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Jaime Faria entrerà in Top 100 per la prima volta in carriera grazie ai quarti a Rio. Sarà in campo a Santiago: al primo turno affronterà Darderi
di Alessandro Mastroluca | 23 febbraio 2025
Un anno fa, il portoghese Jaime Faria era fuori dai primi 400 del mondo. La prossima settimana giocherà a Santiago il suo primo torneo da Top 100, e inizierà contro Luciano Darderi. Decisiva perché raggiungesse questo obiettivo la settimana di Rio de Janeiro, una delle più belle della sua carriera. Faria si è infatti spinto fino ai quarti di finale nell'ATP 500 al Jockey Club Brasileiro e sa bene che non si tratta di un punto di arrivo, bensì di un nuovo inizio.
"Giocare a Santiago da Top 100 sarà un altro ostacolo. Dobbiamo continuare su questa strada" ha detto, come riporta la testata portoghese Bola Amarela. "Non so dove potrà portarmi, tante cose possono succedere in futuro. Io darò tutto, in allenamento e in partita. Devo evolvere come giocatore e come persona, continuare a migliorare" ha aggiunto.
Innamorato del tennis fin dal suo primo approccio, un'esibizione a cui ha assistito quando aveva cinque anni, a cui partecipavano John McEnroe, Marcelo Rios e Mats Wilander, Faria si può considerare uno specialista della terra battuta. Sul rosso ha vinto entrambi i suoi titoli e giocato tutte le tre finali Challenger raggiunte in carriera, tutte nel 2024. E si è detto un sostenitore della "Gira", la parentesi di tornei in Sudamerica sul rosso di febbraio che però stanno prendendo in considerazione l'idea di passare al cemento.
Jaime Faria in azione (Getty Images)
"A Rio l'atmosfera era spettacolare, i tifosi molto appassionati ed è quello che desideriamo nel tennis - ha spiegato - Sono perfettamente consapevole che non sia stato l'ATP 500 con il tabellone più prestigioso della stagione, ma ci sono tornei a cui non si può mancare. In Sudametica si giocano tornei speciali. Aver giocato a Buenos Aires o Rio mi ha regalato momenti meravigliosi che un giorno racconterò ai miei figli".
Non stupisce, dunque, che per Faria la classifica non costituisca un fine in sé. "Ho sempre detto che non è corretto darsi obiettivi di ranking. Vedo il tennis come un'evoluzione - ha detto - Migliorerò i miei colpi, sulla terra e sul duro. Se continuerò a farlo, vincerò di più. E se vincerò di più, salirò in classifica. Ecco qual è il mio obiettivo".