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Daniil Medvedev ha dominato Alexander Zverev. Sfiderà Alcaraz o Sinner con l'obiettivo di conquistare il 21mo titolo in 21 città diverse in carriera
03 ottobre 2023
Daniil Medvedev ci riesce ancora. Il numero 3 del mondo piega Alexander Zverev per la quarta volta in cinque partite quest'anno. Cinico, più preciso nei momenti importanti, si impone 64 63 nella semifinale del China Open, l'ATP 500 di Pechino (montepremi 3.633.975 dollari), trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTenniX.
All'Olympic Green Tennis Centre, Medvedev ha interrotto la serie di sette vittorie di fila di Zverev, vincitore a Chengdu la settimana scorsa, per tre volte semifinalista a Pechino senza mai essere arrivato in finale.
Il 27enne moscovita, uno dei tre giocatori già qualificati per le Nitto ATP Finals di Torino, ha completato la 42ma vittoria sul duro in stagione (un record nel circuito ATP) e raggiunto l'ottava finale del 2023, la 35ma in carriera. Se dovesse conquistare il titolo, alzerebbe il ventunesimo trofeo in ventuno città diverse.
La prima semifinale del primo ATP 500 con quattro semifinalisti Top 10 inizia con un set di livello altissimo. Zverev e Medvedev confermano come l'incontro fra i loro due stili di gioco finisca per esaltarli entrambi. Impegnati nel 71mo match della loro stagione, si confrontano cercando di sfruttare tutto il campo, tanto in verticale quanto in ampiezza.
Zverev prova a sfondare di fisico e di potenza, Medvedev però si pianta lontano dalla riga di fondo e inizia le sue solite manovre in risposta. Il suo tennis cerebrale e anti-convenzionale manda il tedesco in cortocircuito. Il punto che chiude il set, un passante vincente lungolinea con la risposta colpita quasi dal telone è un po' il manifesto del set. Il moscovita ha completato il set con 10 vincenti a 4 un gratuito in meno, 9 a 10. Ha vinto soprattutto il 30% di punti in più quando ha messo in campo la seconda, 73% contro 43%, e complessivamente sei punti in più da fondo.
Alexander Zverev in azione al China Open di Pechino (Getty Images)
I numeri certificano come Zverev non sia riuscito nel set a mantenere l'aggressività, la propositività, che gli sarebbe servita per accorciare i tempi di reazione del numero 3 del mondo.
Anche nel secondo lo scenario non muta. Un break, alla prima opportunità, di fatto decide la partita. Zverev non chiude la volée, Medvedev ci arriva, passa e va a servire per il match sul 5-3. L'ultimo game è più di un manifesto: servizio vincente, ace, ace, ace. Non c'è tensione, non c'è emozione. La fredda efficienza al suo livello più alto.