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C'é un po' di Agassi nel successo californiano di Alcaraz

Lo spagnolo ha rivelato di aver scambiato qualche parola con l'ex n.1 del mondo da cui ha ricevuto utili consigli. Prima, era stato sempre Agassk a notare come invece il suo gioco fosse diventato sempre più prevedibile

17 marzo 2024

Carlos Alcaraz e Andre Agassi (Getty Images)

Carlos Alcaraz e Andre Agassi (Getty Images)

Dopo la vittoria in semifinale contro Jannik Sinner, Carlos Alcaraz ha rivelato di aver incontrato l'ex n.1 del mondo Andre Agassi prima di scendere in campo e di aver intrattenuto con lui una conversazione incentrata su alcuni consigli e riflessioni condivisi con lui dall'ex stella statunitense: "Gli ho chiesto alcune cose in merito a quel che ha fatto durantre la sua carriera, come facesse a gestire la pressione e come abbia fatto a rimanere ai vertici per quasi tutta la sua carriera - ha rivelato Alcaraz a Tennis Channel - Mi ha detto di dare sempre il 100%, ogni giorno, e anche quando dovessi sentirmi all'80% di dare il 100% di quella percentuale. Mi ha spiegato quanto sia importante il lavoro quotidiano, e come ogni giorno non si debba trascurare nulla".

Era stato prorpio Agassi, alla vigilia del torneo, a rilasciare alcune dichiarazioni sull'attuale n.2 del mondo, autore nel corso delle ultime due stagioni di considerevoli exploit e tuttavia assente da una finale da oltre sette mesi, dopo essere uscito sconfitto da Novak Djokovic in quella del Masters1000 di Cincinnati della scorsa estate: "Tutti i grandi capiscono su cosa si fonda il loro gioco affidandosi a quello nei momenti più importanti. Mi chiedo ancora se Carlos abbia capito su cosa fare affidamento per creare una pressione costante sull'avversario che gli dia la più alta percentuale di chiusura del punto - aveva riflettuto il kid di Las Vegas, resosi conto della prevedibilità che aveva assunto il gioco del murciano, e tuttavia dettosi ottimistma riguardo il suo futuro - Lo troverà, lo troverà. Ha solo 20 anni. Sarà bellissimo quando lo farà. Spero che lo faccia presto e spesso".

Visto il modo in cui Alcaraz è riuscito a ribaltare l'andamento della semifinale di Indian Wells contro Sinner, si direbbe che più rapida della consapevolezza cui sperava che approdasse Agassi è stata l'intelligenza tattica con cui il murciano è riuscito a cambiare lo spartito del suo gioco. Due qualità che non sono in contraddizione tra loro, e che rilanciano le sue ambizioni in vista della seconda tappa del Masters1000 di Miami e della rincorsa al n.1 del ranking. 


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