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Arnaldi ai quarti a Ginevra: sfiderà (ancora) Djokovic

Il ligure chiude senza perdere mai il servizio e prenota i quarti di finale sulla terra svizzera. L'avversario sarà Djokovic (già battuto poche settimane fa a Madrid), che ha lasciato appena cinque giochi a Fucsovics

di | 21 maggio 2025

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Matteo Arnaldi (foto FITP)

Matteo Arnaldi è ai quarti del Gonet Geneva Open (ATP 250 sulla terra di Ginevra - montepremi di 596.035 euro). L’azzurro, n. 39 del mondo e ottava testa di serie ha sconfitto con il punteggio di 63 76(6) l’ungherese Fabian Marozsan (n. 56). Un match evidentemente convincente per il ligure, che ha difeso la prima di servizio con un rendimento del 70% dei punti vinti e la seconda con un sorprendente 71%, senza mai subire alcun break. L’avversario nei quarti di finale sarà di nuovo il suo idolo d’infanzia Novak Djokovic (n. 6, battuto in due set a Madrid), che ha vinto la sua prima partita stagionale su terra rossa con un secco 62 63 su Marton Fucsovics (n. 134).

IL MATCH
Tra i due è il primo scontro ufficiale ATP,  anche se l’azzurro aveva vinto entrambe le sfide prima di oggi, risalenti uno al 2021 (circuito ITF) e uno al Challenger di San Marino del 2022. In ogni caso, dopo il ritardo dovuto alla pioggia, entrambi i giocatori sembrano non risentire delle condizioni pesanti, affidandosi al servizio mentre un timido sole s’affacciava sul campo.

Quando la prima manca, la musica cambia, e Arnaldi se ne accorge nel quinto game, dove si ritrova all’improvviso sotto 30-40. Contro la sua seconda, comunque solida, Marozsan non è però bravo a destreggiarsi sul rovescio, cercando un frettoloso vincente finito largo. È il ligure, invece, a farsi trovare pronto poco dopo, nell’ottavo gioco (sul 4-3 in suo favore). L’ungherese risale con pieno merito dallo 0-40 (due vincenti e un ace), ma poi commette un gratuito. Arnaldi, sulla quarta palla break, si difende bene e lo obbliga ad una volée all’apparenza neanche troppo complessa, ma che la rete rigetta senza appello.

È questo l’episodio che decide il set, perché Arnaldi sale 5-3 30-0 con un gran lob vincente e, pur trascinato ai vantaggi, non trema: sul set point, infatti, si concede un colpo simile alla “bandeja” dei padelisti per lasciare immobile Marozsan.

Il rovescio di Matteo Arnaldi (Getty Images)

Il rovescio di Matteo Arnaldi (Getty Images)

Nel secondo set, sull’1-0 (con tanto di chance di break annullata) per il n. 56, un pesante scroscio di pioggia tiene la partita ferma per circa due ore. La ripresa sarebbe delicata per chiunque, e in parte lo è anche per l’italiano. Sulla palla break, però, un ace risolve tutto, e il match s’avvia in una lotta senza soluzione di continuità.

Fatti salvi il quarto ed il dodicesimo, tutti i game sono stati vinti dal giocatore al servizio, ma sempre a 30, o addirittura ai vantaggi. Il più continuo, ancora una volta, è stato Arnaldi, con due mini-break fondamentali tra l’ottavo ed il nono punto, prima di sigillare il tie-break per 7 punti a 3.

 

DJOKOVIC RITROVA IL SORRISO: PRIMA VITTORIA STAGIONALE SU TERRA ROSSA

"È bello ‘rompere il ghiaccio’ sulla terra. Una superficie su cui non è facile adattarsi. Per fortuna, il servizio ha funzionato benissimo e mi ha facilitato molto le cose". Così, un Djokovic particolarmente sollevato ha commentato a caldo la vittoria contro Fucsovics, la sua prima del 2025 sulla terra battuta dopo le sconfitte alle esordio sia nel Masters 1000 di Monte-Carlo che di Madrid. "Sono stato concentrato e sono soddisfatto del livello espresso. Contro Arnaldi - ha quindi detto - dovrò fare le cose diversamente dal punto di vista tattico, ci ho perso poche settimane fa e spero in un risultato migliore".

 

 

Un test non più molto probante, data la classifica attuale di Fucsovics (ex n. 31 del mondo nel 2019, battuto in tutte le cinque sfide prima di oggi), per Djokovic, mostratosi comunque risoluto nel piano gara, oltre che brillante nei colpi di inizio gioco. Il campione di Belgrado, semifinalista l'anno scorso a Ginevra, ha chiuso con un solido 73% di prime in campo (con una realizzazione del 80%, e del 77% sulla seconda).

Incoraggiante per lui anche il numero dei vincenti, 22, con 15 errori gratuiti. Fucsovics non è riuscito ad allontanarlo dalla linea di fondo, tanto da far apparire i suoi colpi di facile lettura per Djokovic. Espressosi ad un buon livello anche con il rovescio, marchio di fabbrica con cui ha chiuso sia il primo che il secondo set.

 


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