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Miami, Sinner-Medvedev alle 20: ecco come Jannik ha cambiato la storia della rivalità

Le chiavi tattiche della sfida tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev che si affrontano in semifinale a Miami per l'undicesima volta in carriera

di | 29 marzo 2024

Il diritto di Jannik Sinner a Miami (Getty Images)

Il diritto di Jannik Sinner a Miami (Getty Images)

Un venerdì sera in compagnia di Jannik Sinner. E' quello che attende gli appassionati italiani. La semifinale del Miami Open, undicesimo confronto diretto fra i due, è infatti in programma alle 20 ora italiana.

Venti come le vittorie dell'azzurro nel circuito ATP nel 2024. Sinner, il primo giocatore a raggiungere questa soglia di successi in questa stagione, ha vinto a Miami il sesto quarto di finale su sei giocati nei Masters 1000 da inizio 2023. Il successo su Machac, il 32mo su 33 partite giocate contro avversari fuori dalla Top 20 da Wimbledon 2023, gli ha aperto le porte della terza semifinale all'Hard Rock Stadium, la settima in carriera in un Masters 1000.

L'azzurro arriva alla sfida contro Medvedev forte di quattro successi negli ultimi quattro confronti. Il russo, in campo come atleta neutrale, non lo batte dalla finale di Miami di dodici mesi fa. Essendo in semifinale, è ancora in corsa per ottenere un risultato ancora mai raggiunto in carriera, ovvero trionfare due volte consecutive in uno stesso torneo.

Sempre arrivato almeno in semifinale in tutti i tornei a cui ha preso parte nel 2023, Medvedev è di nuovo fra i migliori quattro in un torneo vinto l'anno prima per la quinta volta in carriera. Ha perso in finale a Parigi-Bercy e Vienna nel 2021, a Vienna nel 2023 (una delle quattro sconfitte contro Sinner) e in semifinale a Dubai nel 2024.

Sinner e l'importanza del lungolinea contro Medvedev

Prima dei quarti di finale, lo avevamo sottolineato, Sinner risultava il giocatore con il diritto di qualità più alta tra gli otto ancora in tabellone a quel punto del torneo. E il quarto di finale contro Machac, in cui il suo diritto ha raggiunto una valutazione di 9,5, ha rinforzato il primato. Dalla parte del rovescio, meglio di lui faceva solo Alexander Zverev, ma il rendimento di Sinner era comunque superiore rispetto a quello di Medvedev.

Uno scenario completamente diverso rispetto a quanto visto a Miami un anno fa. "Jannik ha saputo trovare le soluzioni, ed è quello che fanno i campioni" ha detto Medvedev alla vigilia della semifinale. 

Le elaborazioni di Tennis Viz sui dati che Tennis Data Innovations raccoglie attraverso una partnership con ATP permettono di comprenderle in profondità, queste soluzioni. 

E' evidente lo scatto in avanti in termini di qualità dei colpi e di scelte tattiche da parte di Sinner dopo la finale di Miami. E sono proprio queste differenti soluzioni, che evidenziano una maggiore sicurezza e una più costante aggressività, a spiegare perché Sinner consideri i suoi due primi successi contro Medvedev, in finale a Pechino e Vienna, come il momento di svolta della sua carriera. Come l'inizio di quel lungo percorso che l'ha portato a vincere il suo primo titolo Slam all'Australian Open, peraltro proprio contro Medvedev.

Attraverso questi dati possiamo confrontare il rendimento di Sinner nelle ultime tre partite perse contro Medvedev (Vienna 2022, Rotterdam e Miami 2023) e nelle sue prime tre vittorie (Pechino, Vienna e Nitto ATP Finals 2023). 

Partiamo dalla qualità dei colpi. Ogni servizio, ogni risposta, ogni diritto e ogni rovescio vengono misurati, su questa scala, analizzando velocità, rotazione, profondità e ampiezza, oltre alla qualità del colpo dell'avversario a cui il giocatore risponde. Ad ogni colpo viene assegnato un valore, per poi realizzare medie di performance complessive e per singoli fondamentali. Nel primo gruppo di partite, Sinner raggiungeva una qualità media con il diritto di 8,4 e con il rovescio di 8,0, in una scala da 1 a 10. Nel secondo gruppo di partite, la qualità è salita rispettivamente a 9,1 e 8,7. 

Quello che emerge in maniera lampante è come Sinner, dopo la sconfitta in finale a Miami nel 2023, abbia giocato con più continuità, precisione ed efficacia in lungolinea, tanto con il diritto quanto con il rovescio. Per giocare un lungolinea, bisogna colpire la palla ben davanti al corpo: è una tattica offensiva, segno di un giocatore che non sta subendo il gioco dell'avversario ma sta dettando i tempi dello scambio.

Nelle partite perse a Vienna nel 2022, a Rotterdam e Miami nel 2023, Sinner ha tirato in campo meno di tre diritti lungolinea su quattro, e solo il 18,7% di questi è rimbalzato entro un metro dalle righe. Nei tre match vinti a Pechino, Vienna e Torino l'anno scorso, Sinner ha messo in campo nove diritti lungolinea su dieci, e quasi tre su dieci a un metro dalle righe laterali. Ripetersi a Miami può invertire l'esito della partita rispetto allo scontro di dodici mesi fa all'Hard Rock Stadium. Perché Sinner ha il diritto di qualità più elevata tra gli otto arrivati ai quarti, e ha rinforzato il primato contro Machac (prestazione valutata in 9,5 con questo fondamentale).

E allo stesso tempo perché Medvedev è il giocatore che colpisce meno di tutti in attacco tra gli ultimi otto in corsa a Miami, secondo l'algoritmo di TennisViz, ma che è anche il secondo dopo Alcaraz per punti vinti dopo essere stato costretto in difesa nel corso dello scambio. Perciò Sinner potrebbe cambiare la partita se si metterà nella condizione di giocare con continuità un lungolinea affilato, risolutivo. Così può togliere tempo di reazione, forzare Medvedev ancora più in difesa, impedirgli di manovrare. 

Il cambio di passo nel 2023 risulta ancora più significativo dalla parte del rovescio. Nei tre scontri diretti da Vienna 2022 e Miami 2023, ha giocato solo un quarto dei rovesci in lungolinea, e meno di uno su quattro (23,1%) sono terminati a un metro dalla riga. Nel corso delle prime tre vittorie in carriera contro Medvedev, al contrario, Sinner ha giocato un rovescio su tre in lungolinea.

E la percentuale di quelli più vicini alle righe, i più precisi e profondi, è salita al 28%. In questo modo ha potuto dilatare il campo e insieme accorciare i tempi di gioco. Una strategia che il cerebrale Medvedev ha provato a contrastare in finale all'Australian Open, peraltro con ottimi risultati finché ne ha avuto le energie. La sfida a scacchi all'Hard Rock Stadium sarà per questo ancora più interessante.

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