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Madrid e la favola di Cinà: "È bellissimo giocare questi tornei, la Federazione mi supporta sempre"

Il diciottenne palermitano giocherà contro Korda al secondo turno del Masters 1000 nella capitale spagnola, ma intanto già guarda avanti: "Devo crescere soprattutto dal punto di vista fisico. Cerco di osservare i più grandi e imparare da loro"

di | 24 aprile 2025

Federico Cinà esulta

Federico Cinà esulta

Due wild card nei Masters 1000, due vittorie nel match d’esordio. Miglior modo per farsi notare e per ripagare la fiducia di chi crede in lui, Federico Cinà, oggi n. 373 del mondo non poteva trovarlo. Al Miami Open, vederlo vincere contro Francisco Comesana in maniera così matura, con un doppio tie-break, è stata una discreta sorpresa. Al Mutua Madrid Open, invece, contro Coleman Wong (n. 169), tutto è apparso più naturale, come se quel livello e quei palcoscenici gli appartenessero. E dopo il tie-break del primo parziale, ha portato definitivamente l’inerzia dalla sua, imponendosi per 6-1 nel secondo.

D’altronde, il palermitano classe 2007, diventato maggiorenne proprio poche settimane fa, è uno che – grazie al padre-allenatore (ed ex giocatore) Francesco Cinà – ha avuto spesso l’opportunità di vivere da spettatore privilegiato certe situazioni. Cerco un po’ di osservare cosa fanno i top player. Come si allenano, come si preparano… e cerco di imparare da loro, di copiarli un po’”, ha detto in un’intervista al sito ATP. Ma ora non è più un bambino, come quando insieme al padre faceva il tifo per Roberta Vinci.

“È tutto diverso, è su un’altra scala. È davvero speciale partecipare a questi eventi”, ha raccontato. “Prima del match ero un po’ teso, ma dopo qualche game ho iniziato a giocare bene. Ho sentito un po’ di pressione, ma penso sia normale. Giocare qui con i migliori a volte ti fa sentire meno pressione perché le aspettative non sono altissime. Ma poi arriva la pressione del pubblico, che è numeroso”.

Una verifica, un’altra, superata a pieni voti. Per il quale parte del merito, secondo Cinà, è da riconoscere proprio al percorso fatto sin da giovane, dalle prime partite nel circuito junior (dove è stato anche n. 4 al mondo) con il sostegno della sua squadra e della FITP: “È importante fare ed aver fatto tutti gli step. Mi ha aiutato ad abituarmi a giocare a questo livello, ad avere un team di quattro persone intorno a me. Sono abituato ad avere qualcuno con me, quindi va bene così e anche la Federazione offre un buon supporto, ha affermato.

Il tennis azzurro del futuro ha l’accento, con Cinà e Vasamì

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Al secondo turno, a Madrid, lo attende la sfida con Sebastian Korda (n. 24 del mondo), una sfida complessa, un’occasione per imparare e crescere ancora, come già lo era stata il match giocato in Florida contro Grigor Dimitrov:La sfida più grande è il livello fisico. I giocatori sono tutti davvero forti – ha dichiarato, volgendo lo sguardo al quadro generale -. Devo migliorare molto in quell’aspetto del mio gioco: il movimento, la resistenza. Devo crescere ancora”.

Un mantra, per lui, che nel circuito cerca anche un po’ di svago con i connazionali, svestendo alle volte i panni dello studente: “Parlo con gli altri italiani e sono in buoni rapporti con loro, ma non vado da loro direttamente per consigli sul tennis, solo per chiacchierate amichevoli”. Subito dopo, tuttavia, rivela un piccolo segreto su quelle conversazioni: Spero di giocare alle Next Gen Finals. È un evento davvero bello e ho sentito parlare bene del torneo dagli altri italiani che ci hanno giocato. È un grande obiettivo per me, anche se ancora lontano”. Prima, ad esempio, è atteso da un altro grande momento: l'esordio agli Internazionali d'Italia, che lo hanno scelto come wild card.

Per partecipare all’evento con i migliori giocatori Under-20 del mondo, dove dal 2017 ad oggi si sono visti all’opera già otto azzurri, ha bisogno di chiudere tra i primi 8 della Race dedicata. Ma il suo, appunto, è un percorso a tappe destinato a proseguire anche ben oltre il 2025. Intanto, grazie alla vittoria su Wong, è pienamente in lotta con l’attuale nono posto. Al “gioco delle pressioni” quelle esterne e quelle che i nostri sogni ci mettono sulle spalle, sembra sapere già il fatto suo. Non gli resta allora che continuare a dimostrarlo agli altri, a partire da Korda, senza ansie ma con la voglia di crescere, crescere e ancora crescere.


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