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Sinner da record, si prende anche Miami: è il primo italiano con due Masters 1000

Jannik Sinner è il primo italiano nell'albo d'oro del Miami Open, e il primo ad aver trionfato in due Masters 1000 da quando esiste questa categoria di tornei. Battendo Grigor Dimitrov in finale, è diventato anche il primo italiano in Top 2 nella storia del tennis

di | 31 marzo 2024

Jannik Sinner con il trofeo di Miami 2024 (foto Getty Images)

Jannik Sinner con il trofeo di Miami 2024 (foto Getty Images)

Due set per due prime volte che fanno la storia. E' la Pasqua di Jannik Sinner, primo italiano a vincere due Masters 1000 da quando esiste questa categoria di tornei, e primo di sempre, in tutta la storia del tennis, ad arrivare in Top 2 nella classifica mondiale in singolare, donne comprese.

La finale del Miami Open, vinta 63 61 contro Grigor Dimitrov, segna un ulteriore passo verso uno status avanzato di campione. Per tutto il torneo, Sinner si è amministrato, gestito, e anche nella sfida per il titolo è sembrato fare come i piloti in Formula 1 che premono un pulsante sul volante e cambiano la modalità di settaggio del motore.

Jannik è così. Ti sfianca come il miglior Djokovic, poi a un certo punto decide che è il momento di mettere un tigre nel motore. L'ha fatto nelle due occasioni in cui ha breakato nel primo set, l'ha fatto di nuovo nel secondo per andare 3-1 e servizio. La festa per il quattordicesimo titolo ATP, a quel punto, è solo questione di tempo. I 33 punti a 18 negli scambi da fondo, i 9 gratuiti contro 23, danno la misura di una partita mai davvero in discussione

Sono 25 le sue vittorie nelle ultime 26 partite giocate. Così Jannik, già campione all'Australian Open e a Rotterdam, diventa il primo italiano nell'albo d'oro del Miami Open e il primo giocatore con tre titoli all'attivo nel 2024 nel circuito ATP.

 

TABELLONE SINGOLARE

TABELLONE DOPPIO

TABELLONE QUALIFICAZIONE

Sinner-Dimitrov, la cronaca del match

Dimitrov, che mediamente ha colpito un metro più avanti a Miami 2024 rispetto alla sfida contro Sinner in questo stesso torneo un anno fa, parte effettivamente aggressivo. E' il giocatore che ha servito più ace di tutti i 96 che hanno iniziato il torneo: 56 prima della finale, due nei primi due turni di battuta contro Sinner.

Il bulgaro sceglie la via dell'aggressività anche in risposta, già a partire dalla posizione. E' il primo a guadagnarsi una palla break, nel quarto game. Sinner, partito avanti 30-0, manovra bene sulla diagonale sinistra, in cui ha costruito un decisivo vantaggio competitivo contro Medvedev e si salva. Si gioca in un'atmosfera decisamente coinvolgente in un trionfo di bianco, di rosso e di verde, colori delle bandiere italiana e bulgara.Sullo Stadium ci sono tanti tifosi per Dimitrov che fanno sentire tutto il loro calore, ma non mancano macchie di sinneriano arancione.

Scampato il pericolo, Sinner accelera. Si gestisce come i campioni, amministra le energie anche nel corso della stessa partita. E nel game successivo è lui a firmare il break. Lo fa con un punto da manuale, una risposta corta e tagliata di rovescio in diagonale che costringe Dimitrov a venire avanti dopo il servizio ma senza poter affondare, e lo infila con il passante di diritto lungolinea.

Nel palleggio, Sinner impone una velocità superiore a quella a cui può andare Dimitrov con continuità. E infatti il bulgaro soffre appena accorcia con il rovescio in diagonale perché Jannik gira intorno alla palla e carica il diritto da sinistra. Da sinistra, con il rovescio, ha chiuso il set con 3 vincenti e 6 gratuiti, senza riuscire mai a costringere Sinner all'errore. Per cui verticalizza ad ogni occasione, gioca sul filo, con più rischi e più azzardi. 

L'altoatesino sfoggia una sempre maggiore sicurezza quando si tratta di scegliere cosa fare. Anche quello che non gli sarebbe proprio naturale, vedi il back basso giocato come mezzo d'attacco, ora fa parte di un bagaglio vasto e solido, arricchito senza pause e senza fretta.

Consapevole di non dover forzare, di non essere costretto a uscire dalla sua zona di controllo e sicurezza, Sinner fa valere l'efficienza. Non mette in campo un numero impressionante di prime in campo nel primo set, ma quando lo fa, ottiene il punto sempre, e non è poco.

Il game che chiude il primo set apre scenari di gloria per l'azzurro che dal 30-15 stampa due risposte vincenti, manca un primo set point ma al secondo infila un passante che destabilizzerebbe qualunque avversario. Il 6-3 finale racconta una superiorità determinata non tanto da punte di rendimento o colpi spettacolari, ma dalla continuità della sua pressione, dalla costanza di un giocatore ormai senza veri punti deboli. Jannik completa il set con tre punti diretti in più al servizio, due punti in più da fondo, due errori in meno. Toglie per aggiungere, mentre l'avversario gioca al limite per stargli vicino.

Il secondo set resta in equilibrio fino al terzo game. Nel quarto, il diabolico Jannik ne combina un'altra delle sue. Dimitrov gioca il rovescio lungolinea più bello della sua partita, ma perde gli ultimi quattro punti e il servizio.

Scoraggiato, perde anche contatto negli scambi da fondo. Jannik, al contrario, si concede anche il primo serve and volley della partita sul 5-1. Totalmente padrone della scena, pienamente signore del mestiere. Saldamente avviato verso nuove pagine di storia.

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