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Berrettini: "Risposta e rovescio sono migliorati, ma posso crescere ancora. Con Tsitsipas sarà dura"

L'azzurro è pronto alla battaglia con Tsitsipas, ma guarda anche oltre: "Lui ha giocato bene contro Sonego, ma io sono pronto e sogno una grande stagione"

di | 27 febbraio 2025

Matteo Berrettini

Matteo Berrettini

È rientrato in Top-30 con il quarto di finale raggiunto al Qatar Exxon Mobil Open di Doha, ma ora non vuole fermarsi. E più tardi, Matteo Berrettini tornerà in campo al Dubai Duty Free Tennis Championships (ATP 500 - montepremi 3.415.700 dollari) contro Stefanos Tsitsipas (n. 11 ATP), a caccia della prima semifinale in un torneo sul cemento da quella raggiunta a Napoli, nel 2022

Sono passati tre anni, e le difficoltà sono state tante, soprattutto dal punto di vista fisico, ma ora il n. 30 mondo ha ritrovato la fiducia, nel proprio corpo e nel proprio tennis. Di questo e altro ha parlato in un’intervista esclusiva pubblicata dal “The National”. “È fantastico. Ho desiderato avere molte partite nelle gambe per così tanto tempo e ho lavorato davvero duramente, penso di star giocando a un ottimo livello. Mi sto godendo il mio tempo in campo. È fantastico essere di nuovo nei quarti di finale, e spero che questo sia migliore dell'ultima volta”, quando è uscito sconfitto – proprio a Doha – contro il britannico Jack Draper.

Intanto, però, con i risultati in Qatar, compresa la prima vittoria in carriera su Novak Djokovic (al quinto precedente) ha confermato le buone sensazioni: “Fortunatamente, c'è sempre spazio per migliorare, il che è positivo, perché altrimenti, dov'è il divertimento? Ma allo stesso tempo, mi muovo bene, servo bene. Ho migliorato la mia risposta e il mio rovescio, che erano un po' i miei punti deboli, quindi sono davvero felice per il lavoro che sto facendo con il mio team, sono davvero orgoglioso di quello che sto facendo, e spero in una grande stagione.

“Apprezzo tutti i momenti in campo e fuori dal campo – ha proseguito -. Quando ero a casa e facevo riabilitazione, mi mancava tutto questo. Quindi quando sono stanco, o magari non voglio allenarmi o vorrei essere altrove, penso a quei momenti e poi tutto diventa più facile. Ho anche imparato che il tennis richiede tempo, la vita richiede tempo, quindi mi accetto un po' di più ed è per questo che ora sono più felice”.

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Il "ruggito" di Matteo Berrettini (foto acount X ATPtour)

Tornando sui miglioramenti che sente di aver compiuto, Berrettini si è detto convinto delle proprie possibilità: Ho sempre saputo che il mio gioco poteva adattarsi a tutte le superfici, ma allo stesso tempo non è mai facile quando non hai partite nelle gambe, soprattutto su una superficie su cui non sono nato”.

Togliendosi, però enormi soddisfazioni anche altrove, dalle semifinali raggiunto allo US Open (2019) e all’Australian Open (2022), fino alla finale di Wimbledon del 2021: Sento che l'erba si adatta al mio gioco. Ma sulla terra battuta sono cresciuto, quindi lì ho ottime sensazioni, soprattutto in altitudine, dove amo giocare. Ma allo stesso tempo, le condizioni di Dubai sono davvero buone per me. Quando colpisci bene la palla, giocando in modo aggressivo, qui si ottengono risultati, quindi sono davvero felice”.

Infine, oltre a parlare brevemente del match che lo aspetta contro Tsitsipas, battuto nell’ultimo precedente sulla terra battuta, l’azzurro ha detto la sua anche sull’annosa questione riguardante le palline (su cui poco tempo fa si era espresso anche Carlos Alcaraz, n. 3 ATP). “Stefanos sta sicuramente migliorando, è ovviamente un grande campione. Ha dimostrato molte volte di poter tornare. L'ho visto perché ha giocato contro un mio buon amico, Lorenzo Sonego, al primo turno, e stava giocando bene. Quindi sarà sicuramente una partita difficile, ma sono pronto, mi sento pronto e felice”.

“Sento che le palle stanno diventando sempre più lente. Ma allo stesso tempo ciò che è più importante per noi, penso, è la continuità: dobbiamo giocare con la stessa palla, almeno sulla stessa superficie. Giochiamo sulla terra battuta. La qualità della palla, poi, è davvero importante, quindi per i nostri infortuni, e io ne so qualcosa”.

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