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Atp Dubai: fuori De Minaur, Rublev e Fils

Nell'Atp500 la parte bassa del tabellone si apre a nuovi scenari complici le eliminazioni di ben tre teste di serie. Avanzano Auger-Aliassime, Halys e il ritrovato Marin Cilic

25 febbraio 2025

Marin Cilic (Getty Images)

Marin Cilic (Getty Images)

E' Arthur Fils (n.8) la prima testa di serie a cadere al “Duty Free Tennis Championships” di Dubai (ATP 500 - montepremi 2.941.785 dollari), sconfitto in due set dal portoghese Nuno Borges in appena un'ora di gioco col punteggio di 62 61. Giornata storta, quella vissuta dal francese n.19 del mondo: incerto al servizio (59% di punti dalla sua prima), quasi assente in risposta (25% complessivo), poco lucido nelle tre chance avute a disposizione per strappare il servizio al suo rivale. Rivale che, salito al n.38 del mondo, negli ultimi mesi è riuscito a collezionare non pochi record: ha infatti raggiunto - primo portoghese a riuscirci - i quarti di finale agli Australian Open, e lo scorso luglio, battendo in finale Rafa Nadal a Bastad per quello che è stato anche il suo primo titolo in carriera, è entrato a far parte del ristretto club di giocatori capaci di battere in una finale sulla terra rossa il maiorchino (Djokovic, Federer, Murray, Zeballos). La vittoria contro Fils gli consente di scalare altre quattro posizioni nel ranking (n.34) avvicinandolo a quella che è stata la sua miglior classifica (n.30). Un inseguimento che Borges potrà continuare ad alimentare qualora uscisse vincitore dal match che lo attende ora al secondo turno.

La vittoria di Marin Cilic

Ancor più fragorosa è stata l'uscita di scena di Alex De Minaur, testa di seri n.2 del tabellone nonché n.8 del mondo. L'australiano ha ceduto al croato ex n.3 del mondo Marin Cilic - presente a Dubai grazie al ranking protetto - in tre set col punteggio di 62 36 63. Per Cilic si tratta del primo successo contro un top10 a distanza di tre anni dall'ultimo, quando al Roland Garros riuscì a battere in successione tra ottavi e quarti di finale Daniil Medvedev e Andrey Rublev. Ma se i due russi si sono confermati negli anni rivali tanto forti quanto umorali dal punto di vista del rendimento, il successo contro De Minaur per l'ex campione degli US Open ha una valenza ancor più importante: perché ottenuto contro un rivale restio a cedere campo e partita, perché costruito con le armi che forse l'aussie più predilige, la costanza e la resistenza, e perché ne rilancia ora le legittime ambizioni, tanto nel tabellone di Dubai quanto nel prosieguo della sua stagione. Se il fisico ancora lo assiste, Cilic è tennista raro capace di abbinare alla potenza dei colpi di avvio una sensibilità raffinata nel gioco a rete e nella sua costruzione. Uno spartito di fronte al quale De Minaur non è riuscito a opporre valide soluzioni, forse infastidito dal vento, forse inquinato da un po' di legittima frustrazione. A rivelarsi abrasivo è stato quindi il croato (ancora distante da un ranking accettabile, la vittoria lo innalza al n.181 del mondo), rinfrancato nella fiducia dal successo ottenuto ad Hangzhou lo scorso settembre ma ancora digiuno di vittorie in un 2025 che per lui ha preso il via al rilento e all'insegna della sfortuna (infortunio al ginocchio e sorteggio sfortunato a Doha, dove ha incontrato Alcaraz al primo turno). Al secondo turno, condizione permettendo, Cilic affronterà ora un altro australiano, Alexei Popyrin. Un rivale sulla carta abbordabile e da cui ora dovrà passare per proseguire la sua marcia di avvicinamento ai piani alti della classifica e, chissà, magari provare a bissare i due quarti di finale qui colti nel 2009 e nel 2010. 

"Questa stagione non ho avuto molte chances - ha dichiarato Cilic a fine match - La scorsa settimana ho affrontato Carlos a Doha e ora Alex. Sono entrambi dei top10 e giocano davvero bene. Ma la mia è stata una grande performance, segno che anche io sto giocando bene. Raggiungere una condizione ottimale è solo una questione di partite, e speriamo ora di proseguire così".

Felix show contro Bublik

La palma del match più lungo di giornata spetta a quello vinto da Felix Auger-Aliassime contro Alexander Bublik, finalista l'anno scorso a Dubai e sconfitto in tre set col punteggio di 76(7) 67(4) 63 dopo quasi tre ore di gioco. Alla lunga, a far la differenza è stata la maggior costanza del canadese, già vincitore di due titoli nel 2025 e autore della sua tredicesima vittoria stagionale (leader del circuito), a fronte di un Bublik apparso sì ispirato ma discontinuo e incapace di compiere quell'ultimo step di crescita che avrebbe permesso lui di indirizzare il match in maniera diversa. Alla fine, al di là dei 16 ace messi a segno dal kazako, pesano sul suo tabellino le 17 palle break concesse (di cui 14 annullate) e un rendimento alla battuta calato drasticamente nel terzo set. Costellato da vincenti e prodezze, il match sul finire del primo set ha regalato il suo momento più emozionante. Ed è accaduto quando, appaiati sul 6-6 al tie-break, Auger-Aliassime ha visto un raccattapalle interferire col suo tentativo di rincorrere uno smash scagliato da Bublik in direzione del vertice destro del campo. Dopo una revisione al Var, il giudice di sedia ha deciso di far rigiocare il punto, incamerato da Bublik grazie a un ace servito dal basso tra lo stupore generale. Annullato il conseguente set point, Felix non ha fallito la sua chance portandosi le mani alle orecchie reclamando anche per sé la giusta quota di applausi da parte del pubblico. Con De Minaur fuori dai giochi, l'ex n.6 del mondo avrà contro Nuno Borges l'occasione di aggiudicarsi la sua quattordicesima partita del 2025 continuando la sua rincorsa nel ranking e a un terzo titolo stagionale mai arrivato così precocemente.

Out anche Rublev

Dubai amara anche per Andrey Rublev, vincitore la scorsa settimana a Doha e qui finalista nel 2022. Il russo, n.9 del mondo e testa di serie n.3 del tabellone, è stato battuto in tre set dal francese n.77 del mondo Quentin Halys col punteggio di 36 64 76(5) che sfiderà ora al secondo turno lo spagnolo Roberto Bautista Agut. A Rublev non è bastato un rendimento costante offerto per tutto l'arco del match e innalzatosi in coincidenza dell'ultimo parziale, da lui chiuso con il 90% di punti messi a segno sulla sua prima di servizio. A destare impressione semmai è stata la prestazione di Halys, mai andato oltre un secondo turno in questi primi due mesi del 2025 ma finalista nel 2024 a Gstaad (perse da Matteo Berrettini) e nei due Challenger di Mouilleron le Captif e Rennes. Per Halys si tratta della vittoria più importante della carriera, la seconda stagionale, nonché la prima contro un top10. Sceso in ottava posizione, Rublev, nonostante l'eliminazione di De Minaur - suo primo inseguitore nel ranking - dovrà ora incrociare le dita per veder confermato il suo status, minacciato tra Dubai e Acapulco da ben tre pretendenti: Tommy Paul, Stefanos Tsitsipas e Ben Shelton, già issatosi nuovo virtuale n.12 del mondo, sua miglior classifica in carriera.

Avanza il campione in carica Humbert

Tra tante sorprese una conferma importante è arrivata da Ugo Humbert, campione in carica del torneo e vincitore due settimane fa a Marsiglia. Il numero uno francese ha battuto nettamente in due set il ceco n.22 del mondo Jiri Lehecka col punteggio di 63 60 qualificandosi così al secondo turno dove affronterà l'olandese Tallon Griekspoor. E' in forma, Humbert, ed è stato sempre lui a condurre le danze nel corso del match bussando e ribussando alle porte del servizio del ceco fino ad ottenere nel sesto game il break del vantaggio. Senza storia invece il secondo parziale con Lehecka autore di soli quattro punti sulla sua prima di servizio e incapace di arginare in alcun modo le iniziative di Humbert che potrà ora proseguire nella sua difesa del titolo e nella rincorsa a un secondo successo consecutivo.

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