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Italia, 101 titoli ATP in 54 anni: 45 dal 2018 a oggi

I tennisti italiani hanno complessivamente vinto 101 tornei ATP in singolare maschile. Quasi la metà dei successi si concentrano negli ultimi sette anni, la nostra età dell'oro

di | 06 aprile 2025

Tutta la grinta di Flavio Cobolli

Tutta la grinta di Flavio Cobolli

L'Italia ha festeggiato in una domenica speciale il titolo numero 100 e il numero 101 in singolare nel circuito ATP nell'era Open. Li hanno firmati prima a Bucarest Flavio Cobolli, campione per la prima volta in carriera nel circuito maggiore, poi a Marrakech Luciano Darderi. 

Di questi 101 titoli, una serie iniziata nel 1971, ben 44 sono maturati dal 2018 a oggi, in sette anni e poco più (che in realtà diventano sei e mezzo a causa della sospensione del circuito per la pandemia, nel 2020): una media mai nemmeno avvicinata prima nell'era Open. Sono i numeri del periodo d'oro per l'Italia nel tennis maschile, certificati dagli undici azzurri oggi in Top 100: nessuna nazione ne può vantare di più.

Il ranking computerizzato non esisteva ancora quando Adriano Panatta vinceva il primo torneo per l'Italia nel circuito maggiore. Diventato campione italiano l'anno prima nella finale contro Nicola Pietrangeli a Bologna, l'8 agosto 1971 trionfava a Senigallia battendo in finale Martin Mulligan. Da quel giorno, fino al 1980, l'Italia ha vinto in totale 22 titoli, una media di 2,2 trofei a stagione.

Italia, tutti i primi 101 titoli ATP

Italia, tutti i primi 101 titoli ATP

In questo decennio è racchiusa la quasi totalità delle vittorie di Adriano Panatta, campione nel 1976 agli Internazionali BNL d'Italia e al Roland Garros, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. Ovvero i quattro protagonisti del boom del tennis azzurro nel circuito e in Coppa Davis.

In questo decennio è il 1977 l'anno più ricco di successi, ben sette in totale: un record eguagliato nel 2021 e battuto solo nel 2024. Si contano tre affermazioni di Bertolucci (Firenze, Amburgo e Berlino), altrettanti di Barazzutti (Charlotte, Bastad e Parigi indoor) e uno di Panatta (Houston). 

ATP, i titoli italiani negli anni Ottanta e Novanta

Il nuovo ciclo inizia con la vittoria di Gianni Ocleppo che che il 5 aprile 1981 vince in Austria sul sintetico indoor di Linz. Poi bisotgna attendere oltre tre anni per tornare a festeggiare un successo italiano nel circuito maggiore. Tra marzo e settembre 1984 Francesco Cancellotti completa la doppietta Firenze-Palermo , poi tocca a Claudio Panatta a Bari 1985. Paolo Canè, l'estroso campione dal turbo rovescio vince a Bordeaux nel 1986, e a Bastad nel 1989. Negli anni Ottanta vanno a segno anche Colombo a St. Vincent 1986, Pistolesi a Bari 1987, Narducci a Firenze 1988. 

Paolo Canè intervistato sul campo, per la Rai, dall'indimenticabile Giampiero Galeazzi

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Gli anni Novanta si aprono nel segno di Omar Camprese che a Rotterdam nel 1991 annulla in finale un match point e batte un Ivan Lendl ancora sulla cresta dell'onda. Sembra l'inizio di un decennio di successi, alla luce anche del bis di Camporese che al Forum di Milano nel 1992 batte in finale Goran Ivanisevic, e in mezzo del terzo (e ultimo) acuto di Canè a Bologna. Festeggiano Stefano Pescosolido che il 17 ottobre 1993 vince a Tel Aviv e Renzo Furlan che nel 1994 va a segno due volte, a San Josè e a Casablanca. Dal 1995 al 2000, poi, l'Italia ha vinto un solo titolo Atp, ancora Casablanca nel 1998 grazie ad Andrea Gaudenzi, oggi presidente dell'ATP.

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Seppi, il primo italiano per tutte le superfici

Gli anni Duemila si aprono con i successi di Gaudenzi a Sankt Polten in Austria e Bastad in Svezia, nel 2001. Nel 2002 l'uomo copertina è Davide Sanguinetti che vince il torneo di Milano battendo in finale Roger Federer e un mese dopo si prende anche il titolo di Delray Beach su un altro futuro numero 1 del tennis, l'americano Andy Roddick.

Il 23 maggio 2004 Filippo Volandri batte Xavier Malisse nella finale di Sankt Polten, il 30 aprile 2006 Daniele Bracciali trionfa a Casablanca sul futuro campione olimpico Nicolas Massu, il 1° ottobre 2006 Volandri concede il bis a Palermo su Nicolas Lapentti. Poi quasi cinque anni di vuoto, fino al 19 giugno 2011 quando Andreas Seppi diventa a Eastbourne, in finale su Janko Tipsarevic, il primo campione italiano nel circuito ATP sull'erba. Nel 2012 Seppi si afferma anche sulla terra di Belgrado battendo Benoit Paire e sul veloce indoor di Mosca battendo in finale Thomaz Bellucci: è il primo italiano con almeno un trofeo all'attivo su tre superfici diverse. 

Andreas Seppi (Getty Images)

Andreas Seppi (Getty Images)

I primi due titoli di Fabio Fognini illuminano 2013 e 2014, poi nel 2016 stupisce Paolo Lorenzi per la sua longevità record. Fognini regala altre gioie, a Umago nel 2016 e a Gstaad, nel 2017, sempre sulla terra.

Il 2018 segna l'inizio del cambio di passo. Arrivano sei titoli, tutti ATP 250, da 3 giocatori: Fognini (San Paolo, Bastad e Los Cabos), Cecchinato (Budapest e Umago) e Berrettini che a Gstaad festeggia il primo titolo in carriera. 

Nel 2019, un passo indietro sul piano della quantità (5, senza contare le Next Gen ATP Finals che non fanno ancora parte del circuito maggiore) ma con la perla del trionfo monegasco di Fognini, prima bandiera tricolore in un Masters 1000 dall'introduzione di questa categoria di tornei nel 1990. 

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Nel 2020, anno della pandemia, un solo successo, il primo di Jannik Sinner  ma in un calendario decimato a causa del Covid-19. Nel 2021 il record di 7 trionfi: quattro di Sinner (che per la prima volta entra in Top 10), due di Berrettini, primo campione italiano al Queen's poco prima di diventare il primo italiano in finale a Wimbledon, uno di Sonego a Cagliari. Sinner vince una finale senza precedenti contro Travaglia a Melbourne, la prima tutta italiana in un torneo giocato su una superficie diversa dalla terra battuta.

Sei i titoli nel 2022. Spiccano il bis di Berrettini al Queen's e i primi successi di Lorenzo Musetti, che batte Carlos Alcaraz ad Amburgo in un match manifesto delle rispettive qualità, e un Matteo Berrettini fiaccato da un problema al piede a Napoli.

Sinner fa poker nel 2023: raggiunge i dieci titoli ATP in carriera, senza contare le Next gen ATP Finals del 2019, ottiene le prime vittorie su Medvedev in finale a Pechino e Vienna, e a Toronto festeggia il primo alloro in un Masters 1000.

Il 2024 si è aperto con la vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open, che ha riportato un trofeo del Grande Slam nella Penisola dopo 48 anni (per quanto riguarda il tennis maschile singolare). Questo successo è stato l’inizio della scalata dell’altoatesino, primo italiano numero 1 del mondo nell'estate di un anno indimenticabile per tutto il nostro tennis maschile.

Il mondo celebra Sinner: l'Italia al numero 1

Il mondo celebra Sinner: l'Italia al numero 1

A febbraio Luciano Darderi ha conquistato il suo primo titolo battendo Facundo Bagnis nella terza finale fra due qualificati nel circuito ATP dal 1990. Una settimana dopo Sinner Il 18 febbraio Sinner trionfa a Rotterdam (ATP 500) battendo in finale il miglior De Minaur visto nei confronti diretti. Sinner è diventato il secondo italiano in Top 3 nella storia del gioco e il primo giocatore dopo Lleyton Hewitt a vincere il primo torneo giocato dopo il primo trionfo in uno Slam. Il 31 marzo, domenica di Pasqua, Sinner firma a Miami un nuovo primato: è il primo italiano a vincere due Masters 1000 da quando esiste questa categoria di tornei e il primo di sempre ad arrivare in Top 2 nella classifica mondiale in singolare, donne comprese. Il 7 aprile Matteo Berrettini festeggia l'ottavo titolo in carriera e il 90mo per l'Italia in singolare maschile nell'era Open sulla terra rossa di Marrakech, in Marocco; ne aggiungerà altri due, consecutivi, a Gstaad e Kitzbuhel in due settimane consecutive.

Nel frattempo Sinner ha scritto un altro capitolo della storia del nostro tennis, in qualità di primo italiano numero 1 del mondo nel tennis maschile. Gioca il suo primo torneo da numero 1 a Halle e lo vince: è il quarto italiano con almeno un titolo ATP all'attivo sull'erba. Ad agosto, poi, conquista a Cincinnati il secondo Masters 1000 della stagione battendo, dai quarti in poi, Andrey Rublev, Alexander Zverev e in finale Frances Tiafoe: è il primo italiano a trionfare a Cincinnati in singolare, e il primo nell'era Open a vincere cinque titoli in una sola stagione.

L'estate della Big Italy negli USA prosegue con Sonego che trionfa a Winston-Salem e Sinner campione allo US Open, primo giocatore a vincere i suoi primi due Slam in singolare nello stesso anno dal 1977. L'altoatesino è il terzo più giovane nell'era Open a vincere almeno 23 partite nei major in un anno dopo Pete Sampras (23-2, 1993) e Rafael Nadal (24-2, 2008). 

Da applausi la chiusura della stagione. Trionfa a Shanghai in finale su Novak Djokovic, sotto gli occhi di Federer e Alcaraz, poi a Torino alle Nitto ATP Finals. E' il primo italiano nell'albo d'oro del torneo con gli otto migliori giocatori del mondo, il primo a vincere 70 partite e 8 titoli in una stessa stagione dal 2016. Si chiude così l'anno da record per il tennis italiano che in singolare nel circuito ATP festeggia 13 titoli: due Slam, le Nitto ATP Finals di Torino, tre Masters 1000, due ATP 500 e cinque ATP 250. Il precedente record era di 7 titoli in un anno. 

La striscia di Jannik continua nel 2025. All'Australian Open domina Zverev in finale e diventa l'italiano più vincente di sempre negli Slam in singolare. Suo il titolo numero 99. 

Il centesimo matura in pomeriggio freddo sulla terra battuta di Bucarest. E' il primo in carriera di Flavio Cobolli nel circuito maggiore. Ma la domenica speciale del tennis italiano, il 6 aprile 2025, riserva anche il secondo trionfo in carriera di Luciano Darderi. Le vittoria della continuità, simbolo di una stagione come nessun'altra per il tennis maschile italiano. 


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