con Cilic: “È stata una partita difficile, ma me l’aspettavo. Marin è un grande campione del nostro sport. È stato uno dei giocatori più costanti della sua era. Quindi è sempre una grande sfida giocare contro di lui, ed è solo la seconda volta che lo batto (su cinque incontri). Ho giocato e corso molto, ma sono contento che sia di nuovo girata a mio favore”.

“È stato un grande inizio di stagione – ha continuato -. Ovviamente c'è un lavoro dietro e poi si tratta di cogliere le opportunità. Ci vuole anche fortuna: sono riuscito in questa settimana a vincere tre partite in tre set (contro Bublik e Borges le prime due, ndr), Quindi mi concentro solo sul rimanere mentalmente fresco e sull’essere bravo quando ce n’è più bisogno. Il margine è sempre sottile, ma sono molto felice di un’altra semifinale”. In cui, da assoluto favorito, se la vedrà contro il qualificato Quentin Halys, battuto proprio una settimana fa in Qatar, al tie-break del terzo set.

Con questo ruolino di marcia di Auger-Aliassime, la mente corre al 2022, la sua miglior stagione di sempre, che l’ aveva portato al n. 6 del mondo a fine anno. Erano tre anni, d’altronde, che il canadese non raggiungeva almeno quattro semifinali nella stessa annata. Ora ci è riuscito, e siamo solo alla fine di febbraio.

Anche in un lasso di tempo così ristretto, però, la recente parabola ricorda tanto il più celebre precedente. Di questi tempi, nel 2022, sfatava finalmente il tabù del primo titolo nel circuito maggiore dopo otto finali perse tra il 2019 ed il 2021. E se tre anni la seconda finale andò meno bene, con una sconfitta a Marsiglia, questa volta non ha fallito il bis (a Montpellier), e spera addirittura di spingersi oltre, già da Dubai.

Le statistiche parziali non vedono alcuna vera rivoluzione nelle percentuali, ma il miglioramento dell’1-2% in ogni comparto del gioco (servizio, risposta e palle break a favore o contro) marca un enorme differenza ad alti livello. È la media degli ace, tuttavia, che sorprende: comprendendo quelli messi a segno a Dubai, siamo già a quota 229 in 19 partite, con una media di 12 che raddoppia i 6.6 del 2024.

Ad oggi il Live Ranking lo vede al n. 20 e la Race – per quel che vale dopo due mesi – al n. 3. Un po’ presto, per bilanci definitivi, ma se il binario è davvero quello del 2022, l’ascesa è destinata a proseguire anche oltre questi primi due – folgoranti – mesi di 2025.

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