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Carlos Alcaraz è sceso a rete più del solito in questa edizione del Masters 1000 di Indian Wells. Draper ha fatto la differenza con il diritto e ha raggiunto così la prima semifinale in questa categoria di tornei
di Alessandro Mastroluca | 15 marzo 2025
Dopo due titoli e sedici vittorie consecutive, Carlos Alcaraz si è chiesto se fosse il caso di comprare casa a Indian Wells. Il BNP Paribas Open, il primo Masters 1000 della stagione nel deserto della California, è un po' come casa sua. Il murciano ha trionfato nelle ultime due edizioni, quest'anno è di nuovo in semifinale e a due vittorie dal diventare il terzo giocatore dopo Roger Federer e Novak Djokovic a mettere il suo nome nell'albo d'oro per tre anni di fila. Alcaraz qui diverte e si diverte, vive il torneo con la famiglia e si concede qualche partita a golf.
Quando è così rilassato in campo dà il meglio, prende la rete con facilità, dispiega tutto il suo repertorio con naturalezza. Lo sa bene anche il suo prossimo avversario, il mancino britannico Jack Draper, fermato in semifinale l'anno scorso allo US Open da Jannik Sinner e per la prima volta tra i migliori quattro in un Masters 1000. Se dovesse fermare Alcaraz, entrerebbe per la prima volta in Top 10. In questa edizione tanto ventosa, con la nuova superficie dei campi che tiene comunque alti i rimbalzi, Draper ha fatto la differenza soprattutto con il diritto: chiedere per credere a Ben Shelton che ha perso il duello fra mancini ai quarti.
Fermato troppe volte dal suo stesso corpo, da un fisico più acerbo delle sue stesse ambizioni, dal 2024 Draper ha cambiato marcia. Anche se un infortunio all'anca l'ha costretto a saltare una programmata sessione di allenamento con Alcaraz a dicembre, e l'ha costretto al ritiro agli ottavi dell'ultimo Australian Open, sempre contro lo spagnolo.
Ma l'ultimo confronto diretto completato contro Alcaraz l'ha vinto lui, sull'erba del Queen's. Ed è stato proprio un mancino come lui, benché con 22 Slam all'attivo, l'ultimo a fermare Carlitos nel deserto che conosce meglio. Parliamo naturalmente di Rafa Nadal che vinse dopo tre ore e 12 minuti di partita e sarebbe stato fermato da Taylor Fritz in una finale che avrebbe potuto non disputarsi: il maiorchino soffriva per quella che avrebbe scoperto essere una frattura da stress al terzo arco costale, lo statunitense una caviglia malandata.
I dati ATP raccolti accolti da Tennis Data Innovations ed elaborati da Tennis Viz evidenziano quanto e come Draper utilizzi il diritto come base dei suoi schemi offensivi. L'algoritmo utilizzato per elaborare i dati analizza per ogni colpo, in tempo reale, la velocità, lo spin, la profondità, l'ampiezza e l'impatto sull'avversario, e ne trae una valutazione sintetica di qualità su una scala da 1 a 10.
In questo torneo, la qualità media del suo diritto è di 8,6, quasi un punto percentuale in più rispetto al valore raggiunto nelle ultime 52 settimane. Notevole, se si vanno a guardare più in dettaglio le scelte strategiche, come utilizza il diritto dal centro, per aprirsi il campo. Quando l'ha giocato verso destra, ha spinto in termini di velocità significaticamente più dei suoi standard, 6,5 km/h in più, rispetto alla media nelle ultime 52 settimane, e con più rotazione (oltre 300 giri al minuto in più). Quando cerca il diritto degli avversari destrorsi, non lo fa tanto per chiudere il punto, ma per aprirsi il campo, per spingere l'avversario più indietro, costringerlo a colpire una palla più alta, dunque crearsi le condizioni per chiudere più comodamente con il diritto mancino sulla diagonale sinistra, quella dove può far valere un maggiore vantaggio competitivo. E infatti quando lo gioca verso sinistra, rispetto alle ultime 52 settimane, nonostante la velocità media sia sostanzialmente la stessa rispetto ai suoi standard, lo gioca con più rotazione e soprattutto con molta più decisione per chiudere il punto. La quota dei suoi diritti dal centro verso sinistra atterrati entro un metro dalla riga laterale è aumentata di quasi il 10% rispetto al suo standard.
La qualità dei colpi di Draper e Alcaraz a Indian Wells (Dati Tennis Data Innovations, elaborazione Tennis Viz)
Nel torneo, Draper risulta superiore ad Alcaraz per qualità dei colpi, secondo le misurazioni Tennis Data Innovations-Tennis Viz, al servizio, in risposta e con il diritto. Lo spagnolo fa meglio di rovescio. Dal punto di vista strategico, il murciano ha giocato l'1% degli scambi in più in proiezione offensiva, ed entrambi hanno vinto la stessa percentuale di punti in queste situazioni. Draper è stato più efficace quando è stato costretto in difesa.
Per riuscire a mantenere questo livello di resa, dovrà riuscire a neutralizzare un Alcaraz che a Indian Wells è sceso a rete più spesso del solito. Nelle ultime 52 settimane, ha concluso il 17% degli scambi a rete, ma questa settimana ha aumentato questa percentuale al 21%, e complessivamente ne ha vinti sette su dieci. "Qui mi sento in pace, ed è per questo che gioco il mio tennis migliore" ha detto. Draper sembra pronto alla sfida. "Io e il mio team siamo crediamo che, se esprimo il mio gioco e faccio le cose giuste in campo - ha detto - posso battere chiunque".
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