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Sinner d'Arabia tra i "6 Kings Slam": ci saranno anche Djokovic e Nadal

Jannik Sinner è tra i sei giocatori annunciati per una esibizione a ottobre in Arabia Saudita di cui non si conoscono ancora date e format. Si parla di un assegno da quasi 5 milioni per il vincitore

di | 07 febbraio 2024

Lo shooting di Jannik Sinner dopo la vittoria all'Australian Open (Getty Images)

Lo shooting di Jannik Sinner dopo la vittoria all'Australian Open (Getty Images)

L'Arabia Saudita continua ad avvicinarsi al mondo del tennis. Annunciata infatti a ottobre un'esibizione molto ben pagata, il "6 Kings Slam". Il nome altisonante etichetta un'esibizione prevista a Riad a ottobre. Ci saranno, almeno questi i nomi annunciati in questi giorni, Jannik Sinner, Novak Djokovic, Rafa Nadal, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Holger Rune.

Non si conoscono ancora le date dell'evento né il format della manifestazione. Il quotidiano britannico Telegraph parla di un milione e mezzo di dollari di solo ingaggio e di un assegno da 4,8 milioni per il vincitore. Ovvero più del doppio di quanto ha guadagnato Sinner vincendo l'Australian Open.

Ottobre è un mese denso per il tennis maschile. Si inizia con il Masters 1000 di Shanghai, in calendario dal 2 al 13. Poi nella settimana dal 14 al 20 ci sono i tre ATP 250 di Almaty, Stoccolma e Anversa (e questa potrebbe essere la settimana eventualmente più facile per avere in campo i sei big annunciati). Poi dal 21 al 27 si giocano gli ATP 500 di Vienna e Basilea e dal 28 ottobre scatta l'ultimo Masters 1000 della stagione, a Parigi-Bercy, torneo che dal 2025 cambierà sede.

Si tratta di appuntamenti importanti per i giocatori che ancora non hanno centrato la matematica qualificazione alle Nitto ATP Finals. Basti pensare che l'anno scorso Sinner si è garantito un posto a Torino grazie al successo nel primo match giocato a Shanghai e in quel momento solo quattro degli otto posti alle Finals erano già assegnati.

Certamente, è significativo per comprendere l'attuale status di Sinner come star non solo in quanto campione Slam, il fatto che sia stato scelto per questa esibizione. Come lo era l'essere stato disegnato accanto a Carlos Alcaraz in primo piano nel manifesto che sintetizzava la storia di Wimbledon attraverso generazioni di campioni passati e presenti, sacrificando Andy Murray che pure i Championships li ha vinti due volte.

E' anche il segno della sempre maggiore presenza dell'Arabia Saudita nel mondo dello sport, è sede ad esempio della Supercoppa italiana e spagnola di calcio, e del tennis. L'anno scorso per la prima volta lì si sono disputate le Next Gen ATP Finals, che per cinque anni si erano giocate a Milano. La prima edizione si è conclusa con molto meno pubblico ma un montepremi quasi raddoppiato, da 1.4 a 2 milioni di dollari. 

E si parla con sempre maggiore insistenza dell'Arabia come prossima sede delle WTA Finals. Una scelta che, come abbiamo raccontato, ha incontrato l'opposizione di Chris Evert e Martina Navratilova. Ma gli "endorsement" di Rafa Nadal e quello ancora più significativo di Ons Jabeur, tennista araba con la miglior classifica di sempre, per una nazione che non spicca per rispetto dei diritti umani e uguaglianza di genere, racconta chiaramente quanto l'Arabia Saudita abbia messo gli occhi sul tennis. Anche, forse soprattutto, come strumento di promozione politica.

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