-
Atp

Sinner nella storia, primo italiano in semifinale alle Nitto ATP Finals

Jannik Sinner è già sicuro di un posto in semifinale ancora prima di scendere in campo contro Holger Rune nell'ultimo incontro del girone alle Nitto ATP Finals

di | 16 novembre 2023

Esulta Jannik Sinner (foto Sposito FITP)

Esulta Jannik Sinner (foto Sposito FITP)

Alla seconda partecipazione, Jannik Sinner è diventato il primo italiano in semifinale alle Nitto ATP Finals. Un traguardo ottenuto prima ancora di scendere in campo per la terza partita del girone contro Holger Rune. Deve ringraziare l'amico Hubert Hurkacz, subentrato al posto dell'infortunato Stefanos Tsitsipas, che ha vinto un set contro Novak Djokovic. Hurkacz è il miglior amico di Sinner nel torneo, ha sempre detto l'azzurro. Ed è anche il primo avversario che Jannik ha sconfitto in carriera all'esordio assoluto alle Nitto ATP Finals nel 2021 quando l'altoatesino è entrato come riserva al posto di Matteo Berrettini dopo la prima partita.

Quest'anno Sinner è già diventato il primo italiano con almeno due match vinti nella storia del torneo, ed è pronto a continuare la sua leggenda a Torino.

Panatta primo italiano alle Nitto ATP Finals

Il primo italiano in quello che allora si chiamava Masters è Adriano Panatta che ha partecipato all'edizione 1975, alla Tennis Hallen di Stoccolma. All'esordio perde 64 76 contro lo spagnolo Manuel Orantes dopo essere stato sopra 4-1 nel tiebreak. Ma quel 30 novembre tutti parlano della doppia squalifica di Arthur Ashe e Ilie Nastase, nello stesso girone dell'azzurro. Il rumeno, che fuori dal campo è un grande amico del primo campione nero nel singolare maschile di Wimbledon, continua a provocarlo per tutta la partita. Sul 4-1 15-40 nel terzo set Ashe rimette le racchette nel borsone e se ne va. L'arbitro, il tedesco occidentale Horst Klosterkemper, squalifica Nastase perché ha perso troppo tempo. Almeno per 24 ore, perdono tutti e due.

Il giorno dopo, però, dopo una riunione di quattro ore con gli organizzatori e il presidente della federazione internazionale, Ashe ottiene la vittoria. Batte poi Panatta 76 63 e si assicura un posto in semifinale. Nell'ultimo incontro Nastase riscatta la sconfitta subita al Roland Garros e vince 76 36 60. Arriverà in finale e conquisterà il titolo dominando Borg in un'oretta, rovinando anche i piani della televisione svedese che ha programmato una lunga diretta.

A456A619-4617-4A51-985E-8A32205AF442
Play

L'esperienza di Barazzutti a New York


Nel 1978, Barazzutti centra il best ranking di numero 7 che premia la continuità di rendimento e chiude la stagione da numero 10 anche se non alza trofei. Gioca due finali, a Las Vegas e Bastad, e dodici semifinali, compresa quella persa al Roland Garros contro un Borg dominante.

"Entrare tra i primi otto del mondo e giocare il Masters è uno degli obiettivi più importanti per un tennista insieme agli Slam - spiega l'attuale capitano azzurro di Coppa Davis -. Esserci è sempre una grande soddisfazione. Poi quell'anno si giocava al Madison Square Garden: un'emozione di quelle che lasciano il segno. Scendere in campo in quell'impianto è stato un momento di shock potente, di stordimento. È stata una gran bella esperienza, tra l'altro quella settimana lì ci fu anche un bel concerto di Neil Young".

Il Masters del 1978 è collocato in maniera anomala in calendario, nel gennaio del 1979. "Non era esattamente comodo, anche se in fondo sarebbe stato scomodo anche se si fosse giocato a fine stagione", aggiunge Barazzutti. "La collocazione non era delle migliori, ma c'erano difficoltà a mettere insieme le date giuste considerato che c'erano i tornei ATP e il circuito WCT, oltre agli Slam: tante entità che portavano a qualche difficoltà organizzativa. Noi giocatori venivamo da un periodo molto intenso di tennis, io avevo dovuto faticare parecchio, avevo giocato fin quasi all'ultima settimana per qualificarmi, quindi sono arrivato un po' stanco. E non mi sono espresso al massimo".

I campi, inoltre, sono molto veloci e questo non lo aiuta. Barazzutti affronta all'esordio Eddie Dibbs, arrivato al numero 5 del ranking a luglio di quell'anno dopo la semifinale al Roland Garros, che lo batte 64 64.

Barazzutti gioca più aggressivo il secondo match contro Brian Gottfried ma finisce 76 64. Il girone si chiude contro il messicano Raul Ramirez che ha vinto sei game nelle prime due partite del round robin ma lo batte 3-6 6-3 6-4 e salva la faccia.

Il Masters lo vincerà un giovane John McEnroe contro Ashe, all'ultima partecipazione, che ha dominato nel round robin. "McEnroe aveva già dato segni del suo grande talento e del suo enorme potenziale" - ricorda il capitano azzurro di Coppa Davis - era lanciato a diventare uno dei migliori del mondo. Era in un momento di grande crescita, stava esplodendo".

D5F8144C-4216-4C78-8345-5AA6F84EB4FA
Play

FOGNINI E BOLELLI, LA PRIMA VITTORIA ITALIANA


Proprio ad Arthur Ashe e all'amico Stan Smith è intitolato il girone delle ATP Finals di doppio del 2015. Ci sono anche Simone Bolelli e Fabio Fognini, che hanno inaugurato la stagione con il primo titolo Slam per una coppia italiana nella storia del tennis maschile dal 1959, dai tempi del trionfo di Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola al Roland Garros.

La semifinale di Parigi, battuti dai gemelli Bryan, le tre finali Masters 1000 a Indian Wells (sconfitti da Pospisil/Sock), Monte-Carlo (fermati ancora dai Bryan) e Shanghai (sconfitti da Klaasen/Melo) impreziosiscono la stagione che si chiude con un piccolo pezzo di storia del tennis azzurro alla O2 Arena.

La differenza, nel round robin, la fa la sconfitta per 11-9 al super tie-break contro Jamie Murray e John Peers nella prima giornata. La seconda, contro i Bryan, anche alla luce dei precedenti stagionali, rimane più prevedibile. Ma nell'ultima partita, Bolelli accende l'Arena con un gran dritto sul match point. Gli azzurri battono 64 16 10-5 in un'ora di gioco, l'indiano Rohan Bopanna ed il rumeno Florian Mergea, già qualificati per le semifinali.

È la prima vittoria italiana in quelle che oggi conosciamo come Nitto ATP Finals. Commovente e non scontata la dedica che Fognini lascia sull'obiettivo della telecamera: a Parigi e Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneziana rimasta uccisa durante l'attentato al Bataclan del 13 novembre 2015, pochi giorni prima. Il volto dell'Italia che crede all'Europa e si apre al mondo.

Un'esultanza di Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals 2023 (Foto Sposito/FITP)

DI BERRETTINI IL PRIMO SUCCESSO IN SINGOLARE

Nel 2019 Matteo Berrettini riporta un italiano alle Nitto ATP Finals in singolare dopo 40 anni. Perse le prime due partite nel girone contro Roger Federer e Novak Djokovic, pur già eliminato l'azzurro dà prova di orgoglio e batte in due set Dominic Thiem (7-6 6-3 il punteggio, in un'ora e 16 minuti). Diventa così il primo italiano a vincere una partita in singolare nella storia del torneo.

 “Credo che qui l’atmosfera in campo sia speciale, il gioco di luci, la presentazione è veramente uno spettacolo e il fatto che ci sia stata così tanta gente, la mia famiglia, il mio team i miei amici ha reso tutto più speciale" diceva allora. "L’atmosfera del campo credo non sia facile da trovare in nessun altro torneo e la cosa che mi è piaciuta meno è che ho perso due partite e ne ho vinta una".

L'ha solo assaggiata, poi, a Torino nel 2021. La prima edizione italiana del torneo si apre con il suo ritiro alla fine del primo set contro Alexander Zverev. E diventa la prima con due giocatori italiani in campo in singolare. Al suo posto, infatti, entra proprio Sinner che domina Hurkacz nel suo primo match alle Nitto ATP Finals. La sua prima esperienza al Pala Alpitour con una partita manifesto contro Daniil Medvedev. Il russo è già qualificato, Sinner già eliminato e perde 6-0 il primo set. Ma si rialza fino ad arrivare a un punto dalla vittoria in un'atmosfera elettrica.

La stessa che ha fatto da cornice alla sua dominante vittoria su Stefanos Tsitsipas quest'anno, e al suo primo successo in carriera su Novak Djokovic. Dopo quelle tre ore e 9 minuti che hanno attirato milioni di italiani davanti alle tv, Sinner è diventato il primo italiano ad aver battuto due numeri 1 diversi nell'era Open. E' solo il primo dei suoi record di questa settimana da campione a Torino, dove si incorona il campione tra i campioni.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti