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Il russo torna a dire la sua sull'appello presentato dalla WADA: "Jannik fa bene a fare quel che sente di dover fare, ma non gode di una cattiva reputazione". E sul tweener messo a segno contro Cobolli: "Ho corso e poi ho pregato"
30 settembre 2024
A Pechino per l'ottava. Toccherà al "China Open" far da cornice all'ottava sfida in carriera tra Daniil Medvedev e Carlos Alcaraz. Il russo, uscito vincitore in due set dal quarto giocato contro Cobolli ("Un match tutt'altro che facile"), affronterà ora il murciano da cui passerà l'accesso in finale e di conseguenza la conferma del risultato da lui qui raggiunto un anno fa.
Non poteva mancare poi una domanda sull'affaire Sinner e sull'appello presentato dalla WADA due giorni fa: "A dir la verità non ne ho discusso molto negli spogliatoi se non con alcuni colleghi russi con cui di solito chiacchiero di più - ha esordito Medvedev - Come per ogni tipo di situazioni, anche in questa vicenda c'è chi pensa che debba essere sospeso e chi no. Questioni come queste io cerco sempre di guardarle da una giusta distanza, pensando a quanto sia dura per lui gestire ora questa faccenda. Come ho già detto durante la conferenza stampa durante gli US Open, nessuno vorrebbe trovarsi in questa situazione. Lo dico per me: se dovessi immaginare di ricevere una mail in cui mi si accusa di aver fallito un test antidoping e avessero trovato per qualsiasi motivo della cocaina o altro di cui non so nemmeno il nome, io resterei sorpreso perché non saprei dire come possa esser finita nella mia pipì o nel mio sangue. E' una situazione davvero complicata. Dico che lui ha ragione a fare ciò che sente di dover fare così come la WADA sta facendo forse quel che deve fare. Vedremo come andrà a finire, pensavamo che la storia fosse conclusa e invece no. Io la penso un po' come Carlos, Jannik mi sta simpatico. Non penso che sia una vicenda che getti una cattiva reputazione sul tennis, se la stessa cosa fossa accaduta a 10 top10 tutta la vicenda sarebbe diversa. Invece è una situazione che riguarda solo lui e adesso non resta che vedere come si concluderà".
Oltre le dieci palle break salvate sulle undici costruite dal suo rivale, il match ha visto Medvedev mettere a segno uno dei colpi più belli del torneo ("Uno dei più belli di tutta la mia carriera"), e da lì ha preso il via la sua conferenza stampa post match: "E' un colpo che mi era già capitato di tirare in allenamento, ma devo dire che con queste palle è veramente difficile andare a segno con un vincente a meno che tu non abbia una forza straordinaria. Lui attaccava spesso la rete e io ho provato qualche lob, ma ancora: andare a segno con un lob vincente era davvero complicato perché queste palle si fermano letteralmente dopo il primo rimbalzo - ha raccontato di fronte ai taccuini l'ex n.1 del mondo - Ed è proprio quel che è accaduto durante quel punto. Lui ha tirato un lob incredibile e dopo il primo rimbalzo mi sono detto 'mi ha fregato'. Poi però mi sono messo a correre proprio perché pensavo fosse difficile siglare un vincente in quel modo. Alla fine mi sono reso contro che avrei potuto raggiungerla anche se era praticamente ingiocabile. E così ho provato a piegare il polso come potevo per colpire la palla dietro le mie spalle. E dopo ho solo pregato. Mentre la palla stava viaggiando mi dicevo 'forse resta in campo' e alla fine è atterrata i prossimità della linea. E' stato un colpo bello e incredibilmente fortunato, e lo sono tutti quelli che poi si vedono negli highlights, un mix di fortuna e voglia di non arrendersi. Ma quello è stato un momento decisivo e ne sono ben contento".
Steady Meddy ??
— Tennis TV (@TennisTV) September 30, 2024
2023 runner-up @DaniilMedwed reaches his sixth semi-final of 2024 with a 6-2 6-4 win over Flavio Cobolli. #ChinaOpen pic.twitter.com/XcKAQnYKhC