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Il murciano, infortunatosi alla caviglia a Rio de Janeiro e reduce dall'esibizione giocata contro Nadal a Las Vegas, inizierà la sua campagna contro l'azzurro Arnaldi: "In molti pensano alla mia caviglia, ma in allenamento ho avuto buone sensazioni"
08 marzo 2024
Assediato, non al meglio e per questo con tutti gli occhi puntati addosso. E' una vigilia in bilico tra l'incertezza e la voglia di non farla trapelare, quella che sta vivendo Carlos Alcaraz. Il murciano, campione in carica di Indian Wells, è infatti arrivato in California dopo il match d'esibizione giocato contro Rafa Nadal, sua prima uscita dopo l'infortunio alla caviglia sinistra che lo costrinse al ritiro dopo soli due game del suo match di secondo turno giocato a Rio de Janeiro contro Thiago Monteiro.
"E' bello essere tornato e sono felice di poter giocare di nuovo in un posto come questo in cui adoro farlo. E' un luogo che mi regala molta quiete, davvero bello", ha esordito il n.2 del mondo ai microfoni dell'Atp.
Alcaraz ha poi sgombrato il campo da ogni equivoco circa le intenzioni con cui è sbarcato a Tennis Paradise: "Sono qui per difendere il mio titolo. L'anno scorso disputai un bel torneo e ne conservo bei ricordi, ma se devo dirne uno alzare il trofeo è senza dubbio stato quello più indimenticabile. Ci sono tutti i migliori qui e alcuni di loro stanno giocando davvero bene. So che sarà davvero difficile ma sono qui per provarci. In allenamento ho avvertito buone sensazioni".
Il ritiro anticipato a Rio, torneo in cui il murciano difendeva il titolo conquistato l'anno scorso, gli è costato punti preziosi in chiave ranking dove ora, seppur ancora virtualmente, è scivolato in terza posizione alle spalle di Jannik Sinner e la difesa del titolo garantirebbe al vincitore di due Slam in carriera il mantenimento della sua classifica: "Forse alcune persone potranno pensare alla mia caviglia. Vedremo se mi sentirò al 100% o meno, ma di sicuro mi sento meglio. Vedremo come andrà questo torneo, ma sono qui per difendere il titolo e non sto pensando a nient'altro che a quello".
Al secondo turno Alcaraz affronterà l'italiano Matteo Arnaldi, da lui già affrontato e sconfitto negli ottavi degli ultimi Us Open, ma per il momento Carlitos preferisce concentrare le sue attenzioni su sé stesso e le sensazioni che ne accompagnano la vigilia, sia dentro che fuori dal campo: "La maggior parte delle volte con il mio team restiamo concentrati su me stesso, cerco sempre di sorridere lontano dal campo e questo mi aiuta a restare me stesso". Non resta che aspettare e capire se lo potrà aiutare anche a ritorvare quella condizione che l'anno scorso, di questi tempi, lo aiutò a collezionare ben due titoli tra Buenos Aires e Indian Wells lanciandolo verso una stagione sulla terra battuta, swing in cui il murciano riuscì ad aggiungere alla sua collezione anche i trionfi di Barcellona e Madrid. Tornei, guarda il caso, dove era chiamato a difendere i titoli lì conquistati nel 2022.