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Sinner a suo agio con il servizio foot up: cosa cambia rispetto al foot back

Simone Vagnozzi ha analizzato al Corriere della Sera il ritorno di Sinner al servizio foot up. E' il punto di partenza per andare a conoscere meglio i vantaggi di questa tecnica e le differenze rispetto a quella del foot back

di | 04 agosto 2023

Jannik Sinner al servizio (Getty Images)

Jannik Sinner al servizio (Getty Images)

Il lavoro sul servizio di Jannik Sinner è costante. Nei piani di Simone Vagnozzi e Darren Cahill la preparazione invernale alla fine del 2023 avrebbe dovuto rappresentare uno step importante per lavorare su questo fondamentale. Ma l'eliminazione al secondo turno al Roland Garros ha permesso a Sinner e al suo team di anticipare i tempi.

La tecnica migliore, ha spiegato coach Vagnozzi al Corriere della Sera, "è il foot up: cioè il servizio con l’avvicinamento dei piedi. A Wimbledon si è subito trovato più a suo agio: così il movimento risulta più fluido, l’altro servizio richiede più forza e se il match si prolungava, o Jannik cominciava ad essere un po’ stanco, rischiava di perdere ritmo".

Questa tecnica prevede che il piede posteriore si avvicini a quello anteriore durante la preparazione, come ad esempio fa Rafa Nadal. Nel "foot back", che Sinner ha usato l'anno scorso, i piedi restano fermi. Il foot back, per intenderci, è la tecnica usata al servizio da Roger Federer o Pete Sampras.

In questo video l'evoluzione del servizio di Sinner attraverso i suoi ace nel circuito ATP negli ultimi mesi. Appare chiara la ricerca di un movimento più veloce e compatto, con un lancio di palla via via più verticale.

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Sinner torna al servizio foot up: l'analisi tecnica

La tecnica del foot up, come abbiamo spiegato nel 2019 in una puntata della nostra rubrica "Personal coach", consente di produrre maggiore quantità di moto lineare in direzione orizzontale, mentre la tecnica del “foot up” produce più moto lineare in direzione verticale. 

Chi serve con la tecnica del foot up produce mediamente "una maggiore inclinazione delle spalle. Tale azione è favorita dall’estensione dell’anca anteriore che il più delle volte è posizionata all’interno del campo quando i piedi si avvicinano".

Una curiosa inquadratura che consente di apprezzare il dettaglio del servizio foot up di Sinner durante Wimbledon (Getty Images)

E' una tecnica che tende ad essere più utilizzata dai contrattaccanti da fondo, e da una buona percentuale degli attaccanti da fondo a cui appartiene Sinner. Questo succede perché il foot up è associato, scriveva Gennaro Volturo, "all’esigenza di recuperare alcuni cm in altezza nella fase di impatto, mentre gli attacking players la prediligono perché effettuano un lancio di palla che è mediamente più avanzato rispetto alle altre tipologie di giocatori". 

I tennisti che servono con la tecnica del foot back, invece, "riescono solitamente a produrre una maggiore torsione del tronco in fase di preparazione", favorita "dall’ampiezza della base d’appoggio che garantisce più equilibrio e più facilità nel separare l’azione delle spalle da quella delle anche".

Questione di dettagli, certo. Il foot up può dare al giocatore una maggiore sensazione di dinamismo, il foot back può proiettare il giocatore più facilmente in avanti. Questione di feeling, verrebbe da dire. Ma questo non è affatto un aspetto secondario nell'affinare l'unico colpo senza alcuna inter-relazione con quel che fa l'avversario.

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