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Montreal: avanza Arnaldi, eliminato Darderi

Il sanremese vince in rimonta il suo match contro McDonald, Paul infligge a Darderi la seconda sconfitta consecutiva dopo quella incassata alle Olimpiadi.

di | 07 agosto 2024

Matteo Arnaldi (Getty Images)

Matteo Arnaldi (Getty Images)

Una vittoria e una sconfitta. E' questo il bilancio parziale degli italiani impegnati quest'oggi nel primo turno del “National Bank Open”, sesto ATP Masters 1000 stagionale (montepremi 6.795.555), che si disputa sul cemento dell’IGA Stadium” di Montreal, in Canada.

Matteo Arnaldi (n.46) ha battuto in tre set l'americano Mackenzie McDonald (n.93) col punteggio di 46 64 64, chiudendo il match grazie anche a un infortunio occorso al suo rivale nell'ultimo game chiusosi col break decisivo in favore dell'italiano. Al secondo turno Arnaldi affronterà ora la testa di serie n.16 Karen Khanchanov.

Nulla da fare invece per Luciano Darderi (n.32), sconfitto in due set dal n.12 del mondo Tommy Paul - 64 76(2) - che una settimana a Parigi nel torneo olimpico era uscito vincitore dal loro match di primo turno con un identico parziale.

L'America che l'anno scorso lo aveva visto attestarsi definitivamente e a cui guardava con legittima ambizione dopo gli altalenanti risultati degli ultimi mesi, si è confermata terra amica per Matteo Arnaldi. L'italiano però ha rischiato grosso. Favorito dal ranking e dai pronostici, Arnaldi, complice un servizio raramente visto così precario, ha concesso al suo rivale un vantaggio che solo pazienza, carattere e un pizzico di fortuna sono riusciti infine a cancellare, aiutandolo a registrare una vittoria con cui guardare ora con maggior ottimismo al secondo turno che l'attende contro il russo Khachanov. 

Dopo i primi due set chiusi con percentuali inferiori al 50% di prime messe in campo, il sanremese già dal secondo parziale era riuscito a far salire l'intensità di un gioco che avrebbe lui fruttato ben sedici vincenti con cui arginare le scorribande di un McDonald sempre più intraprendente. Come se non bastasse, ci si è messo pure il dritto a crear ulteriori grattacapi, e proprio per questo la reazione messa in campo dall'azzurro, ostinato nel voler cercare continuamente di invertire l'inerzia del match, è l'eredità più importante con cui guardare ora alla prossima sfida. Serviva una vittoria per iniziare al meglio quest'ultimo rettilineo della stagione, e che sia arrivata in extremis, complice un infortunio al polpaccio che ha costretto l'americano a giocare da fermo i suoi ultimi due "quindici" nulla toglie al valore di questo successo e alla fatica con cui è stato ottenuto.

Se per Arnaldi si è trattato di un ritorno, per Darderi quello di Montreal è stato un esordio che è coinciso con il settimo match in carriera in un Masters1000. Che dall'altra parte della rete ci fosse quel Tommy Paul, giocatore tra i più in forma negli ultimi due mesi e che una settimana fa lo aveva battuto al primo turno del torneo olimpico di Parigi 2024, non ha di certo aiutato. Darderi ha però dimostrato di saper tramutare le difficoltà in opportunità per testare fino in fondo ambizioni e livello del suo gioco. Sono servite infatti quasi due ore a Paul per piegarne le resistenze, e alla fine dei conti è stata solo una la palla break da lui convertita e grazie alla quale era riuscito a gestire il vantaggio del primo set. 

Nel secondo set è stato match a viso aperto, e Darderi ha avuto ben due chance di restituire la cortesia al suo rivale riuscendo anche a cancellar lui altre due occasioni che gli avrebbero consentito di chiudere anzitempo i giochi. E' servito invece un tie-break per dirimere la contesa, gestito dal n.12 del mondo, cinico nel far valere nel momento cruciale la sua maggior caratura. Dettagli da curare non mancano in vista dei suoi prossimi incontri, a partire da un servizio che all'americano è fruttato ben nove ace venendo lui in soccorso come un pilota automatico in grado di traghettarlo fuori da alcune situazioni rischiose; e su cui invece Darderi è inciampato spesso - ben cinque doppi falli - privandolo di un appiglio sicuro cui ancorare le legittime incertezze legate al suo esordio di là dell'oceano. Incertezze, non timidezze. Quelle, ancora una volta, Darderi ha dimostrato di non averne. E non è una consolazione, ma il modo migliore per continuare a incamerare partite ed esperienza per poter dire la sua anche in questa categoria di tornei.

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