

L'italiano esce sconfitto dal match contro Dimitrov ma saluta il torneo con le giuste sensazioni e la consapevolezza di poter recitare la sua parte. Lavorare continuando a divertirsi la ricetta per continuare a crescere
di Ronald Giammò | 21 marzo 2025
Dopo la gioia dell'esordio, una gioia unica coincisa con la sua prima vittoria sul circuito Atp in quella che era anche la sua prima uscita ufficiale, per Federico Cinà arriva come prevedibile anche il primo stop. Ad imporglielo è stato il n.15 del mondo Grigor Dimitrov, vincitore in due set col punteggio di 61 64 e qualificatosi per un terzo turno dove ad attenderlo troverà il vincitore del match tra Nick Kyrgios e Karen Khachanov.
Non è da prender come una doccia fredda, questa sconfitta. Seppur opposto a un rivale dal calibro maggiore rispetto al Comesana affrontato al primo turno, Cinà, quando sorretto dal servizio, ha affrontato il match a testa alta e braccio caldo: andando a segno con degli ace, accelerando dal fondo da dove ha spesso fulminato il bulgaro, dimostrando disinvoltura nell'esecuzione di colpi complessi e interpretando il confronto come meglio non poteva. Vale a dire esibendo il suo tennis, naturalmente acerbo, ma in nuce già limpido tanto nel talento quanto nelle intenzioni.
Sunny vibes ??
— Tennis TV (@TennisTV) March 21, 2025
2024 runner-up @GrigorDimitrov rides past Cina 6-1 6-4. #MiamiOpen pic.twitter.com/TM8JbIqqUq
C'è da lavorare, ma questo si sapeva. E Dimitrov, da buon veterano, ha impiegato poco a individuare le lacune che ancora affioravano dal gioco dell'italiano. Specialmente in risposta, fondamentale esplorato a fondo dalle variazioni del bulgaro in battuta e da cui Cinà, dopo un gagliardo primo game di partita durato ben quattordici punti, nel prosieguo del parziale non è riuscito ad estrarre che tre punti. Avviato lo scambio però, seppur consapevole alla lunga di non poter sostenere il ritmo del n.15 del mondo, Cinà è riuscito ad alimentarlo provando a complicargli le cose insistendo nella ricerca della profondità come grimaldello per dar sfogo alle sue accelerazioni, e attaccando anche la rete con tutta l'apprezzabile spericolatezza della sua gioventù.
Ha ancora tanti giorni verdi davanti a sé, Cinà. E forse il modo migliore per iniziare a percorrerli è riguardare il secondo set giocato quest'oggi. Calato ormai in partita e scioltosi definitivamente, il ragazzo ha rotto ogni indugio deciso a non abbandonare il campo senza aver provato tutto quel che c'era da provare. Sono arrivati quattro game, il break subito è arrivato nell'unico momento in cui il servizio ha vacillato (sarà di oltre il 70% la percentuale di punti messi a segno con la sua prima), un match point è stato rispedito al mittente e punto dopo punto sul suo volto ha cominciato sempre più ad affacciarsi la soddisfazione, e con lei la serena convinzione di essere sulla strada giusta verso quel futuro che lui solo deciderà di scrivere per sé stesso. "Non ti sia mai data l'opportunità di sognare qualcosa senza che ti sia data anche la possibilità di realizzarlo. Costerà fatica, tuttavia". Intanto, benvenuto.
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