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Cahill, chi è il coach dei 4 numeri 1: Hewitt, Agassi, Halep e Sinner

Conosciamo meglio Darren Cahill, il coach australiano che ha guidato quattro giocatori alla posizione di numero 1 nel ranking ATP e WTA

di | 09 giugno 2024

"Ricordo ancora la prima settimana che abbiamo lavorato insieme con Darren Cahill a Eastbourne. Abbiamo da subito avuto un buon feeling. Ha grande esperienza, sa come adattarsi a ogni giocatore". Jannik Sinner, primo italiano numero 1 del mondo nella storia del tennis maschile, ha parlato così, durante il Roland Garros 2024, di Darren Cahill, il coach dei numeri 1, che prima dell'azzurro aveva accompagnato in vetta alla classifica anche Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Simona Halep.

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CAHILL E HEWITT

Il legame con il connazionale Hewitt ha lanciato la carriera di Cahill da coach. I due hanno iniziato a lavorare insieme nel 1998. Con Cahill nel team, "Rusty" ha vinto il suo primo Slam allo US Open del 2001. Poco tempo dopo, a novembre di quello stesso anno, è diventato allora il più giovane numero 1 del mondo dal 1973, quando è stato introdotto il ranking computerizzato, a 20 anni e 8 mesi. Avrebbe mantenuto il primato fino all'ascesa di Carlos Alcaraz nel 2022. 

Hewitt e Cahill hanno interrotto la collaborazione alla fine del 2001, stagione che l'australiano ha chiuso da numero 1 del mondo e con il primo dei due titoli consecutivi alle Nitto ATP Finals. “Sinner mi ricorda molto Hewitt. Come il giovane Lleyton, Sinner ha il fuoco dentro, è competitivo, ha una grande etica del lavoro, ha i piedi per terra ed è molto umile” ha detto al Corriere della Sera nel 2022.

Darren Cahill e Lleyton Hewitt (Getty Images)

CAHILL E AGASSI

All'inizio del 2002, il coach australiano annuncia l'inizio della collaborazione con Andre Agassi. Cahill succede al suo storico coach Brad Gilbert e un anno dopo accompagna Agassi all'ottavo trionfo Slam all'Australian Open. Ad aprile lo statunitense diventa a 33 anni e 131 giorni il più anziano giocatore ad aver mai occupato la prima posizione del ranking ATP dal 1973, quando è stato introdotto. Avrebbe poi perso tale primato, che ora spetta a Novak Djokovic. Agassi continuerà a lavorare con Cahill fino al 2006, un periodo nel quale vincerà 11 titoli.

Cahill, i giocatori e le imprese

CAHILL E HALEP

Cahill ha poi lavorato più o meno brevemente con Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco e Daniela Hantuchova, prima di iniziare la collaborazione con Simona Halep. Con lui a guidare il team, la rumena ha raggiunto per la prima volta la posizione di numero 1 nell'ottobre del 2017, ha chiuso due stagioni in vetta al ranking (2017 e 2018), ha vinto il suo primo Slam al Roland Garros 2018 e giocato altre due finali nei major. La collaborazione si è interrotta definitivamente nel 2021.

CAHILL E SINNER

Nell'estate del 2022, è entrato nel team di Sinner. Ha iniziato subito a mostrare a Jannik video di Andre Agassi, che l'australiano aveva riportato al numero 1 del mondo. "Jannik è alto, magro, ha una grande apertura di braccia e può generare grande potenza - ha detto al New York Times -. Andre ha rivoluzionato il gioco ai suoi tempi per come colpiva la palla, soprattutto dal lato del rovescio. Dai grandi giocatori del passato c'è tanto da imparare perché con la tecnologia di allora e con le racchette che avevano loro hanno semplificato molte cose". 

Tra Cahill, Jannik e il coach Simone Vagnozzi c'è identità di pensiero e visione, unita a un forte feeling personale e professionale. 

Jannik "ha voglia di imparare, desiderio, obiettivo e un quoziente intellettivo tennistico fantastico. Jannik è tutto questo, e ha anche un gran senso dell’umorismo e lo dimostra sempre in campo nelle interviste post match. E’ un ragazzo delizioso che ama stare in compagnia e ama passare del tempo con il suo team” ha detto Cahill dell'azzurro dopo il trionfo all'Australian Open 2024.

'Darren e Simone sono aperti di mente. E nessuno invade il campo dell'altro. Simone è molto bravo tecnicamente e tatticamente, anche lui è stato giocatore, sa quali colpi funzionano e quali no. Lui e Darren sono bravi a capire cosa sia meglio per me. La combinazione fra Simone e Darren è di quelle che si trovano raramente" ha detto nella conferenza stampa organizzata a Roma nella nuova sede della Federazione Italiana Tennis e Padel dopo la vittoria all'Australian Open 2024. 

Nella divisione dei ruoli, il compito di Cahill è preciso, ben definito. "Il mio ruolo ha più a che fare con l'esperienza, su come aiutarlo nei momenti importanti. Mi assicuro che lavoriamo sulle cose giuste, che alla fine porteranno Jannik dove vuole arrivare: quelle piccole cose che fanno la differenza" ha dichiarato per un articolo pubblicato sul sito dell'ATP sul team di Sinner - Sono più un supervisore nel team e mi piace molto".

A destra Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner. A sinistra Darren Cahill, nello staff dell'azzurro da Wimbledon 2022 (Getty Images)

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LA CARRIERA DA GIOCATORE

Cahill, che nel 2009 ha rinunciato alla possibilità di diventare coach di Roger Federer per stare più vicino alla famiglia, ha avuto una carriera da allenatore decisamente migliore rispetto alla sua storia da giocatore, comunque di tutto rispetto, condizionata da continui infortuni al ginocchio e conclusa nel 1995. In doppio è stato numero 10 del mondo e ha vinto 13 tornei ATP. Negli Slam ha raggiunto la finale all'Australian Open del 1989 con il connazionale Mark Kratzmann.

In singolare vanta due titoli nel circuito maggiore, un best ranking di numero 22 e la semifinale allo US Open 1988 come miglior prestazione negli Slam. In quell'occasione superò Boris Becker e Aaron Krickstein, fermandosi solo di fronte allo svedese Mats Wilander che avrebbe vinto il titolo. 

 

Nonostante il soprannome di Killer, che si era guadagnato a scuola perché era il più minuto ma batteva i ragazzi più grandi e grossi di lui, Cahill è considerato uno dei coach più gentili del circuito. 

La sua qualità principale, ha spiegato il coach Roger Rasheed, suo grande amico, "è l'equilibrio. Poi semplifica tutto per il suo giocatore, gli dà fiducia nelle sue capacità e basa tutto il suo lavoro su valori alti". Non stupisce perciò che abbia trovato fin da subito una perfetta intesa con Sinner e Vagnozzi. E' diventato così l'asso nella manica del nuovo numero 1 del mondo.

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