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Arnaldi, che peccato: sotto il tetto gioisce Medvedev

Arnaldi vince il primo set, gioca un'ottima partita ma finisce per subire la quarta sconfitta in altrettanti confronti diretti

di | 06 ottobre 2024

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Ci è andato davvero tanto vicino, Matteo Arnaldi, a festeggiare il secondo successo in carriera contro un Top 10 al suo esordio al Masters 1000 di Shanghai. Ma alla fine si è arreso 57 64 64 contro il vincitore dell'edizione 2019 del Rolex Shanghai Masters, un Daniil Medvedev sempre molto cerebrale, a volte troppo, ma meno continuo rispetto ai suoi anni migliori.

Medvedev firma il quarto successo in quattro confronti diretti, raggiunge gli ottavi per la seconda volta a Shanghai e prosegue il suo inseguimento al primo titolo dal successo agli Internazionali BNL d'Italia 2023.

L'inizio di Arnaldi potrebbe stendere tanti, contro un avversario cerebrale come Medvedev. Il sanremese perde il servizio nel primo game, con doppio fallo sulla palla break, e salva palle del doppio break nei successivi turni di battuta. Però la partita è meno indirizzata di quanto dica il punteggio. 

Anche Arnaldi, che gradualmente riesce ad allungare gli scambi, si guadagna una chance per l'aggancio nel quarto gioco: sfuma insieme al un diritto in avanzamento che non prende il campo dopo un duello intenso e prolungato. Il segnale del cambio di passo che matura al successivo turno di battuta del moscovita. Arnaldi piazza un pallonetto da applausi e un diritto vincente, Medvedev ci aggiunge il terzo doppio fallo della partita e un diritto sul nastro: la somma fa il totale, 3-3.

Aver raddrizzato il punteggio scioglie Arnaldi, più sicuro al servizio (lo confermano i due ace di fila nel nono game, tenuto a zero), e sempre più disposto a prendere la rete. Era già successo nel primo set dell'ultimo confronto diretto a Madrid, in cui giocò il 30% dei colpi in attacco, salvo poi subire il cambio di strategia di Medvedev, che ha preso stabilmente in mano il gioco e ha completato la rimonta.

L'azzurro aggira un'altra palla break, prima di salire 6-5, con il quarto ace della partita: una bella conferma degli effetti del lavoro sul servizio con il coach Petrone. Un lavoro che paga. Il tennis elettrico di Arnaldi manda in corto circuito Medvedev, che vince 10 punti in meno negli scambi durati al massimo quattro colpi. Con un doppio fallo e tre errori nel dodicesimo gioco,  il numero 5 del mondo cede il secondo break che gli costa il primo set.

Il corto circuito continua. Medvedev va avanti di un break (1-0), ma perde il vantaggio immediatamente. Arnaldi vince un punto alla Medvedev, tutto corse e colpi angolati, e il moscovita si lamenta con il giudice di sedia Manuel Messina con la mano davanti alla bocca. Messina lo invita, in italiano, alla calma. Lui continua, si prende un punto di penalità, poi lo apostrofa con sarcasmo: "Bravo, mi punisci, sei così intelligente" e intanto si porta l'indice alla tempia.

Chissà, invece, cosa avrà pensato di se stesso Arnaldi dopo aver visto la volée di diritto a campo aperto finire in corridoio sulla palla break che manda Medvedev a servire avanti 4-3. E' il punto che indirizza il set, e di fatto allunga il match.

Il set decisivo prosegue sul filo fino al 4-4. Poi Medvedev completa il break cruciale e va a servire per il match. Arnaldi, da applausi il suo spirito battagliero, cancella due match point consecutivi. Ma alla terza occasione Medvedev può gioire per una vittoria che non cancella le ombre. Arnaldi esce da Shanghai che non cancella tutte le luci di una prestazione più che incoraggiante.

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