Le parole del coach di Jannik Sinner, Darren Cahill, che ha spiegato ulteriori dettagli sulla positività del numero 1 del mondo che non è stato squalificato
di Alessandro Mastroluca | 21 agosto 2024
"Jannik Sinner è il giovane più professionale con cui abbia lavorato. Si è trovato in una situazione sfortunata, non avrebbe mai fatto intenzionalmente qualcosa di scorretto". Il coach Darren Cahill, in una lunga intervista a ESPN, difende Jannik Sinner, risultato positivo al clostebol in concentrazioni bassissime durante il torneo di Indian Wells ma non squalificato perché il Tribunale indipendente che ha giudicato il caso ha riconosciuto come credibile la tesi difensiva di una contaminazione dalle mani di Giacomo Naldi che aveva usato uno spray contenente Clostebol dopo essersi tagliato un dito. Lo spray era stato acquistato da Umberto Ferrara, il suo preparatore atletico, a Bologna a febbraio. Ferrara e Naldi, ha detto Cahill, non saranno allo US Open. "Abbiamo preso questa decisione ieri, ci saremo solo io e Simone Vagnozzi" ha detto.
— Jannik Sinner (@janniksin) August 20, 2024
Cahill ha spiegato che Jannik ha saputo della positività solo dopo il torneo di Miami, vinto in finale su Grigor Dimitrov. Ha ricostruito i fatti, contenuti nella sentenza che abbiamo analizzato qui ieri e a cui vi rimandiamo per tutti gli approfondimenti. Ha rivelato anche che Sinner, dopo la vittoria su Michelsen a Cincinnati, ha assistito in video conferenza a un'udienza durata ore sei ore via Zoom.
"La situazione è molto difficile, non è stato facile vedere Jannik soffrire nell’ultimo periodo - ha detto Cahill -. Certo uno spettatore potrebbe non aver visto grandi differenze, perché ha continuato ha giocare bene. Ma i suoi tifosi hanno capito che qualcosa era cambiato dal linguaggio del corpo, dal livello di divertimento che mostrava in campo. La verità è venuta fuori, non ha colpe, speriamo che possa continuare a giocare ancora meglio".