Chiudi
Lo spagnolo è stato premiato con lo "Sporting Icon Award" ai Laureus World Sports Award 2025: "Avrei continuato, ma quando ti rendi conto che il tuo corpo non può darti di più, cerchi di chiudere quel capitolo, e io l'ho fatto"
di Samuele Diodato | 22 aprile 2025
“Mentre mi trovo qui nella capitale spagnola, sono orgoglioso di onorare un'icona dello sport mondiale e uno degli atleti più grandi di sempre del suo Paese, un uomo con un'indomabile voglia di vincere, ma avvolto da compassione, umiltà e sportività”, così Edwin Moses, considerato il più grande ostacolista di sempre ha introdotto ieri Rafael Nadal, chiamandolo sul palco durante la 25esima edizione dei Laureus World Sports Awards.
Ritiratosi a novembre dopo più di 20 anni di carriera professionistica e 92 titoli conquistati, il trentottenne di Manacor è stato infatti ieri premiato con lo “Sporting Icon Award”, un riconoscimento alla carriera. "Non so da dove iniziare, sinceramente. Non mi ero preparato per questo momento incredibile, molti di voi sono stati sportivi che mi hanno ispirato fin da bambino e avere la possibilità di parlare davanti a voi oggi è qualcosa di davvero, davvero speciale”, ha detto Nadal, che negli ha già ricevuto i premi Laureus come rivelazione (2006), come “miglior ritorno” (2014) e soprattutto come miglior sportivo maschile dell'anno (2011 e 2018).
Nadal con Edwin Moses, due volte campione olimpico dei 400m ostacoli, alla cerimonia Laureus 2025 (Getty Images)
Le frasi più importanti a margine della cerimonia in cui invitato tutti gli atleti a “godersi ogni momento”, data la brevità della vita da agonisti, sono state però quelle relative al suo rapporto con il tennis. Parole estremamente coerenti con quello che è sempre stato il suo approccio alla disciplina: “La verità è che non mi manca il tennis. Non mi manca affatto. Ma non perché mi sia stancato del tennis. Ho concluso la mia carriera felice e, se avessi potuto, avrei continuato, perché amavo quello che facevo, era la mia passione ed è stato così per tutta la vita. Semplicemente, quando ti rendi conto che fisicamente non ce la fai più, cerchi di chiudere questo capitolo, e io l'ho chiuso”, ha detto lo spagnolo davanti alla stampa.
“Ci ho messo molto tempo a prendere la mia decisione finale perché avevo bisogno di tempo per essere sicuro che fosse quella giusta. Sarebbe stato difficile sedermi sul divano e chiedermi se avrei dovuto continuare a giocare – ha continuato -. Quando ho visto che il mio corpo non si sarebbe ripreso al livello necessario per continuare a divertirmi in campo, ho deciso di smettere. Per questo non mi manca, perché ho finito con la serenità di sapere di aver dato tutto e che il mio corpo non poteva dare di più”.
Il tennis, però, resta nei suoi pensieri quando lo segue in tv, ha ammesso, controllando ogni settimana i risultati. E tra circa un mese, il 25 maggio, lo aspetta anche un ritorno in grande stile al Roland Garros, che preparerà per lui una cerimonia speciale.
Non ci sono commenti