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Sinner, seconda vittoria su un numero 1. Così ricordava la prima

Sinner ha ottenuto su Djokovic la seconda vittoria contro un numero 1. La prima a Miami contro Alcaraz. Il ricordo di quella partita nelle parole di Sinner per una puntata di Uncovered, il magazine ufficiale dell'ATP disponibile su SuperTenniX

di | 15 novembre 2023

Sinner ha ottenuto su Djokovic la seconda vittoria contro un numero 1. La prima a Miami contro Alcaraz. Il ricordo di quella partita nelle parole di Sinner per una puntata di Uncovered, il magazine ufficiale dell'ATP disponibile su SuperTenniX

Era aprile, Sinner e Alcaraz si ritrovavano di fronte in semifinale a due settimane di distanza dalla semifinale giocata a Indian Wells e vinta dallo spagnolo in due set. 

Il n.1 azzurro, che prima di quella sfida aveva battuto lungo il suo percorso Djere, Dimitrov, Rublev e Ruusuvuori, ha rievocato per l'Atp quella partita raccontandone sensazioni e retroscena: "A Miami c’era molto vento e non era facile giocare. Ricordo che durante il primo match contro Laslo Djere faceva caldo, ma che riuscii anche a vincere e che poi contro Grigor Dimitrov mi sentii davvero in gran forma, e così contro Rublev e tutti gli altri".

Sinner infatti arrivò all'appuntamento con il murciano senza aver perso nemmeno un set e lasciando a Ruusuovori nel quarto di finale appena 4 game.

"Mi sentivo bene, ero carico di fiducia - ha ricordato ancora il n.4 del mondo - Nella mia testa sapevo di averci perso a Indian Wells e che, ovviamente, giocare contro di lui è molto dura".

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La stagione di Sinner iniziò con la sconfitta agli ottavi di finale contro Stefanos Tsitsipas negli Australian Open ma a Rotterdam, un mese dopo, ecco arrivare la prima finale della sua stagione, persa in tre set contro Daniil Medvedev: "Ho avuto del tempo per migliorare e anche dal punto di vista tattico le cose andarono molto meglio rispetto a Indian Wells. La superficie era leggermente diversa, a Indian Wells i colpi rimbalzavano un po' di più mentre a Miami era più veloce, il che per me era meglio perché mi piace giocare un po' più piatti i miei colpi. Sto provando a migliorare, cercando di vincere una partita alla volta".

Una volta in campo il match si rivelò fin da subito all'altezza dei precedenti e delle aspettative. Una sfida tra due avversari capaci, come ricordato dallo stesso Alcaraz, di dar vita a "una bella rivalità, lo spingo a diventare un giocatore migliore come accadeva quando Federer, Nadal e Djokovic erano più giovani". Il primo set durò oltre un'ora, con due break per parte e un dodicesimo game in cui Alcaraz fallì un match point prima di cedere la battuta all'azzurro alla quarta palla break: "Iniziai molto bene, i primi game li giocai alla grande e trovai subito il break. Ho provato a giocare il mio tennis, cercando di restare aggressivo dall’inizio del match - continua a ricordare Sinner - E in più stavo servendo benissimo. Ma poi il match divenne davvero molto, molto tosto".

Fu la scintilla che accese il match, da quel momento in poi giocato a viso aperto e scandito da colpi fenomenali: "Eravamo nel primo set, ero avanti di un break e quello era un game molto importante. Lui tirò un drop shot, io cercai di ritrovare la posizione e lui in quel momento poteva fare qualsiasi cosa con la palla. Tirai un rovescio lungolinea ma lui ci è arrivò, ma poi sono riuscito a passarlo con uno stretto passante incrociato".

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Quel colpo non aiutò Sinner a vincere il parziale - "Quel game alla fine lo persi!" (al tie-break, Ndr) - ma le sensazioni che l'azzurro andava ricavando durante il match furono sufficienti per dargli la fiducia necessaria per poter cambiare l'inerzia di quel match: "Lui è riuscito a cambiare l’inerzia del match, e lo stesso stavo provando a fare anch’io. Ero al servizio sul 15-40 e stavo servendo bene. Ma dopo quel game, quando vinsi il secondo game del secondo set, la mia fiducia iniziò a crescere sempre di più e l’equilibrio cominciò a incrinarsi".

Vinto il set 6-4 e pareggiati i conti, Sinner continuò ad alzare il lvello del suo tennis mentre Alcaraz, inaspettatamente, cominciò ad accusare un calo di condizione: "All’inizio del terzo set mi sono reso conto che fisicamente faticava un po’ - racconta ancora lucido Sinner - e così ho provato a spingere e  quando mi sono ritrovato sul 5-2 ho solo pensato a vincere il mio ultimo turno di battuta".

La vittoria arrivò al primo match point, e con lei il sollievo e la gioia del box dell'altoatesino, il cui torneo tuttavia si arrestò proprio in finale contro il russo Medvedev: "Persi in finale contro Daniil ma il bilancio della settimana fu comunque molto positivo", ha chiosato Sinner. Ignaro, forse, di quel che gli avrebbero poi riservato i mesi a venire, ma sempre più certo ormai di essere sulla strada giusta per completare una crescita che, tutt'altro che compiuta, gli è valsa quattro titoli, lo status di n.4 del mondo, il record di match vinti in una stagione da un giocatore italiano e, vero dichiarato obiettivo della sua annata, la qualificazione alle Nitto Atp Finals.

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