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Nardi a SuperTennis: "Sulle nuvole dopo Djokovic, Napoli per me è casa"

L'intervista a Luca Nardi, seconda testa di serie del Challenger di Napoli, trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTenniX. Spazio alla vittoria contro Djokovic a Indian Wells, agli obiettivi per un torneo speciale e per il 2024

25 marzo 2024

"Sono state settimane un po' particolari, soprattutto l'ultima dopo Indian Wells con tante emozioni forti. Napoli per me è casa, poter giocare qui davanti ai miei parenti è una sensazione bellissima". E' un Luca Nardi disteso, sorridente, quello che si presenta da neo Top 100 alla Napoli Tennis Cup 2024, Challenger ATP 125 (montepremi 148.625 euro) organizzato da Master Group Sport in collaborazione con il Tennis Club Napoli, trasmesso in diretta su SuperTennis e SupertenniX. "Sono abbastanza fiducioso per poter arrivare lontano, anche se non ho avuto molto tempo per prepararmi sulla terra battuta. Non mi metto pressione, non parto pensando di dover fare finale o vincere il torneo" racconta nell'intervista all'inviata di SuperTennis, e solo sua omonima, Arianna Nardi.

La recente vittoria contro Novak Djokovic a Indian Wells ha cambiato un po' le prospettive della stagione, ha ammesso. "Ho avuto bisogno di un po' di giorni per metabolizzarla anche perché con quella vittoria sono entrato nei primi 100: raggiungere un obiettivo così importante e farlo battendo Djokovic in un torneo di questo livello, in uno stadio così grande è stata un'emozione in più. Nei giorni dopo la partita ero con la testa un po' sulle nuvole. Quando sono tornato a casa dagli USA ho staccato un paio di giorni, e forse lì ho davvero metabolizzato quello che era successo" ha detto.

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Eppure il primo Masters 1000 della stagione non avrebbe nemmeno dovuto giocarlo. Ripescato come lucky loser al posto di Tomas Martin Etcheverry, testa di serie e dunque esentato dal primo turno, ha esordito battendo il cinese Zhang.

"Ero tesissimo prima di quel match. Sapevo che vincendo avrei potuto affrontare Djokovic. Dopo la vittoria ho visto tutta la sua partita contro Vukic - ha raccontato -. La notte prima non ho dormito tanto. il giorno della partita non riuscivo a stare fermo con le gambe. In campo però ho sentito una tranquillità estrema. volevo godermi il momento e direi che è andata piuttosto bene. Ho avuto una sensazione di euforia per tutta la notte dopo la partita e tutto il giorno successivo. Appena sono tornato a casa, i miei si sono messi a piangere di gioia. Ho cercato di parlarne ma non più di tanto, perché volevo staccare un po' da quella partita".

Impresa Nardi, il film del match

Il successo contro il numero 1 del mondo, l'idolo di cui aveva il poster in camera, gli ha attirato i complimenti di Jannik Sinner. L'altoatesino lo ha descritto come "un giocatore incredibile, con tantissimo talento, che gioca davvero bene e ha un'incredibile manualità". Complimenti che certo non passano inosservati. "Mi hanno fatto piacere per il giocatore che è, e perché lo ritengo un buon amico. Ci siamo allenati parecchie volte insieme. Gli ho anche chiesto anche consigli prima della partita contro Djokovic. Sicuramente sentir dire da lui certe cose su di me è stato molto bello".

L'ingresso in Top 100, obiettivo non solo simbolico per ogni giovane tennista, è il primo grande risultato della nuova collaborazione con Giorgio Galimberti e il suo team, iniziato lo scorso dicembre. "In questi mesi ho lavorato tanto sul piano fisico, perché era lì il mio gap principale, e penso di aver fatto un buon lavoro - ha detto -. Il punto forte della collaborazione con Giorgio è il nostro rapporto fuori dal campo. Stiamo trovando un buon equilibrio con lui e Marco de Rossi, che è qui al mio fianco a Napoli. Stiamo lavorando bene anche in campo e spero che i frutti del lavoro possano continuare ad arrivare".

Luca Nardi dagli inizi all'impresa contro Djokovic

Amico di Carlos Alcaraz e Holger Rune, Nardi non vuole fissarsi un obiettivo preciso di classifica, conclude, ma ha le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere per il 2024. "Intanto consolidare questa classifica, poter giocare più tornei ATP possibile e iniziare a fare qualche risultato. Giocare tutti gli Slam in tabellone e cercare di essere il più alto in classifica a fine anno". E poi chissà, c'è sempre la Davis a settembre... 

 

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