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Andrey Rublev ha dichiarato di lasciarsi troppo trasportare dalle emozioni. Si è scusato per quanto successo a Dubai e ha annunciato il lancio della sua fondazione per aiutare bambini malati
08 marzo 2024
"Fuori dal campo non sento particolari emozioni negative. Ma quando gioco sono troppo duro con me stesso e non è normale. Ci sto lavorando per non distruggermi". Parola di Andrey Rublev, tornato in campo dopo la squalifica a Dubai per aver urlato in faccia a un giudice di linea durante la semifinale contro Bublik. Accusato di averlo insultato in russo, è stato multato di 33 mila euro ma non ha perso né il prize money né i punti guadagnati nel torneo, sanzioni accessorie che di solito si accompagnano a una squalifica, perché l'ATP ha accolto parzialmente il suo ricorso e le ha considerate sproporzionate.
Rublev, che inizierà il suo percorso a Indian Wells contro l'ex numero 1 del mondo Andy Murray, si è ancora scusato per il suo comportamento nell'ultimo torneo. E ha anche annunciato il lancio della sua fondazione, la Andrey Rublev Foundation, che ha l'obiettivo di aiutare bambini bisognosi e malati.
Rublev e gli altri, gli squalificati
"Vorrei lavorare con i bambini, con le loro famiglie e con i medici, aiutarli ad avere un futuro migliore grazie alle risorse che mi sento fortunato a poter mettere a disposizione" ha detto. Il capitale iniziale deriva anche dalla vendita dei capi di abbigliamento della sua collezione ‘Play for the Kids’, che ha fruttato oltre 150 mila dollari.
L'iniziativa conferma la sensibilità del moscovita, tanto irruente in campo quanto calmo e sorridente fuori. "A volte le emozioni mi travolgono e mi portano a compiere scelte sbagliate" ha detto all'Equipe, uno dei principali quotidiani sportivi d'Europa.
Omonimo di un celebre pittore di icone cui il registra Andrej Tarkovskij ha dedicato un film considerato una pietra miliare nella storia del cinema, Rublev ha ammesso di sentirsi "vivo" ogni volta che scendo in campo. Ma questo, ha concluso, "ha anche un lato negativo perché mi lascio trasportare dalle emozioni e per questo perso tante partite. E' un po' tossico e ha un impatto anche sulla mia vita quotidiana. Sto cercando di imparare a gestire meglio le emozioni, di non montarmi la testa dopo le vittorie, di non abbattermi dopo le sconfitte. Nonostante le ricadute, penso di essere sulla buona strada".
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