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Miami: lampi di Musetti, ma passa Alcaraz

Si vede a tratti il Musetti migliore contro Carlos Alcaraz ma non basta ad arginare il murciano che raggiunge i quarti a Miami

di | 27 marzo 2024

L'eleganza di Lorenzo Musetti a Miami (Getty Images)

L'eleganza di Lorenzo Musetti a Miami (Getty Images)

Carlos Alcaraz allunga a nove la serie di vittorie consecutive e avvicina di un passo il primo "Sunshine Double" della sua carriera. Campione a Indian Wells, il murciano ha raggiunto i quarti a Miami battendo 63 63 Lorenzo Musetti, numero 24 del mondo. E ha così ottenuto la 25ma vittoria nelle 26 partite giocate sul duro contro avversario fuori dalla Top 20 da inizio 2023: l'unica sconfitta in questa serie resta quella subita contro Roman Safiullin, allora numero 45, l'anno scorso a Parigi-Bercy.

Musetti ha perso invece per la ventesima volta in 25 incontri contro un Top 10: non ne batte uno dal successo contro Novak Djokovic a Monte-Carlo nel 2023, quando ha centrato il suo secondo e finora ultimo quarto di finale in un Masters 1000.

Un break al primo game, finito ai vantaggi, mette in discesa la partita per Alcaraz. Musetti, comunque, non arretra e non perde campo. Certo, il murciano lo costringe a un palleggio ad elevata velocità che comporta per il carrarino una quota maggiore di rischi.

Nella conduzione degli scambi la distanza fra i due è spesso sottile. Questione di centimetri, verrebbe da dire, che tuttavia a questi livelli fanno la differenza. Un colpo resta dentro di centimetri, un colpo vola via per centimetri; uno vince, uno perde.

Ed è spesso in centimetri che si misurano per buona parte i 13 errori di Musettu, che nel primo set vince sei punti in meno negli scambi brevi e ricava in percentuale meno punti sia al servizio sia in risposta.

Incitato dal coach Simone Tartarini, dal capitano della nazionale di Coppa Davis Filippo Volandri e da Umberto Rianna, referente del Settore Tecnico Over 18 della FITP, Musetti non molla. 

Lorenzo Musetti a Miami (Getty Images)

L'azzurro salva un primo set point con una prima robusta su cui Alcaraz non rialza la risposta. Ma alla seconda occasione il murciano inventa una contro-smorzata che gli vale il secondo break e mette fine al parziale dopo 38 minuti. La differenza l'ha fatta la maggiore sicurezza dello spagnolo, che nel set ha sistematicamente risposto vicino la riga di fondo contro la prima di Musetti e vinto quasi il doppio dei punti negli scambi da fondo (17-9).

"Qualche rischio dobbiamo prendercelo" suggerisce Tartarini a Musetti a inizio secondo set. Facile a dirsi, meno a farsi, in un confronto fra due giocatori che sanno come dipingere tennis variando toni forti e sfumati. Musetti lo fa e si guadagna anche la prima palla break della partita nel terzo gioco, che Alcaraz cancella con un affilato diritto lungolinea in avanzamento da sinistra. E' un game lungo, tirato, spettacolare. Procede per quasi dieci minuti, lascia intuire quello che sarebbe potuto accadere se Musetti avesse con continuità colmato il gap in termini di efficacia e velocità media dalla parte del diritto, che già era stato il fattore chiave nel determinare la vittoria del murciano a Pechino. 

Musetti vince lo scambio più bello della partita, Alcaraz fa divertire il pubblico dell'Hard Rock Stadium con lo smash al salto con cui si prende il centro della scena e salva una seconda palla break. Il "vamos!" chiude le porte a ulteriori colpi di scena, almeno in questo turno di battuta.

Da un game così, il carrarino sembra derivare sicurezza e convinzione, l'intuizione di una strada da poter percorrere. Tiene il servizio a zero nel gioco successivo ma si alza il livello della sfida. Sul 2-3 15-40, Musetti gioca con coraggio e salva due palle break. Per due volte, poi, dal 40-40, prova a duellare con Alcaraz sul piano del tocco ricorrendo alla palla corta. Lo spagnolo, uno dei più efficaci nel passare dalla difesa all'attacco in quanto uno dei più rapidi a coprire il campo correndo in avanti, neutralizza il suo piano, firma il break e e allunga 4-2. 

Finita? Neanche per idea. Anche Alcaraz dimostra di sentire un po' di insicurezza, anche Alcaraz può sbagliare per questione di centimetri. Musetti crea le condizioni per metterlo sotto pressione; il murciano sbaglia una stop volley, un diritto inside-in e un rovescio slice. Musetti festeggia l'immediato controbreak e torna a camminare sul filo, come un equilibrista al limite delle sue capacità con un manubrio che oscilla tra tensione e ambizione.

Nell'ottavo gioco, il manubrio oscilla pesantemente verso la tensione, per la gioia dei tifosi spagnoli (ce ne sono di pittoreschi, chi con cappelli coloratoi, chi con la bandiera spagnola intorno alle spalle a mo' di mantello). E stavolta non c'è davvero più storia. Gioco, partita, incontro Alcaraz. Musetti può archiviare il primo torneo da papà con tanti sorrisi e molti motivi di ottimismo per puntare sul rosso.

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