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"Gran Willy", così Vilas inventò il tweener: l'ispirazione da una pubblicità

Ecco come Guillermo Vilas sperimentò per la prima volta il colpo con la racchetta fatta passare tra le gambe, ispirato da una leggenda del polo protagonista di uno spot pubblicitario

di | 20 dicembre 2023

Un dettaglio di Guillermo Vilas che esegue la

Un dettaglio di Guillermo Vilas che esegue la "Gran Willy", colpo da lui inventato (Getty Images)

“I poeti immaturi imitano”, scriveva Thomas Stearns Eliot, “i maturi rubano”. Guillermo Vilas, il campione-poeta che usava la racchetta come un artista e scriveva versi nelle stanze d’albergo tra una partita e l’altra, ha imitato e ha rubato. E così ha portato nel mondo del tennis un colpo che prima non c'era, il tweener. Ma guai a chiamarlo così in Argentina. Da quelle parti, in suo onore, sarà sempre la "Gran Willy".

Sfiancante quanto intrigante, Vilas ha reso il tennis popolare in Argentina. Ha disegnato colpi mancini e infinite geometrie con il rovescio in top-spin, ha scritto sceneggiature e canzoni, si è costruito una fama di pensatore profondo e competitor intenso. Secondo giocatore in ordine di tempo nell'era Open a vincere più di 900 partite nel circuito ATP, ha vinto 62 titoli compresi quattro Slam. Ha trionfato al Roland Garros e allo US Open nel 1977, la sua stagione migliore (130 vittorie e 14 sconfitte, 16 trofei vinti su 17 finali), l'Australian Open nel 1978 e 1979.

Capace di 644 vittorie sulla terra battuta, record nell'era Open, non è mai arrivato a occupare la prima posizione del ranking mondiale. Anche se Eduardo Puppo, dopo 12 anni di ricerche che hanno coinvolto anche il matematico rumeno Marian Ciulpan, sostiene che avrebbe dovuto essere considerato numero 1 del mondo per un periodo di sette settimane non consecutive comprese tra il 1975 e il 1976. La sua ricerca occupa 25 mila pagine e il cuore di un documentario su Netflix.

Un primo piano di Guillermo Vilas (Getty Images)

Vilas ha anche un altro ruolo nella storia del tennis. E' uno dei pochi che nella storia ha aggiunto nel gioco qualcosa che prima non esisteva: il colpo giocato spalle alla rete facendo passare la racchetta tra le gambe. L'illuminazione deriva da una pubblicità per uno dei più antichi marchi di whisky, l'Old Smuggler, il “Vecchio Contrabbandiere”. Gli appassionati di sport d'Argentina se lo ricordano anche perché il logo, un ovale verde con la scritta in corsivo del marchio, campeggiava sulla Chevrolet Chevy di Roberto Mouras che vinse sei gare di fila nella categoria Turismo Carretera nel 1976. Mouras, morto in un incidente in pista durante una corsa, resta un pilota iconico: a lui è intitolato l'autodromo a La Plata.

Lo spot che ispira Vilas ha per protagonista un altro campione dello sport, Juan Carlos Harriott, considerato il più grande giocatore di polo di tutti i tempi. Lo chiamano l’Inglese o Juancarlitos per distinguerlo dal padre: i due infatti portano lo stesso nome.

Nella sequenza che fa scattare la mente di Vilas fa passare la palla tra le gambe del cavallo. È il primo passaggio di un’evoluzione creatrice messa a punto con la stessa pazienza con cui cesella sillabe e parole sulle pagine bianche della vita e della storia. 

La prima sperimentazione della Gran Willy risale al 1970, al Náutico di Mar del Plata. "C'era stato un cattivo rimbalzo, e allora l'ho giocato" ha raccontato Vilas. Ma il percorso di quello che oggi chiamiamo tweener rimane di fatto un segreto fino a un pomeriggio di primavera del 1974. Vilas sta giocando un’esibizione contro il francese Wanaro N’Godrella, semifinalista quell'anno in doppio misto al Roland Garros e quarto-finalista all'Australian Open un anno prima, il suo miglior risultato in uno Slam. Si gioca al club Obras Sanitarias, un circolo nato nel 1925 come dopo-lavoro per i dipendenti della compagnia che fornisce l’acqua corrente in Argentina. Oggi
l’azienda ha cambiato nome, ma quello antico sopravvive soprattutto nell’omonima squadra di basket (il Club Atlético Obras Sanitarias de la Nación) che continua a indossare divise con gli originari colori sociali, l'oro e il nero.

"Non è un colpo facile da giocare, il principale vantaggio è l'effetto sorpresa - ha spiegato Vilas nel 2016 -. Per effettuarlo hai poco spazio, è un colpo forte, veloce anche se la gente pensa il contrario".

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Un anno dopo, giocherà la Gran Willy anche in un torneo ufficiale, in semifinale a Indianapolis contro lo spagnolo Manuel Orantes. L'argentino non si dedicava in continuazione alla sua magia, vi faceva ricorso solo quando sentiva di non avere altre possibilità per restare nello scambio o provare a vincere il punto. L'ha eseguita una decina di volte, con studiata parsimonia. Eppure bastano per un’etichetta che porta dritto nella storia: Gran Willy, basta la parola.


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