Chiudi

-
Atp

Cilic, il rientro in Top 100 a un passo: "Il secondo intervento al ginocchio mi ha salvato"

A 36 anni, l'ex n. 3 del mondo è reduce dal successo nel Challenger di Girona e dalla finale persa ieri a Madrid. "Sono soddisfatto della strada intrapresa", ha detto pochi giochi fa al sito ATP, e ora può sognare un ritorno sui grandi palcoscenici

di | 14 aprile 2025

Il sorriso ritrovato di Marin Cilic (Foto X Challenger Tour)

Il sorriso ritrovato di Marin Cilic (Foto X Challenger Tour)

Lottare, lottare e ancora lottare. Con la consapevolezza che di essere in una fase “autunnale” della propria carriera, ma con la voglia e l’umiltà di quando di anni ne aveva molti meno. Con questo mindset, Marin Cilic, a 36 anni, sta provando a tornare nel tennis che conta dopo i problemi al ginocchio che l’hanno costretto a due interventi chirurgici al ginocchio. In questi casi, ha detto al sito ATP qualche giorno fa, “devi accettare che non sono più tra i primi 100, primi 50, quindi non puoi semplicemente scegliere e selezionare qualsiasi torneo tu voglia giocare. È ora di mettere la testa giù, lavorare, tornare ai Challenger e faticare”.

Un ritorno felice, il suo, nel circuito che l’aveva già visto protagonista giovanissimo. Senza poter giocare tra i Masters 1000 di Indian Wells e Miami, il campione dello US Open 2014 si è quindi dedicato in anticipo alla terra rossa europea, fino a trionfare nel Challenger di Girona, in finale su un altro ex Top-10 che sta tentando il ritorno ad altissimi livelli, lo spagnolo Pablo Carreno Busta. Una partita che gli ha consegnato il record per il maggior lasso di tempo intercorso tra due successi nel Challenger Tour: dal titolo a Rijeka, nel 2007, sono infatti passati 17 anni e 10 mesi, ben due mesi in più del precedente primato stabilito da Andy Murray (ad Aix-en-Provence nel 2023).

 

“Sono davvero soddisfatto della mia classifica, davvero soddisfatto della direzione che sto prendendo. Vediamo cosa mi riserva l'anno” ha continuato. E da quell’intervista di neanche una settimana fa, le cose sono addirittura migliorate. Perché la settimana scorsa, il croato, che nel 2018 ha toccato anche il best ranking di n. 3, ha messo in mostra un gran tennis anche nel Challenger di Madrid, perdendo solo in finale contro il polacco Kamil Majchrzak.

Il rientro nella Top-100, così, si avvicina a grandi passi. Attualmente n. 111 con 563 punti, l’obiettivo dista ora solo 38 punti, e lo riavvicinerebbe sensibilmente anche alla possibilità di poter entrare direttamente nei Grand Slam, con buon margine pensando al prossimo US Open. Senza scartare però il sogno – con un altro acuto – di esserci magari già a Wimbledon, dove nel 2017 raggiunse anche la finale.

Il calvario di Cilic è cominciato a gennaio del 2023, quando era ancora saldamente un Top-20. Un assaggio di quello di cui ancora è capace l’ha dato lo scorso autunno, vincendo l’ATP 250 di Hangzhou (il suo 21° trofeo nel circuito) da n. 777, la classifica più bassa di sempre per un vincitore dalla nascita dell’ATP Tour, nel 1990.

Eppure, nelle sue condizioni, nulla era scontato. Il primo intervento chirurgico, infatti, risale ai giorni immediatamente successivi alla lesione al menisco, patita nel torneo di Pune del 2023, anche se gli effetti non sono stati quelli sperati. "Ho letto tutto su Internet e ho fatto ricerche, leggendo decine e decine, se non centinaia di ricercatori sugli interventi chirurgici al ginocchio, il recupero, i metodi, cosa fare, cosa non fare, come allenarsi". Fino a trovare, sulla sua strada, il Dr. Brian Cole, chirurgo ortopedico ed esperto della medicina sportiva dall’Università di Chicago.

"È stato davvero diretto e mi ha spiegato in modo chiarissimo quale sarebbe stata la sua idea, che si è rivelata una vera salvezza. I problemi persistenti al ginocchio erano dovuti alla cartilagine nella stessa zona. Chissà perché, forse a causa dell'uso eccessivo nel corso degli anni, e soprattutto a partire dal 2022 – ha spiegato -. Ho deciso di sottopormi al secondo intervento chirurgico e questa è stata davvero la scelta migliore, la decisione migliore che abbia mai preso negli ultimi anni per quanto riguarda il mio ginocchio”.

E ora può assaporare la gioia del ritorno ad alti livelli e di un corpo che, al netto degli acciacchi legati all’età, gli sta consentendo anche di trovare una certa continuità. Peraltro su una superficie, la terra battuta, che non è di certo la più adatta alle sue caratteristiche. Chissà, dunque, che la seconda metà di stagione non consenta a Cilic un ulteriore step in avanti per tornare a calcare i palcoscenici a cui era abituato sino a due stagioni fa.


    Non ci sono commenti