Chiudi
Il canadese giocherà la sua prima semifinale ad Acapulco, e da lunedì farà il suo ritorno in Top-30. Tre mesi di serenità l'hanno rimesso sulla strada giusta: è difficile intravedere i limiti della sua risalita
di Samuele Diodato | 28 febbraio 2025
Dalla storica vittoria contro Rafael Nadal al Masters 1000 del Canada (agosto 2017) sono passati quasi otto anni. Poco più di quattro anni, invece, ne sono passati dal suo best ranking di n. 10 al mondo (novembre 2020). Una “longevità” che qualifica Denis Shapovalov come un veterano, oramai, sul circuito maggiore, prima ancora di compiere 26 anni (il prossimo 15 aprile).
Se la sua fanciullezza tennistica è terminata, però, la lunga serie di promesse non mantenute nell’ultimo quinquennio fa sì che il canadese abbia ancora tante “prime volte” da vivere e da spuntare sulla sua lista, come il protagonista della celebre serie tv di qualche anno fa “My name is Earl”.
La più importante tra queste, “Shapo” se l’è regalata qualche settimana fa, vincendo l’ATP 500 di Dallas, primo trofeo di questa categoria, e terzo in assoluto. Ma non è finita qui. Questa notte, infatti, ne sono arrivate altre due in un solo colpo. In due precedenti, d’altronde, non aveva mai battuto Marcos Giron, superato in rimonta. Così, si è regalato anche la prima semifinale di sempre all’Abierto Mexicano Telcel presentado por HSBC, la seconda nel 2025.
Numero OCHO ??
— Tennis TV (@TennisTV) February 28, 2025
Scorching @denis_shapo stretches his win streak to 8 with a 4-6 6-3 6-2 win over Giron. @AbiertoTelcel pic.twitter.com/k65ug7nsUW
A livello di ATP 500, soltanto il suo connazionale Felix Auger-Aliassime ha fatto lo stesso, raggiungendo la sua seconda proprio questa settimana, a Dubai. E anche se il più giovane connazionale gli è oggi davanti con margine (in stagione ha vinto già due titoli), Shapovalov non può che guardare il bicchiere mezzo pieno.
A gennaio, per lui, il 2025 poteva suonare come un’ultima chiamata. E ammesso che lo fosse – perché con un pizzico di retorica si potrebbe dire che non è mai troppo tardi – allora il mancino nato in Israele sta rispondendo presente, già oramai da qualche tempo. Il 2024, è stato un anno di purgatorio, con la Top-100 ritrovata (dopo lo stop per infortunio dall’estate 2023) solamente ad ottobre, e una conclusione in bello stile, col titolo nell’ATP 250 di Belgrado.
Things you love to see ??@denis_shapo receives his Belgrade trophy from none other than Novak Djokovic! pic.twitter.com/hyu9Izgffv
— Tennis TV (@TennisTV) November 9, 2024
Col volgere del nuovo anno, tuttavia, la scalata si è fatta rapida. A Dallas, in finale, è arrivato il prezioso scalpo del n. 5 ATP Casper Ruud, e con la semifinale ad Acapulco è già sicuro di fare il suo ritorno nella Top-30 per la prima volta dal 2023. A legittimare pienamente, tra le altre cose, la scelta (azzeccata) di cambiare guida tecnica per affidarsi all’ex Top-10 serbo Janko Tipsarevic.
Individuare i limiti della sua risalita è complicato, anche perché ad Acapulco il tabellone gli ha sorriso, dandogli lo spot di testa di serie n. 9 dopo il forfait di Lorenzo Musetti. E stanotte potrà giocarsi ancora le sue carte contro un Alejandro Davidovich Fokina (n. 48) che sta ugualmente vivendo un periodo di rinascita grazie all’ottavo raggiunto all’Australian Open e alla finale nell’ATP 250 di Delray Beach.
Non è mai sbagliato, ricordarsi da dove si arriva, e soprattutto quanto in basso - per causa di forza maggiore, nel suo caso - si è caduti. Anzi, forse è proprio questo l’ingrediente principale per permettere a Shapovalov di esprimersi a braccio sciolto, lasciando andare i colpi come il super rovescio incrociato che contro Giron gli ha dato il break decisivo nel terzo set (segue il video). Un colpo arrivato al momento giusto e con i piedi per terra, senza volare né strafare.
So. Good ??
— Tennis TV (@TennisTV) February 28, 2025
Backhand wizardry from @denis_shapo in Acapulco. #AMT225 pic.twitter.com/t0HxOxpeKe
Un po’ l’immagine, insomma, di ciò che l’ha riportato dove si trova oggi. In corsa per un altro titolo importantissimo, unico sopravvissuto tra le teste di serie di Acapulco insieme a Tomas Machac (n. 8). Chi si aspettava un suo passaggio a vuoto dopo Dallas, lo ritrova a quota otto vittorie consecutive, deciso a proseguire su una strada, la sua, finalmente di nuovo illuminata dal sole.
Non ci sono commenti