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Sinner show alle Nitto ATP Finals, la vittoria della consapevolezza. Djokovic ko

Jannik Sinner batte Novak Djokovic e avvicina la qualificazione alla semifinale. Sarebbe il primo italiano a riuscirci

di | 15 novembre 2023

l saluto a fine partita tra Jannik Sinner e Novak Djokovic (foto Sposito FITP)

l saluto a fine partita tra Jannik Sinner e Novak Djokovic (foto Sposito FITP)

"Contro Novak Djokovic sarà una prova per capire dove sono adesso" diceva Jannik Sinner prima del match. La prova è superata con lode. Sinner vince 75 67(5) 76(2) e il messaggio arriva forte e chiaro. Jannik è arrivato dove vuole, e può solo proseguire ad alta velocità verso un futuro che è una palla di cannone accesa. 

Sinner ha ottenuto la seconda vittoria in carriera contro un numero 1 del mondo, la quinta di fila contro un Top 5. Ha firmato il 15mo successo su 16 partite giocate indoor nel 2023, e la 59ma in stagione, rinforzando il record di partite vinte in un singolo anno per un giocatore italiano nell'era Open.

Ma non è ancora sicuro di diventare il primo italiano in semifinale nella storia delle Nitto ATP Finals. Quella su Djokovic è comunque la vittoria della consapevolezza e della maturità, per il modo in cui l'ha condotta, per l'esibizione di forza tranquilla contro un Nole infastidito dal pubblico. Per come ha servito e risposto lungo le tre ore di battaglia.

"Non esiste un posto più bello di Torino per battere il numero 1 del mondo - ha detto l'azzurro dopo la partita -. Era la storia simile a quella con Medvedev, che non riuscivo mai a battere. Abbiamo fatto un percorso, qui sono riuscito a giocare i punti importanti nel modo migliore. E' stata dura dopo aver perso il secondo set, ma con il pubblico abbiamo vinto insieme". Non a caso sull'obiettivo della telecamera dopo la vittoria i tifosi li ha voluti ringraziare tutti.

Accolto dai cori "Ole, ole! Sinner, Sinner!", l'azzurro incassa quattro prime vincenti nei primi quattro punti. Contro avversari giovani anche se ormai affermati come il n.4 del mondo, Nole mette in campo l'essere Djokovic, ha spiegato Panichi a SuperTennis. Lo conferma, se ce ne fosse bisogno, la volée in allungo con cui inaugura il terzo game, capolavoro di tecnica e flessibilità.

L'applausometro non può che essere sbilanciato, lo sapeva anche Nole che pure parla un fluente italiano, ha incontrato i calciatori della Juventus e vede l'Italia come una seconda casa. Sulle tribune c'è meno arancio di quel che ci si potrebbe aspettare vista la fama dei Carota Boys. Ancora non siamo ai livelli dei fan del campione del mondo oolandese Max Verstappen che invadono di arancione le tribune dei circuiti di Formula 1.

Se il servizio è il barometro della sicurezza di Jannik, il primo turno di battuta fa ben sperare: tiene a zero con tanto di ace a uscire sulla palla game.

Djokovic vince il primo scambio lungo del match, che coincide anche con il primo punto vinto da uno dei due in risposta: è il sedicesimo della partita.

Il pubblico si scalda piano, come la partita. La velocità del campo si traduce in scambi che non si afferrano. Il sesto game, con l'azzurro al servizio, è il primo concluso ai vantaggi. Cori e incitamenti sostengono Sinner che però si prende una controsmorzata da ko (giocata da applausi dopo un lungo scambio prudente) e per la prima volta deve salvare una palla break. L'ace con cui ci riesce fa rumore, l'applauso del pubblico pagante che lo sottolinea, pure.

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Cartelli per tutti i gusti (foto Sposito/FITP)

Sinner rigioca una palla corta identica a quella da cui Djokovic aveva tratto il punto più bello del match, stavolta chiude col passante a campo aperto ed è 3-3. Le tribune del Pala Alpitour sold out vibrano. Una sola voce riecheggia: "Ole ole ole ole, Sinner Sinner!".

Sinner non soffre il ritmo da fondo, neanche sulla diagonale sinistra. Si guadagna una prima palla break sul 3-3 30-40 ma stecca la risposta sulla prima al corpo del numero 1 del mondo. Djokovic scherma l'immediato desiderio di reazione dell'azzurro con feline coperture della rete e resta avanti (4-3). Darren Cahill, coach australiano nel team di Sinner che prima del torneo gli consigliava di giocare leggero e mostrare il suo tennis migliore, osserva impassibile accanto al preparatore Umberto Ferrara.

Sinner rischia, sbaglia ma sembra assorbire bene, nom farsi condizionare. Non azzarda e non forza sul 4-5 15-30, mantiene compostezza ed esteriore freddezza salvando un game complicato in avvio da una volée da manuale delle cose da non fare.

Novak Djokovic si lamenta (foto Sposito/FITP)

Sul 5-5 si esibisce in una serie di pugnetti. Meritati, in quanto ribalta il game da 40-0: risposta sulla riga,passante lungolinea, schiaffo al volo di diritto, doppio fallo con applauso polemico al pubblico di Nole e annessi fischi, rovescio diagonale che forza all'errore. Break Sinner, il primo del match: 6-5 e servizio Jannik. Djokovic dopo la percepita lesa maestà si avvolge la testa nell'asciugamano mentre il dj fa suonare "I'm blue". Il pubblico è più azzurro che blu ma siamo lì, almeno per una sera.

Il dato che conta è uno. Dal 5-5 40-0, Sinner vince nove punti di fila e dopo 57 minuti è a un set dalla semifinale. Il "po po po po po po po" da qualche anno d'ordinanza nelle celebrazioni sportive accompagna il momento.

Nel secondo è lotta senza quartiere. Djokovic, in guerra fredda col pubblico, lascia il campo per un toilet break dopo il terzo game e si fa trattare il collo sul 4-3. Sinner, bravo a rimontare da 0-30 nel quarto gioco, continua a interpretare la partita con lucidità.

Il tie-break riassume il nuovo Jannik, che va avanti di un mini-break in avvio (2-0), non lo difende e Djokovic risale fino al 6-4. Sinner cancella il primo set point, non il secondo. Chiude il secondo set dopo due ore e 13 minuti di partita, si mette le mani sulle orecchie con evidente intento polemico e provocatorio verso un pubblico non esattamente a suo favore e spinge il match al terzo set.

Il serbo si alimenta della ricerca di nemici, e ne aggiunge un'altra in Aurelie Tourte per un net secondo lui erroneamente non chiamato nel primo game del terzo. Sinner è al massimo un avversario, comunque, e Djokovic lo applaude per un gran passante lungolinea che scandisce il cambio di passo a metà del terzo set.

Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito/FITP)

Lo stadio diventa arena, calda di passione, elettrica e trascinante. Sinner assorbe l'entusiasmo, si carica e carica ancora di più i tifosi. Nel sesto game stampa due risposte vincenti da manifesto, da dichiarazione di intenti, da campione che vuole laurearsi dove i campioni diventano maestri. E chiude lo spettacolo con un vincente di diritto che vale il break del 4-2 e fa scattare in piedi Umberto Ferrara con tutto il resto del pubblico dietro come un'onda.

La responsabilità e il peso, la ragione e le emozioni, la paura e la voglia non sono certo semplici da governare quando si arriva vicini a un obiettivo mai ottenuto prima da un italiano nella storia del gioco. E anche Sinner, finora misurato, prova a strafare con il diritto dal centro nel game successivo e concede una palla break che salva con autorevolezza. Ma alla seconda, il contro-break, stavolta per un errore in altezza di rovescio.

Sinner ondeggia al servizio, Djokovic si assicura il tiebreak mentre il pubblico fischia. "Musica per le mie orecchie" mima Djokovic che muove le braccia a mo' di onda. 

Il primo punto scioglie Sinner, il secondo scatena il Pala Alpitour: risposta con i canoni dell'irrealtà dopo tre ore e due minuti di gioco e 2-0. Al terzo punto Djokovic si butta avanti ma è un bluff, non ha in mano niente: Sinner vede e rilancia, passa e sale 3-0 con due punti da giocare al servizio.

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GLI SCENARI PER LA SEMIFINALE

Se nell'ultima giornata:
vincono Sinner e Djokovic, passano Sinner primo e Djokovic secondo;

vincono Sinner e Hurkacz, passano Sinner primo e Djokovic secondo;

vincono Rune e Djokovic in due set, passano Rune primo e Djokovic secondo;

vincono Rune in due set e Djokovic in tre, passano Rune primo e Sinner secondo;

vincono Rune in tre set e Djokovic in due, si contano i game;

vincono Rune e Djokovic in tre set, passano Rune primo e Sinner secondo.

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