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Marsiglia, il campione è ancora Humbert

Il francese conferma il titolo qui vinto l'anno scorso battendo il serbo Medjedovic in due set e proseguendo nella sua scalata verso la top10

di | 16 febbraio 2025

Ugo Humbert (Getty)

Ugo Humbert (Getty)

Su Marsiglia sventola ancora bandiera francese. Ugo Humbert, arrivato in Provenza da campione in carica dell'Open 13, ha bissato il successo dello scorso anno battendo in finale il serbo Hamad Medjedovic col punteggio di 76(4) 64. Per il numero uno di Francia si tratta del settimo titolo in carriera, il quarto indoor, grazie al quale guadagna tre posizioni nel ranking attestandosi come nuovo n.14 del mondo.

"Non è stato facile perché lui ha giocato davvero bene - ha dichiarato durante la cerimonia di premiazione il francese - Ma sono davvero contento di essermi confermato campione qui a Marsiglia, ne sono davvero orgoglioso. Forse è stato il titolo più bello della mia carriera perché a inizino torneo ero un po' nervoso visto che avevo un titolo da difendere e non era facile da gestire come situazione ma sono fiero di come ce l'ho fatta".

Giocatore a tutto campo, Humbert, assimilabile per atletismo, soluzioni e continuità all'australiano De Mianur: giocatori solidi capaci di mettere in campo performance altrettanto convincenti, e animati da un agonismo che non sembra risentire del contesto né della posta in palio. Dalla sua Humbert aveva il pubblico di casa, un vento rassicurante che gli ha permesso di aprire la vele a un gioco che fin dalla battuta (ben 13 gli ace) tradiva la fiducia che ne animava le intenzioni. 

Medjedovic è stato tutt'altro che arrendevole. Anch'egli in piena fiducia dopo il successo in semifinale contro Daniil Medvedev, il serbo ha venduto cara la pelle ribellandosi in chiusura di primo set a un epilogo che per lui sembrava ormai scontata: controbreak del 5-5 e parziale rinviato al tie-break dove due gratuiti di troppo gli son costati il margine su cui il francese ha finalizzato il suo vantaggio. 

Di buono per Medjedovic - balzato al n.72 del mondo, suo best ranking in carriera - c'è stata la reazione di carattere in avvio di secondo set. Un tener alta la guardia e con lei una concentrazione che in questa prima fase di carriera era parsa più volte a corrente alterna. Merito delle grandi platee, forse, di fronte alle quali non ha mai fatto segreto di sapersi esaltare; o di una maturità che sorvegliata (guidata?) a distanza da Novak Djokovic - suo mentore ad inizio carriera - comincia ora a sedimentarsi in lui. Più volte testato dal più esperto Humbert, confidente di vedere il traguardo sempre più in prossimità, Medjedovic ha tenuto lui testa, annullandogli tre palle break nel sesto game, certo non costruendosene nessuna, ma capitolando solo all'ultimo game, onorando fino in fondo quella che è anche stata la sua seconda finale in carriera sul circuito Atp. Vincitore delle NextGen Finals del 2023, per lui l'appuntamento col primo titolo in carriera è ancora rimandato. 

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