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L'azzurro, per la prima volta ai quarti del Miami Open in carriera, sfida Fritz, contro cui ha perso tutti e quattro i precedenti. Per invertire la tendenza, la chiave sarà il rendimento in risposta, anche con il rovescio
di Samuele Diodato | 27 marzo 2025
Resistere alla reazione di un gladiatorio Alex De Minaur è stato l’ennesimo segnale positivo dato da Matteo Berrettini (n. 30 ATP) negli ultimi mesi. L’eliminazione, con qualche rimpianto, al secondo turno dell’Australian Open è alle spalle. I frutti del lavoro, di una nuova consapevolezza e di un ritrovata forma fisica hanno un sapore dolcissimo. Così tanto che ora, tornare nei quarti di finale di un Masters 1000, per la prima volta dal maggio 2021, suona naturale.
E superato De Minaur (n. 11), classifica alla mano, la testa di serie n. 29 avrà ben poco da perdere quando scenderà in campo, contro il n. 4 Taylor Fritz, a caccia della semifinale del Miami Open presented by Itau (9.193.540 dollari di montepremi). Un torneo in cui stranamente, prima di questo 2025, l’azzurro non aveva mai vinto alcuna partita nel tabellone principale
La sfida è di quelle da non perdere, tra due dei migliori giocatori al mondo per rendimento al servizio. Secondo le statistiche ATP, aggiornate fino a prima di Miami, l’americano è quinto con un rating di 294.8 nelle ultime 52 settimane. Berrettini, però, fa ancora meglio, piazzandosi secondo (299.9), alle spalle del solo Giovanni Mpetshi Perricard (300.9)
Va da sé che, di fronte a servizi del genere, in uno scontro diretto acquisisca ancor più importanza il modo in cui ognuno dei due riuscirà a reagirvi in risposta. È stato questo fattore, oltre ovviamente ad uno stato di forma complessivo differente, ad incidere particolarmente negli ultimi due incontri.
In totale, i precedenti sono quattro, tutti sul cemento e tutti vinti da Fritz. I primi due, tuttavia, hanno un peso relativo, in quanto antecedenti al 2022, anno del vero salto di qualità del tennista statunitense, con il successo nel Masters 1000 di Indian Wells e la qualificazione alle ATP Finals.
Sei anni fa si sono incontrati la prima volta, e Fritz riuscì a spuntarla in tre set nelle Finals di Coppa Davis, sfruttando anche la stanchezza di un Berrettini che nel 2019 era reduce dalla sua prima grande stagione in carriera (culminata anche per lui con l’accesso alle Finals). Due anni più tardi, invece, l’atleta classe 1997 fece costantemente corsa di testa nel match giocato – e da lui vinto – ad Indian Wells (nell’edizione precedente al suo stesso trionfo).
A chiamare l’italiano ad alzare l’asticella soprattutto in risposta, in ogni caso, sono come detto gli ultimi due scontri, uno alla United Cup del 2023 (sconfitta in due tie-break) e un altro al secondo turno dell’ultimo US Open (sconfitta in tre set contro un Fritz che poi avrebbe perso solo in finale da Jannik Sinner).
Nelle ultime due occasioni, non solo Berrettini ha perso tutti e cinque i set, ma lo ha fatto senza mai arrivare neanche a palla break. A New York, condizionato da una flebite smaltita da poco, portò ad esempio a casa appena 8 punti nei 15 turni di servizio giocati dall’avversario.
In una recente intervista al Tintoria Podcast, il finalista di Wimbledon 2021 ha confessato di non essere scaramantico. Nel tennis, però, si sa, certe sensazioni rimangono, e allora non resta che combatterle: perché al livello più alto contano i dettagli, e Berrettini, tra le altre cose, contro la testa di serie n. 3 del Miami Open ha perso tutti e quattro i tie-break giocati.
In questo senso, è stata un’ottima “palestra” il tie-break vinto nel secondo set contro De Minaur, recuperando da uno svantaggio di 3-6. Un compendio del Berrettini dei giorni migliori - che non ha perso l’istinto del giocatore di alto livello - e di quello attualmente a farsi trovare pronto anche quando stuzzicato sul lato del rovescio. Ne ha pagato le conseguenze De Minaur stesso, ritrovandosi diverse risposte profonde nei piedi, nel momento clou. Oppure sul match point quando, senza riuscire a sfondare sulla diagonale del colpo bimane, ha sparato fuori un rovescio dall’altra parte.
MONEY MATTEO ??@MattBerrettini reaches his first Masters quarter-final since 2021 with a 6-3 7-6 win over De Minaur! #MiamiOpen pic.twitter.com/Q3efCrLMkC
— Tennis TV (@TennisTV) March 26, 2025
Gli ingredienti per “ribellarsi” anche a Fritz, in situazioni del genere, ci sono tutti. Le risposte profonde potrebbero fare anche più male al californiano, che non ha la stessa rapidità di piedi del collega australiano. Per il resto, il dritto di Berrettini può far male a tutti, senza eccezioni. Erano quasi quattro anni che non lo si vedeva a queste altezze, in un “1000”. E allora tanto vale godersela, ricordando al mondo e a sé stesso cosa si è perso in questo digiuno sin troppo lungo.
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