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Con Zverev e Alcaraz a guidare il gruppo, il master californiano offrirà anche l'occasione di capire se ci siano pretendenti in grado di inserirsi in una rivalità per il momento solo rinviata. Spunti da un articolo del Guardian
03 marzo 2025
Riconosciuto ormai come uno dei tornei più importanti al mondo dopo gli Slam, il BNP Paribas di Indian Wells quest'anno non vedrà ai nastri di partenza il numero uno del mondo Jannik Sinner. L'azzurro, che in virtù dell'accordo sancito con la Wada, sta scontando un periodo di sospensione di tre mesi, farà il suo ritorno in campo per gli Internazionali d'Italia e, salvo clamorosi colpi di scena, il suo sarà un ritorno in campo che lo vedrà ancora leader del ranking.
Tuttavia, come raccontato da un articolo apparso lo scorso weekend sul Guardian, il forfait forzato di Sinner dal deserto californiano, priverà il torneo di un possibile nuovo capitolo di quella che è la rivalità che andrà definendo i prossimi dieci anni del circuito maschile, quella tra l'italiano e Carlos Alcaraz. Il confronto tra i due giovani fuoriclasse è solo l'ultimo, in termini di rivalità pluriennale, a tener banco sul circuito Atp dopo quelli tra gli australiani Laver - Rosewall - Newcombe di scena nei primi anni dell'era Open, per passare poi ai duelli vissuti negli anni Settanta tra Connors - McEnroe - Borg, fino alle più recenti rivalità vissute grazie all'arrivo di altri due svedesi Edberg e Wilander, dei derby a stelle e strisce tra Agassi e Sampras e ai vent'anni della golden era dei Big3.
Senza dubbio entusiasmante, seppur ancora acerbo, il testa a testa tra Sinner e Alcaraz difetta - secondo il parere del quotidiano britannico - di un ingrediente necessario a collocarlo tra quelli più intensi sin qui vissuti: l'altoatesino e il murciano infatti non si sono ancora mai sfidati in alcuna finale Slam, né tantomeno in una finale di un Masters1000. Semifinali al cardiopalma, quarti di finale, ma ancora nessuna finale. Troppo presto o troppo poco che sia, il Guardian riflette su come, partendo da questo taglio, la rivalità tra Djokovic e lo stesso Alcaraz si sia andata definendo attraverso finali che seppur ancora per poco la rendono "più luminosa" in termini di posta in palio e memoria destinata a sedimentarsi tra gli archivi.
Eyes on a three-peat ?????? ?? @carlosalcaraz | #TennisParadise pic.twitter.com/wGcIfhlrvw
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) February 26, 2025
Il tempo però gioca tutto in favore del duo Sinner-Alcaraz. Un tandem che anche dal punto di vista anagrafico non sembra trovare contendenti tali da poterne scalfire la tenuta o eccitarne l'andamento. Prendete Alexander Zverev, che tra un mese compirà 28 anni. Il tedesco è definito dal Guardian come il giocatore più forte presente sul circuito a non aver ancora vinto uno Slam. Incapace ad ora di inserirsi in questo contest tutto mediterraneo. Ed ecco allora volgere lo sguardo in cerca di quel qualcuno che, perso Rune, colui che fino a due anni fa era da tutti indicato come il terzo protagonista di questo duello, possa riuscire a intromettersi e rendere meno scontata la sceneggiatura dei prossimi dieci anni del panorama tennistico. E qui le riposte offerte dal Guardian non sono poi così scontate.
World No. 2 is ready to rock ?? @AlexZverev | #TennisParadise pic.twitter.com/jXN4UP1mHC
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) March 2, 2025
Tra i pretendenti a un ruolo di antagonista infatti spunta il nome di Ben Shelton, 22 anni, coetaneo statunitense con all'attivo già due semifinali Slam (Us Open e Australia) ma una sola vittoria (vs Alcaraz) nei sette scontri diretti giocati contro i due rivali. L'americano, eliminato al secondo turno sia a Dallas che a Dubai, sue due uniche uscite dopo la semifinale colta a Melbourne, sta sviluppando un gioco più costante con cui provare a tesaurizzare al massimo i benefici del suo servizio, ad oggi arma più efficace del suo gioco. Giocare in casa per i tennisti a stelle e strisce non è sempre stato l'ideale in termini di pressione da gestire e aspettativa di risultati, ma quanto fatto da Taylor Fritz, vincitore a Indian Wells nel 2022 e finalista lo scorso anno a New York, può aiutare e ispirare al tempo stesso il giovane Shelton per quella che potrebbe diventare la sua prossima grande impresa. Una volta arrivata la primavera, la transizione sui campi in terra battuta sottoporrà il suo gioco a un test di resistenza e pazienza, intelligenza e tenuta fisica: uscirne rafforzato, pur senza aver aggiunto alcun titolo alla sua bacheca, potrebbe costituire un altro tassello di crescita da cui trarre fiducia in vista dell'estate sui campi in erba, tradizionalmente più adatti al suo tennis esplosivo.
Energy levels: Off the charts ?? @BenShelton | @Gael_Monfils | #TennisParadise pic.twitter.com/cNmexqXnp6
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) March 3, 2025
Chi invece sulla terra battuta ha dimostrato di sapersi trovare perfettamente a suo agio è il brasiliano Joao Fonseca, l'altro grande candidato proposto dal Guardian come terzo incomodo. Il carioca, che ad agosto compirà 19 anni, ha infatti vinto a Buenos Aires due settimane fa il suo primo titolo in carriera. Un'affermazione che per lui è arrivata al termine di quattro mesi che da novembre a oggi lo hanno visto trionfare alle Atp NextGen Finals, per poi presentarsi agli Australian Open e battere il russo Andrey Rublev. Unico neo l'eliminazione al primo turno nell'Open di casa, quello di Rio de Janeiro, dove presentatosi forse a corto di energie, ha finito col cedere al francese Muller in due set al primo turno. Quello di Indian Wells sarà per lui il secondo mai draw in carriera in un Masters1000 dopo quello dell'esordio giocato l'anno scorso a Madrid. Ma se alla Caja Magica Fonseca ci arrivò da n.242 del mondo, in California il brasiliano sbarcherà da n.80 del ranking - e con un best ranking da n.68 del mondo - e con una settimana in più di riposo per provare ad adattarsi a condizioni che almeno sulla carta si direbbero lui favorevoli.
The future is NOW ????
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) January 14, 2025
We can’t wait to watch Joao Fonseca make his debut in #TennisParadise ????? pic.twitter.com/xKbNJN0ZdD
Seppur più giovane del duo Sinner - Alcaraz, il tennis insegna che l'esperienza è qualità che rifugge a ogni calendario quando la si vuol provare a incasellare in una qualsiasi tabella di lavori: ognuno matura secondo i suoi tempi, ma nel tennis quel tempo bisogna saperselo anche andare a prendere qualificandosi e giocando, costruendo e ripartendo anche quando fiducia e risultati non sembrano girare in nostro favore. Fonseca, che a Indian Wells arriverà da non testa di serie, al primo turno potrebbe affrontare subito lo spagnolo, e se non lui ereditare in sorte un altro rivale di prima fascia. L'occasione giusta per valutarne ancora una volta i progressi in una cornice per lui inedita, e da cui tuttavia occorre passare se si vuol proseguire nella scalata al vertice. Per la vetta ci vorrà tempo. Capire cosa e quanto manchi per arrivarci invece è questione di giorni.
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