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L’inglese fa capolino sull’ATP Tour a 29 anni dopo una lunga trafila e tre anni e mezzo di spostamenti in camper, l’italiano, a 22, è uno dei bracci d’oro più osservati. Con legittime aspirazioni da top 10
di Vincenzo Martucci | 21 giugno 2024
Banale, come il nome, Billy, e come il cognome, Harris. Banale come il suo gioco, scarno, tutto sull’asse servizio-dritto di un bell’atleta di 1.93 per 86 chili. Billy Harris sta uscendo solo a 29 anni dalla banalità di un sogno comune a chiunque pratichi uno sport: vincere, giocare nei tornei più importanti e magari diventare anche ricchi e famosi. Paradossalmente ci sta riuscendo in uno dei circoli più esclusivi e in uno dei tornei più elitari del Regno Unito, il Queen’s di Londra, qualificandosi a sorpresa ai quarti. Da wild card che solo dall’anno scorso frequenta l’ATP Tour ed è salito al numero 162 della classifica partendo dal basso, ma davvero dal basso, scalando i tornei, dagli ITF ai Futures ai Challenger, ovviamente quelli più scalcagnati e difficili da raggiungere, così da aumentare le possibilità di restare in gara qualche partita in più contro avversari più abbordabili.
Fuori dai top 100 la vita di un tennista professionista è dura. Billy ha fatto i salti mortali per pagarsi almeno le spese, pur già ridotte all’osso dopo tre anni e mezzo di trasferimenti per tutt’Europa col camper, che fungeva anche d’alloggio. “Avevo un lettino nel retro, mi cucinavo in strada e stazionavo nei parcheggi dei McDonald”.
I cinque titoli ITF vinti fra il 2021 e il 2022 non potevano bastare, ci voleva di più per sostenere i sogni suoi e di papà Geoff che gli aveva messo la racchetta in mano e gli aveva dato i primi rudimenti di tennis e che lui - che gesto straordinario - ha inserito come coach nella scheda ufficiale dell’ATP Tour: a novembre dell’anno scorso, a Sofia, passate le qualificazioni, Billy ha firmato il primo successo sul circuito maggiore battendo 7-6 al terzo Huesler.
Subito dopo ha perso con Struff, ma ha preso un altro po’ di coraggio, anche se ha dovuto continuare a frequentare i Challenger, ha riprovato invano a superare le qualificazioni degli Slam ma ha fatto un altro importante salto di qualità, e di continuità, raggiungendo le due recenti semifinali consecutive sull’erba di Surbiton e Nottingham. Tanto da meritarsi la wild card degli organizzatori del Queen’s. Qual è il segreto per eliminare Etcheverry (32 del mondo) e Perricard (67)? Non sto facendo niente di diverso, ho cominciato a vedere la palla sempre meglio, soprattutto sull’erba”. Sulla spinta anche dell’esperienza da sparring per la nazionale brit di coppa Davis, nei fine anno, quand’aveva fiutato l’aria, aveva guardato più da vicino e aveva soprattutto verificato sul campo forza, resistenza e qualità di Andy Murray, Cameron Norrie, Dan Evans e Jack Draper.
Billy Harris Queen's Quarter-Finalist ??
— Tennis TV (@TennisTV) June 20, 2024
World no.162 Harris defeats Mpetshi Perricard 6-4 7-5 to reach his FIRST ATP Tour QF#CinchChampionships pic.twitter.com/ScqKfx8OJy