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Hong-Kong, finalmente Muller!

Il francese dà spettacolo e ribalta il pronostico della vigilia imponendosi in tre set contro Nishikori. Da lunedì sarà n.56 del mondo: "Sono davvero senza parole"

di | 05 gennaio 2025

Alexandre Muller (Getty)

Alexandre Muller (Getty)

Oh, Kei! Finalmente, Alexandre! E' un epilogo all'insegna delle emozioni quello andato in scena all'Atp250 di Hong-Kong. A spuntarla, aggiudicandosi anche quello che è il primo titolo della sua carriera, è stato il francese Alexandre Muller, che ha sconfitto 26 61 63 il giapponese Kei Nishikori, bravo a tornare a giocarsi una finale dopo sei anni di assenza.

A rendere ancora più clamoroso il successo del francese c'è una statistica  davvero particolare. E' infatti il terzo giocatore dal 1976 a vincere un titolo dopo aver perso il primo set in tutte le partite disputate nel torneo. Una circostanza che oggi pone il suo nome accanto a quelli di Arthur Ashe, capace di riuscirci alle WCT Finals del 1975 e di Alexandre Bublik campione a Montpellier l'anno scorso.

"Grazie a tutti per il sopporto, è stato fantastico. Ho perso il primo set in tutti i match e non so davvero cosa dire. Mi spiace, ho appena vinto il match". Bastano i suoi occhi lucidi per descrivere le emozioni che gli passano per la testa, al termine di un match in cui è riuscito a risalire nel punteggio e che varrà lui il suo best ranking, attestandolo da lunedì come nuovo n.56 del mondo.

Le prime battute però avevano lasciato intendere ben altro copione con Nishikori ispirato e deciso a dar continuità al suo buon momento: vincenti dal fondo, il dropshot a spezzare il ritmo, solide percentuali con la prima. Muller è pero stato paziente, ha lasciato passare la bufera assicurandosi però di affilare le proprie armi. Ha tenuto sotto controllo il numero dei suoi errori, ha punto quando c'era da pungere interrogando il gioco del nipponico per verificare quanta concretezza vi fosse e quanto invece era dovuto al suo stato di grazia.

E nel secondo parziale ha cominciato a incassare i suoi dividendi, complice anche un notevole calo nel rendimento del suo rivale andato a segno solo nel 30% delle occasioni sulla sua prima di servizio. Nishikori ha provato nel terzo e decisivo set ad arrestare l'emorragia di errore che andava inquinando il suo gioco, ma è stato come provare a far rientrare il dentifricio nel suo tubetto e di là dalla rete Muller ha continuato ad aggiungere precisione a precisione, solidità a solidità per poi imperversare negli ultimi game fino alle lacrime con cui ha accolto quello che per lui è stato il primo successo in carriera. Colto in circostanze che oggi pongono il suo nome accanto a quelli di Arthur Ashe, capace di riuscirci alle WCT Finals del 1975 e di Alexandre Bublik campione a Montpellier l'anno scorso.

"Ho cercato di rimanere calmo tra un punto e l'altro e di risparmiare le energie perché per me è stata una settimana molto dura - ha ancora aggiunto Muller - Ci tengo a ringraziare Kei, è un giocatore fantastico e sono contento che sia tornato a giocare libero da infortuni, gli faccio un grosso in bocca al lupo per il resto della stagione". Una stagione che per Muller non poteva inziare in modo migliore e a cui ora il francese potrà guardare con rinnovato ottimismo.

"Perdere il primo set e poi sciogliere le briglie al mio gioco, l'avevo detto ieri. Era la tattica, e tattica che vince non si cambia", ha poi scherzato Muller parlando con l'Equipe dalla cyclette su cui stava smaltendo il suo lavoro defatigante, "Ma lui all'inizio colpiva in anticipo e non mi dava il tempo di giocare. Ho cercato di restare calmo, di giocare ogni punto con ancor maggiore intensità. Poi lui ha commesso tre errori, ho ottenuto un break e voilà, il match è cambiato".

"Quando pensavo a cosa avrebbe significato vincere un primo titolo mi creavo sempre troppe attese, mi dicevo che vincere un titolo Atp avrebbe cambiato la mia vita e ora sono qui sulla cyclette a raccontarvelo. Ma non c'è dubbio che sono molto contento, è un titolo che significa molto perché adesso faccio parte di un ristretto gruppo di giocatori", ha ancora riflettuto il nuovo n.56 del mondo.

Muller ha poi raccontato le ore di vigilia del match trascorse pensando a quel che avrebbe potuto accadere e come avrebbe reagito all'idea di aver finalmente raggiunto il suo obiettivo: "Quando ieri sono andato a letto mi sono fatto un sacco di film su questa finale. Immaginavo di vincerla, di stendermi sul campo e pensare a tutti i sacrifici fatti in tutto questo tempo. Ma ora non lo vedo certo come un approdo bensì come un punto di partenza per vincerne degli altri".  

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