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L'ex giocatore ed allenatore di Elena Rybakina ha parlato benissimo anche di Cinà: "Diventerà fortissimo e può ambire alla Top 20. Oggi l'Italia è come la Spagna di un tempo, e il leader di questo cambiamento è Sinner"
di Samuele Diodato | 30 aprile 2025
Da Jannik Sinner a Lorenzo Musetti e Federico Cinà. Il tennis italiano continua a crescere e farsi notare, per un presente e soprattutto un futuro da protagonista. E se anche la scaramanzia potrebbe tenere qualcuno lontano dal dipingere scenari ancor più ottimistici di quelli attuali, Davide Sanguinetti, ex n. 42 ATP e oggi allenatore di Elena Rybakina è convinto che sia Musetti che Cinà possano ritagliarsi il loro importante spazio nel tennis mondiale.
Classe 1972, l’azzurro ha rilasciato una breve intervista a Punto de Break durante la permanenza (proprio al fianco della campionessa di Wimbledon 2022) al Mutua Madrid Open. Torneo dove, nell’unica partecipazione, datata 2004, perse per mano di un giovane Rafael Nadal. Da qui, il gancio per parlare anche di Roger Federer, e di campioni di oggi come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, lasciandosi andare ad una previsione su Musetti e poi ad un elogio sul tennis italiano a tutto tondo.
L'abbraccio di tutta la squadra azzurra (foto Sposito/FITP)
Lo si nota subito, qualcosa di speciale, soprattutto con giocatori come Nadal. Ricordo che ogni palla rimbalzava molto in alto, nonostante la superficie fosse molto veloce. Ho avuto la fortuna di giocare anche contro Federer quando ero molto giovane, nella Coppa Davis del 1999, e mi ha battuto in quattro set. Dopo quella partita dissi al mio allenatore: ‘Questo ragazzo diventerà il numero 1 al mondo’. Roger aveva una palla molto pesante, poi c'era la sua facilità di movimento, la sua potenza fisica, c'erano troppi fattori”.
“Parlando di oggi, è facile parlare di Sinner e Alcaraz, che hanno vinto già degli Slam, così come Jack Draper, che mi piace ed è già numero 6. Sono convito – ha aggiunto – che Musetti chiuderà la stagione tra i primi 8 del mondo”. Parole lusinghiere nei confronti del carrarino, che proprio a Madrid si giocherà oggi l’accesso ai quarti di finale, con la speranza di concreta – da n. 9 del Live Ranking - di raggiungere per la prima volta in carriera la Top 10 al termine del torneo.
A Sanguinetti è stato poi chiesto un parere su Federico Cinà, fresco diciottenne che in stagione ha ricevuto due wild card nei Masters 1000 di Miami e di Madrid, vincendo in entrambi i casi il match d’esordio, i primi due successi della sua vita sul circuito ATP: “Può diventare davvero forte”, ha detto. “Oggi è difficile dire quanto, ma sicuramente può ambire alla Top 20".
“Sono tempi molto diversi, rispetto ai miei, dove c’erano Andrea Gaudenzi e Renzo Furlan, e poi sono arrivati Filippo Volandri ed Andreas Seppi. Era un’epoca diversa. Allora c’era il tennis spagnolo a farla da padrone, ora c’è quello italiano. Per rivoluzioni del genere, è sempre necessario un leader, in questo caso è Jannik Sinner. Da quel momento in poi tutti hanno cercato di imitarlo, di seguire le sue orme, proprio come quando Rafa Nadal è apparso in Spagna o Carlos Moyá prima di lui. Negli Stati Uniti lo stesso vale per Sampras e Agassi. Poi abbiamo casi – anche se è un paese più piccolo - come la Svizzera, che ha tirato fuori campioni impressionanti come Federer e Wawrinka”.
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