
Chiudi
Tutto sul Masters 1000 di Miami, seconda e ultima tappa del Sunshine Double nel circuito ATP. La sede, le curiosità, i migliori risultati degli italiani
di Alessandro Mastroluca | 15 gennaio 2025
Una immensa discarica dopo il ponte che porta all'isolotto di Key Biscayne. È qui che Butch Buchholz, tennista considerato numero 5 del mondo nel 1960, ha immaginato la sede per dar forma alla sua visione: creare quello che sarà il Miami Open.
La sede
Si gioca all'Hard Rock Stadium, dove giocano i Miami Dolphins, la squadra locale di football. Il patron Stephens Ross ha investito oltre 50 milioni di dollari per costruire l'impianto. 29 i campi permanenti dove prima c'erano i parcheggi per entrare nello stadio del football, più lo Stadium vero e proprio, il Centrale che è invece provvisorio e montato all'interno del terreno di gioco. Una scelta per certi versi simbolica, per quello che era il primo grande torneo in calendario negli anni Ottanta. Proprio in un parcheggio, a Flushing Meadows durante lo US Open del 1988, nacque l'ATP Tour che conosciamo oggi.
Buchholz voleva creare un Wimbledon d'inverno, così diceva, un grande torneo prima degli Slam estivi. Siamo all'inizio degli anni Ottanta, e l'Australian Open è all'epoca l'ultimo degli Slam in calendario, si gioca a dicembre.
La prima edizione si gioca nel resort del cugino di Rod Laver, con un montepremi di 1,8 milioni di dollari: solo Wimbledon e lo Us Open ne hanno uno maggiore in quella stagione. Per il Wimbledon d'inverno ha chiamato il referee dei Championships Alan Mills e come direttore del protocollo chi il protocollo di Wimbledon l'aveva sconvolto con gonnellini e pizzi ricamati, Ted Tinling.
Dopo un'edizione a Boca West, Buchholz capisce che deve spostarsi. I residenti dei resort che ospitano le due settimane di tennis si lamentano, e poi non è così, sostiene Buchholz, che si crea una tradizione. Crandon Park diventa teatro del torneo, che beneficia dell'accordo con Lipton come title sponsor. Il Lipton diventa il primo grande appuntamento dopo gli Slam: nella prima edizione c'erano 84 dei primi 100 e 97 delle prime 100 del mondo. Il tabellone è a 128, ma diventerà a 96, perché il singolare maschile si gioca al meglio dei cinque set, poi sulla distanza lunga resterà solo la finale.
Nel 1989 Ivan Lendl bissa il titolo del 1986, ma la finale non viene disputata perchè Thomas Muster subisce un grave infortunio nel parcheggio dello stadio: un ubriaco tampona una macchina che di rimbalzo finisce per investire il tennista austriaco. Il ginocchio e la sua carriera sono a rischio, ma Muster torna più forte di prima.
A inizio anni 90 Sampras e Agassi diventano i padroni del torneo: tre successi per Pistol Pete (1993, 1994 e 2000), addirittura sei per il Kid di Las Vegas (1990, 1995, 1996, 2001, 2002, 2003). Intanto nel 1994 l'impianto si arricchisce con il nuovo Stadium Court: i lavori erano iniziati nel 1992 ma l'Uragano Andrew e la Tempesta del secolo del 1993 hanno costretto gli organizzatori a rimandare l'inaugurazione.
17 anni e 40 sfide: il meglio di Federer-Nadal
A Miami passano i tempi, le stagioni e le generazioni. Passa Marcelo Rios, che trionfa nel 1998 su Agassi e diventa il primo sudamericano numero 1 del mondo. Miami vede il primo Federer-Nadal della storia del tennis, nel 2004. Due anni dopo arriva Hawk-Eye e si gioca l'ultima finale al quinto set: vince Federer su Ljubicic. Il resto è cronaca, e memoria di un trasloco che rende l'Hard Rock Stadium la cornice dei migliori risultati italiani nel torneo.
Per quanto riguarda i record, Agassi resta il campione più titolato in singolare (1990, 1995, 1996, 2001, 2002, 2003), eguagliato solo da Novak Djokovic (2007, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016). Agassi conserva anche il primato per il maggior numero di finali giocate, 20, e per la serie più lunga di vittorie nel torneo, 20, dal primo turno del 2001 al terzo turno del 2004, prima della sconfitta agli ottavi contro Calleri. Il campione più giovane è lo spagnolo Carlos Alcaraz (2022, a 18 anni e 332 giorni), il più anziano Roger Federer (2019, a 37 anni e 235 giorni).
Come ha ricordato Luca Marianantoni su SuperTennis, "il primo tennista a centrare l'accoppiata è stato Jim Courier nel 1991, il primo a vincere almeno tre titoli di fila è stato Pete Sampra con 4 vittorie di fila: Miami 1993, Indian Wells e Miami 1994, Indian Wells 1995. Anche Roger Federer, nei suoi anni migliori, ha vinto 4 tornei di fila: Indian Wells e Miami 2005 e 2006. Questi due immensi campioni sono stati poi superati da Novak Djokovic, capace di vincere 6 tornei di fila: Indian Wells e Miami 2014, 2015 e 2016. Dopo la sconfitta subita contro Tommy Haas al terzo turno di Miami 2013, Nole ha infilato 35 vittorie consecutive fino alla sconfitta contro Nick Kyrgios agli ottavi di finale di Indian Wells 2017".
Un solo italiano ha raggiunto la finale a Miami. Si tratta di Jannik Sinner, sconfitto nel 2021, nella sua prima finale in un Masters 1000, dall'amico Hubert Hurkacz, e nel 2023 da Daniil Medvedev. Nel 2024 piega il moscovita in semifinale e domina in finale Grigor Dimitrov la domenica di Pasqua.
Già campione in Canada l'anno prima, diventa il primo italiano a vincere due Masters 1000 da quando esiste questa categoria di tornei, e il primo di sempre, in tutta la storia del tennis, ad arrivare in Top 2 nella classifica mondiale in singolare, donne comprese.
Prima di Sinner il miglior risultato restava la semifinale di Fabio Fognini nel 2017, la sua seconda in Masters 1000. Primo semifinalista non testa di serie dai tempi di Guillermo Canas nel 2007, Fognini ha firmato nei quarti contro Kei Nishikori la prima vittoria su un Top 5 dal successo del 2015 a Barcellona contro Rafa Nadal. Proprio il maiorchino lo ferma in semifinale.
Da segnalare anche i quarti di finale raggiunti da Cristiano Caratti nel 1991 e Diego Nargiso nel 1992.