-
Atp

Pechino, Cobolli supera l'esame Bublik

L'italiano vince in rimonta un match equilibrato non facendosi ipnotizzare dalle iniziative del kazako, domandone gli umori e annullando un match point. Al secondo turno lo attende Kotov

di | 26 settembre 2024

20240926_GettyImages_2174663498.jpg

Un'esultanza di Flavio Cobolli (foto Getty Images)

Vittoria all'esordio nel China Open di Flavio Cobolli, capace di imporsi in rimonta contro il kazako Alexander Bublik in tre set col punteggio di 46 61 76(4). Un match dal copione imprevedibile, che l'italiano è riuscito a far suo forte di una tenuta mentale e di un gioco costante con cui è riuscito a stemperare strada facendo il tennis del suo rivale. A nulla è valso un terzo set in cui Bublik ha saputo ricongiungersi con un tennis più lineare e meno estroverso, fiducioso di trovare nelle percentuali sin lì acquisite lo spunto per poterselo aggiudicare. Annullato un match point nella battute finali dell'incontro, Cobolli non ha perso lucidità e sangue freddo chiudendo con un ace quella che è stata la quarantesima vittoria del suo 2024.

Contro Bublik non c'è piano di gioco che tenga. Occorre farsi trovare pronti e reattivi nel saper interpretare punto dopo punto un match dal copione imprevedibile che il kazako continuerà ad eccitare costantemente rifuggendo ritmo, logica e costanza e qualsiasi altra gabbia capace di incasellarlo. Avversario insolito, unico nel suo genere, e per questo da affrontare a viso aperto così da esplorare la solidità del proprio gioco e verificarne l'efficacia di fronte a uno scenario tanto inedito quanto cangiante. Si chiama esperienza, e si acquisisce anche così.

Bublik, al di là dell'effervescenza, ha servizio e colpi capaci di inchiodare buona parte dei suoi rivali e domarne le intemperanze non è compito semplice se non sorretti da un gioco altrettanto robusto in termini di percentuali e confidenza. Cobolli ha risposto presente, anche in un primo set che seppur perso non lo ha visto finir preda di frustrazioni o sfiducia, ma sempre concentrato, attento a decifrarne gli snodi e a curare ciò che era in mano sua: costanza, solidità, reattività. Qualità che alla lunga, se alimentate a dovere, come una goccia avrebbero finito con lo sgretolare quanto piovutogli dall'altra metà del campo. 

Il risultato è stato un secondo set dominato, condotto con autorità e con il cipiglio di chi era riuscito infine a scovare il bluff altrui. Un parziale, il secondo, in cui l'azzurro ha anche cominciato a verificare i suoi colpi, non più di contenimento, ma sempre più simili a dichiarazioni d'intenti con cui annunciare i suoi intenti per il parziale decisivo. 

Come prevedibile, archiviata ogni tipo di frivolezza, il terzo set ha riportato il match ai livelli dei primi scambi con i due contendenti a dettar legge con i rispettivi servizi e le antenne ben dritte nella speranza di cogliere qualche falla. L'agguato Bublik lo ha riservato nelle battute finali con Cobolli alla battuta e impacciato nella gestione del gioco a rete. Ma è stato un attimo. Un match point dal quale l'azzurro si è ridestato a suon di smash per poi inoltrarsi in un tie-break in cui la consapevolezza di non avere più alcun margine di errore anziché strozzarne i colpi li ha infine liberati fino all'ace finale con cui l'azzurro ha potuto infine dar sfogo a tutta la sua gioia.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti