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Miami, Fritz: "Resettare e ricominciare è stata la chiave di questa vittoria"

L'americano ripercorre la sua vittoria ai quarti contro Berrettini, arrivata solo al sesto match point: "Avrei preferito chiuderla al secondo set, ma sono soddisfatto di come ho risposto". Una risposta, ha poi spiegato, "che adotto solo contro di lui"

28 marzo 2025

Taylor Fritz (Getty)

Taylor Fritz (Getty)

"Mi sono costruito tante chance nel corso del secondo set e speravo di chiuderla nel secondo set, diciamo che mi sono completato la vita. Ma poi lui ha alzato il livello del suo gioco nel terzo set e ho dovuto faticare. Ma dopo tutti quei match point falliti credo di aver dimostrato che riuscire a resettare per poi vincerla al terzo sia stato uno dei miei punti di forza". E' soddisfatto Taylor Fritz, e ha buoni motivi per esserlo. 

La vittoria ai quarti di finale del Miami Open contro Matteo Berrettini consente lui di approdare per la prima volta in carriera in semifinale in un torneo dove non era mai andato oltre ai quarti; è un successo che permette lui di consolidare la quarta posizione nel ranking, e chissà che visto il rendimento altalenante di Carlos Alcaraz non possa adesso puntare a un sorpasso ai danni del murciano.

Tra i numeri collezionati dall'americano - 16 ace, l'80% di punti sulla prima di servizio, 38 vincenti - spicca il suo rendimento in risposta, un dettaglio dal peso specifico enorme quando opposto a uno dei migliori servizi del circuito: "Sì, credo di aver risposto bene ma se riguardate i match che ho giocato contro Matteo vi renderete conto che ho quasi sempre risposto così contro di lui - ha raccontato il finalista degli ultimi US Open - Di solito mi piace posizionarmi più lontano dalla linea di fondo ma contro di lui sentivo che era una scelta sbagliata perché gli consentiva di preparare al meglio il suo dritto. Così ho provato ad aggredire rispondendo quasi saltando sulla sua prima, cercando di sfruttare il timing giusto e usando le mani per rubargli il tempo sul rovescio".

Trattandosi di un rivale italiano, a Fritz viene poi chiesto quali siano le differenze nel giocare un match come questo, fatto di punti brevi e scambi corti, rispetto a uno come quello giocato a New York contro Jannik Sinner, costellato da scambi più lunghi e una maggiore varietà di colpi: "Un match ricco di scambi diventa inevitabilmente più fisico. Oggi giocavamo di sera, non era neanche umido e abbiamo giocato molti punti brevi. Non ho mai pensato a giocarli tutti al massimo, so che in match come questi, tra grandi battitori e con scambi brevi, la fatica non è un problema. Se si va sullo scambio invece, in match dove è il ritmo a farla da padrone, la cosa più difficile è restare concentrati e cercare di evitare di sbagliare. Restare incollati alla partita, curare la prima di servizio e trovare il ritmo giusto quanto prima". 

In semifinale Fritz affronterà ora la rivelazione Mensik, il diciannovenne ceco capace di eliminare Draper e Fils. L'unico precedente tra i due risale a due anni fa, quando al terzo turno degli US Open fu l'americano ad imporsi in tre set lasciando a Mensik appena tre game: "Ancora non so come gestirò i game in risposta, quanto fatto stasera è una cosa che faccio solo contro Matteo, ma mi fido della mia risposta. Ma in generale credo che aver risposto così stasera mi darà molta fiducia in vista del prossimo match".

Per recuperare stavolta Fritz avrà a disposizione meno tempo, ma la cosa non sembra preoccuparlo né il suo fisico pare aver inviato lui alcun segnale di fragilità o indizio di imminenti infortuni: "Però sarà dura - taglia corto l'ex campione di Indian Wells - E' dura pensare e dopo aver giocato il match più fisico del torneo adesso avrò meno tempo a disposizione. Lavoreremo col mio fisioterapista, magari mi butterò in una vasca ghiacciata e basterà una bella dormita per farsi trovare pronti".


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