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Nitto ATP Finals: Djokovic sette bellezze, Sinner sconfitto in finale

Novak Djokovic stacca Roger Federer nella classifica dei pluri-vincitori delle Nitto ATP Finals e rimane in testa come il più titolato di sempre

di | 19 novembre 2023

Novak Djokovic con il trofeo delle Nitto ATP Finals 2023 (Foto Sposito/FITP)

Novak Djokovic con il trofeo delle Nitto ATP Finals 2023 (Foto Sposito/FITP)

Nessuno ha mai battuto Novak Djokovic due volte nella stessa edizione delle Nitto ATP Finals. Nemmeno Jannik Sinner, sconfitto in finale 63 63 dopo averlo battuto nel girone al termine di una delle partite più spettacolari di questa edizione. Djokovic vince così il settimo titolo alle Nitto ATP Finals e diventa il campione più titolato nella storia del torneo.

Tanto tenero nell'abbracciare i figli dopo il titolo numero 98 di una carriera da leggenda, quanto feroce in campo nel rifiuto della sconfitta, Sinner ha consumato la sua fredda vendetta. La consuma spingendo il suo tennis a livelli di perfezione contro un avversario capace di scalfirne solo pochi giorni fa le certezze. Djokovic vive questi episodi quasi come un atto di lesa maestà, e nello scontro successivo è spesso ancora più freddo e vendicativo. 

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Contro Sinner in finale non sbaglia niente. Serve cinque ace nei primi tre turni di battuta, piazza il break decisivo al quarto gioco (3-1) e non concede seconde chance. Alza il pugno verso le tribune e il suo staff quasi ad ogni punto, gioca con la concentrazione e l'attenzione di chi niente vuole sprecare e meno ha intenzione di concedere.

L'italiano con più partite vinte in una sola stagione da quando esiste l'ATP ha poche opportunità per accendersi, per uscire con la testa fuori dall'acqua. E anche il pubblico si raffredda, a parte qualche isolato coro di incitamento. Il chop di diritto anomalo sul set point, suona come un azzardo da parte di Sinner. Finisce 6-3 per il serbo che chiude il set con due gratuiti e il 100% di punti vinti con la seconda di servizio.

Jannik Sinner colpisce di diritto (foto Sposito/FITP)

L'inizio del secondo set si trasforma in una rampa ancora più alta dopo la salita. Nella Torino che l'anno prossimo ospiterà il Tour de France, Sinner si trova a scalare l'Izoard dopo il Galibier (due cime da ciclismo eroico, associate la prima a Coppi, la seconda a Pantani). La tensione si vede nel lancio di palla ripetuto sullo 0-30, nella speranza poi affidata a Hawk-Eye nel punto successivo. Jannik ferma lo scambio ma la rasoiata affilata di diritto di Djokovic ha preso mezza riga. È il preludio di un break a zero, parte di un destabilizzante parziale di 10 punti a zero di Nole, che stampa l'ace e va 2-0.

La palla di Sinner viaggia poco, e quando forza sbaglia. Si sblocca con una combinazione servizio-diritto in contropiede e anche i tifosi riprendono a farsi sentire. Jannik nel terzo game salva una palla break con un ace di seconda tirata sulla riga e spinta come una prima. Poi il nastro si fa strumento di par condicio: devia prima l'attacco di Sinner che manda Djokovic a palla break, poi il passante di Nole che tiene Sinner in gioco.

Qui si vede la versione migliore di Jannik che cancella con un ace una terza palla break, tiene il servizio (lui che prima della finale ne aveva difesi più di tutti, 56 su 58) e fa scattare l'ovazione del pubblico. Finché c'è arancio, c'è speranza. Anche se il dj, evidentemente, è più tradizionale e fa ballare sulle tribune con il classico 'I'm Blue' (Eiffel 65): nostalgia canaglia degli anni Novanta quando Baggio ancora giocava e ci portava a tanto cosí dal battere la Francia ai Mondiali di calcio.

Il pubblico è sempre più dentro la partita. Fischi, flash, cori si susseguono. C'è chi grida "è cotto!" e chi invoca Roger Federer. Più volte la giudice di sedia invita i tifosi a non disturbare tra la prima e la seconda di servizio.

Il rovescio di Novak Djokovic (foto Sposito/FITP)

Sinner si attacca alla partita, gioca un punto alla volta come fosse l'ultimo. Sale 15-40 nel sesto gioco, sul servizio di Nole, che però mette in fila quattro punti consecutivi. Il game successivo, durato quasi un quarto d'ora, riassume ambizioni e speranze, paure e desideri, errori e tremori. Lo chiude Sinner, con un ace, dopo aver salvato due palle break, l'ultima con un diritto coraggioso in uscita dal servizio. Ci va ancora vicino, Sinner, sul servizio Djokovic, ma dal 3-4 0-30 commette quattro errori in cinque punti. 

Ma vicino non basta, e alla fine festeggia ancora lui, il campione che batte il tempo e gli avversari. Il più vincente di sempre, che lunedì raggiungerà le 400 settimane da numero 1 del mondo. 

NITTO ATP FINALS, CHI HA VINTO IL TITOLO NON DA IMBATTUTO

1970 Smith 4-1 (girone unico senza finale)
1973 Nastase (4-1)
1975 Nastase (4-1)
1976 Orantes (4-1)
1977 Connors (4-1)
1980 Borg (4-1)
1988 Becker (4-1)
1989 Edberg (4-1)
1990 Agassi (4-1)
1991 Sampras (4-1)
1992 Becker (4-1)
1994 Sampras (4-1)
1995 Becker (4-1)
1996 Sampras (4-1)
1997 Sampras (4-1)
1998 Corretja (4-1)
1999 Sampras (4-1)
2000 Kuerten (4-1)
2002 Hewitt (4-1)
2005 Nalbandian (4-1)
2007 Federer (4-1)
2008 Djokovic (4-1)
2009 Davydenko (4-1)
2015 Djokovic (4-1)
2018 Zverev (4-1)
2019 Tsitsipas (4-1)
2021 Zverev (4-1)
2023 Djokovic (4-1)

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