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Sconfitto da Jannik Sinner nella semifinale degli Australian Open, il serbo è atterrato in largo anticipo nel deserto della California desideroso di prendersi la sua rivincita. Il precedente di Cincinnati
di Ronald Giammò | 28 febbraio 2024
Se c'é una cosa che i suoi rivali hanno imparato col tempo è che Novak Djokovic, quando ferito, sa rivelarsi predatore ancor più famelico. La sua sete di successi, rimasta immutata nell'arco della sua straordinaria carriera, ha saputo infatti sempre venarsi di una nota in più d'implacabilità quando chiamato a tornare in campo all'indomani di alcune sconfitte che gli hanno impedito di aggiungere importanti trofei alla sua già imponente bacheca.
Carlos Alcaraz, che a Wimbledon l'anno scorso riuscì a interromperne la striscia di vittorie consecutive sul Centrale giunta a 45 successi, è stato l'ultimo a provarlo sulla sua pelle. Un mese dopo la conquista del suo secondo Slam, Carlitos incappò in una cocente batosta per mano del serbo nella finale del Masters1000 di Cincinnati. Una maratona di quasi quattro ore e tre lunghi set, conclusasi con il ruggito di Novak a strapparsi la maglietta e le lacrime dello spagnolo affranto e seduto a meditare sul match point fallito nel tie-break del secondo set da cui prese il via la rimonta di Nole.
Carlos Alcaraz.
— Tennis TV (@TennisTV) November 17, 2023
Novak Djokovic.
Time to relive one of the best sets EVER…#NittoATPFinals @CincyTennis pic.twitter.com/YGKYUhRm1s
Oggi come allora, Djokovic si presenterà al via del Masters1000 di Indian Wells reduce da un'altra sconfitta in sede Slam, la semifinale persa contro Jannik Sinner in Australia nel major dove ha ottenuto più successi in carriera. La sua uscita di scena, in un match in cui per altro non aveva mai dato l'impressione di poterne uscire incolume, ha innescato la consueta giostra d'opinioni e con loro gli epitaffi e i coccodrilli a decretarne l'imminente tramonto. Djokovic ha lasciato correre non rilasciando alcuna dichiarazione riapparendo pochi giorni fa in compagnia di Rafa Nadal sull'aereo che lo avrebbe portato nel deserto della California. Un ritorno, quello del n.1 del mondo a Tennis Paradise, atteso cinque anni e concretizzatosi con due settimane d'anticipo sull'inizio del torneo. Una scelta che a molti è sembrata già un avvertimento circa le intenzioni che ne accompagnano la spedizione californiana.
"It's been five years, way too long to not be part of #TennisParadise"
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) February 27, 2024
Welcome back, @DjokerNole! pic.twitter.com/26wXbWv7X4
A sgombrare il campo dai dubbi ci ha pensato lo stesso Djokovic, apparso in un video postato dai social media del torneo, in cui si dice emozionato all'idea di tornare a competere in quello che "da molti giocatori, me compreso, è considerato uno dei tornei più belli del mondo". Per di più, ha ancora aggiunto Nole, "a distanza di cinque anni dall'ultima volta in cui vi ho preso parte: davvero troppo tempo".
Rilassato e sorridente, il detentore di 24 Slam in carriera ha aperto poi il suo personale cassetto dei ricordi dedicato ai cinque successi da lui ottenuti al BNP Paribas Open: "Il primo titolo fu uno dei più importanti per me in quel momento della mia carriera - ha spiegato - Ricordo che in finale giocai contro Mardy Fish". "Sono poi stato abbastanza fortunato da vincere altre quattro edizioni giocando finali epiche contro Roger e Rafa e altri grandi giocatori di quei tempi. Adesso non vedo l'ora di tornare a farlo".
This is a dream flight to #TennisParadise ??
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) February 23, 2024
??: @DjokerNole | @RafaelNadal pic.twitter.com/jMQlnru2t1
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