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Matteo Berrettini e Taylor Fritz danno spettacolo per due ore e 45 minuti nei quarti di finale al Masters 1000 di Miami. Lo statunitense vince per la quinta volta in altrettanti confronti diretti, l'azzurro sfodera colpi da campione che entusiasmano il pubblico
di Alessandro Mastroluca | 28 marzo 2025
Matteo Berrettini si ferma ai quarti al Miami Open, ma il circuito ritrova un grande giocatore. La sfida contro Taylor Fritz, numero 4 del mondo, è un andirivieni di emozioni, colpi spettacolari, un duello di volontà e tenacia.
Matteo gioca bene, spesso molto bene, quasi sempre benissimo quando è spalle al muro. Incassa senza barcollare e ferisce. I sei match point salvati nel secondo set ne danno una plastica dimostrazione. Interpreta da campione una partita faticosa di testa e di gambe, di reazione e contrattacco, di pensiero veloce e in pochi casi laterale.
Fritz non brilla quando ha in mano un'opportunità da cogliere ma è il più offensivo dei due, il giocatore che propone di più. Ha il merito non secondario di rialzarsi dopo ogni occasione persa, come i sei match point non sfruttati nel secondo set. E alla fine chiude 75 67(7) 75 dopo due ore e 46 minuti di gioco.
Numero 4 del mondo, finalista allo US Open e alle Nitto ATP Finals nel 2024, fermato sempre da Jannik Sinner, festeggia così la sesta semifinale in carriera in un Masters 1000, la terza negli USA. Campione a Indian Wells nel 2021, semifinalista nello stesso torneo dodici mesi dopo, è diventato il dodicesimo statunitense capace di raggiungere almeno una volta la semifinale a Indian Wells e Miami in carriera. Prima di lui ci sono riusciti Andre Agassi (15), Pete Sampras (10), Jimmy Connors (9), Andy Roddick e Jim Courier (7), John Isner e Michael Chang (5), Jay Berger, Mardy Fish, Vince Spadea e Jan-Michael Gambill (2). Affronterà il 19enne Jakub Mensik, per la prima volta così avanti in un Masters 1000.
Il primo game racconta di un Berrettini motivato, carico, solido, anche nella difesa con il rovescio slice. Un Berrettini che firma il break al primo game di una partita che resta tra le più importanti, per implicazioni, nella sua carriera. Perché battere Fritz avrebbe voluto dire giocarsi da favorito una semifinale in un Masters 1000 contro Mensik e in prospettiva una finale contro Dimitrov o Djokovic, oggi a due vittorie dal centesimo titolo. Battere Fritz avrebbe voluto dire rientrare in Top 25. Riprendersi anche in termini di classifica, di forma, uno status da top player che nella sostanza del suo tennis c'è già tutta.
Il controbreak immediato di Fritz non fa deragliare l'azzurro, che rimane fedele al suo piano di gioco e sempre positivo nel suo modo di interpretare la partita. Si diverte, Matteo, a variare le lunghezze e le altezze, a mescolare le accelerazioni pesanti, i chop che non atterrano mai e le smorzate, i colpi pesanti e le carezze. Si guadagna così altre due palle break di fila nel quinto game, che lo statunitense argina con un rovescio sulla riga e il primo di tre servizi vincenti con cui resta avanti 3-2.
Absolute FILTH ??
— Tennis TV (@TennisTV) March 27, 2025
Sublime feel from @MattBerrettini #MiamiOpen pic.twitter.com/i1ZEmYJgyG
Gradualmente Fritz inizia a erodere centimetri di campo. E in un duello come il loro, fra giocatori potenti, l'occupazione dello spazio in campo non è solo un dettaglio geografico, ma il primo fondamento nella costruzione di un vantaggio competitivo. Conta tenere il centro, stare vicino alla riga, sfruttare i punti forti per esporre le debolezze dell'altro.
Come abbiamo sottolineato presentando il match, il rendimento in risposta si conferma un fattore. https://www.supertennis.tv/News/Atp/berrettini-fritz-miami-analisi-risposta-rovescio Perché di punti in risposta entrambi ne vincono pochi, e allora una piccola differenza numerica determina un impatto determinante.
Berrettini dimostra di essersi rinforzato dalla parte del rovescio, ma gli scambi in cui si ritrova messo sulla difensiva aumentano. Cresce anche il divario di punti vinti negli scambi da fondo (23 a 12 a fine primo set) in favore dello statunitense che nell'ultimo game del set completa il break. A Berrettini, che finisce per pagare il modestissimo 13% di punti vinti al servizio quando ha servito la seconda, non basta il settimo ace con cui salva il primo set point. Alla seconda occasione, Fritz chiude il parziale dopo 50 minuti.
Nel secondo set, che procede rapidamente seguendo i turni di battuta, Berrettini e Fritz vincono tre punti nei primi quattro game di risposta. In mezz'ora siamo 4-4. Fritz agevolmente allunga 5-4 e nel decimo game si scioglie in risposta.
Happy returns ??
— Tennis TV (@TennisTV) March 28, 2025
How does @Taylor_Fritz97 handle this Berrettini first serve? #MiamiOpen pic.twitter.com/ZzXFhX7MYc
E' il primo gioco concluso ai vantaggi nel set. Matteo non crolla nemmeno quando Fritz stampa una risposta di rovescio vincente a una delle sue potenti prime di servizio, anzi rilancia. Accelera, avanza, cerca la rete, chiude il game con uno smash a campo aperto accompagnato da un grido che ha dentro l'orgoglio e l'affermazione, la storia e la voglia di riprendersi tutto quello che è suo. Fritz, meno espressivo, martella senza sosta e in pochi minuti Berrettini è chiamato di nuovo a servire per allungare la partita. Il nastro aiuta il numero 4 del mondo (15 pari), Berrettini si inguaia e con una comodissima volée affossata a rete consegna due match point. Il primo lo salva, con un preciso diritto diagonale da sinistra che Fritz non riesce a contrastare; sul secondo lo statunitense si fa trascinare dalla fretta e risponde in corridoio a una seconda dell'azzurro che, pur con qualche affanno, rimanda ogni verdetto al tie-break.
Fritz è il primo a prendere un mini-break di vantaggio (3-1). Lo statunitense si porta avanti 6-3, ma non finisce qui. Berrettini cancella i due match point al servizio, il secondo dei quali con una palla corta perfetta, e anche il primo giocato in risposta: poderoso lo scambio, giocato tutto in avanzamento e concluso con uno smash energico, equivalente tennistico di una schiacciata a canestro nel basket NBA tanto amato dall'azzurro.
Nemmeno il quinto match point basta a uno spazientito Fritz. E quando il gioco si fa duro, Berrettini gioca meglio. All'azzurro, che chiude il set con 20 punti diretti con il servizio a 14, basta un solo set point. Gioca lo scambio più bello della partita poi, con gli occhi della tigre, si rivolge verso coach Alessandro Bega e Umberto Rianna, mentre sempre più tifosi agitano bandiere tricolori sulle tribune.
Il primo tie-break vinto negli scontri diretti accende Berrettini che anche nel terzo set si dimostra più freddo del rivale nell'interpretare i bivi in grado di indirizzare la partita. Ne incontra uno al quinto game, quando commette due gratuiti di diritto e salva una palla break a un Fritz fino a quel punto più propositivo nel set e meno prodigo di errori. Anche lo statunitense resta senza risposte e senza difese nel settimo game, di fronte al Matteo istrione che lo sorprende con un rovescio stretto a una mano. Una misura sintetica ma efficacia della fiducia ritrovata nel suo tennis.
MATTEO MAGIC ??@MattBerrettini with a one-handed GEM! #MiamiOpen pic.twitter.com/LynnFdnQSd
— Tennis TV (@TennisTV) March 28, 2025
L'undicesimo gioco è un altro di quei bivi dove si decidono i destini. Costretto ai vantaggi anche per suoi errori, Berrettini salva due palle break, con un diritto all'incrocio delle righe e una gran prima di servizio da sinistra. Fritz non molla, si guadagna una terza chance e grazie a una solidissima difesa firma il break che lo porta a servire per la semifinale. E stavolta non ci sono altri colpi di scena.
Lucky No. 7 ??@Taylor_Fritz97 converts match point seven against Berrettini to reach #MiamiOpen semi-final, 7-5 6-7 7-5. pic.twitter.com/kR3dKIaFib
— Tennis TV (@TennisTV) March 28, 2025
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