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Sinner e il rosso, questione di feeling: le lezioni di Monte-Carlo per sognare al Foro

Solidità ed efficienza con i colpi da fondo, più certezze nelle possibilità di far punto anche se costretto in difesa: queste le certezze di Sinner sulla terra battuta dopo Monte-Carlo. Un rendimento più in linea con i suoi standard attuali al servizio e in risposta può cambiare la sua storia sul rosso

di | 21 aprile 2024

Jannik Sinner e la terra battuta, il feeling c'è ma può migliorare. Per molti, invece, quel feeling non si vede. Certo, non è la sua superficie migliore, ci ha vinto solo uno dei suoi tredici titoli in carriera, a Umago in finale su Carlos Alcaraz nel 2022. In percentuale, ha reso più che sull'erba, dove però ha iniziato a vincere solo l'anno scorso e dunque il confronto risulta poco indicativo.

Alla luce della seconda semifinale consecutiva a Monte-Carlo, e ancor più del modo in cui è maturato questo risultato, gli indizi per guardare con ottimismo alle prospettive di Sinner a Madrid, e ancor più agli Internazionali BNL d'Italia e al Roland Garros, i suoi obiettivi prioritari per questa parte di stagione non mancano.

"La terra non è  la superficie su cui mi sento più a mio agio. Gioco meglio sul cemento, ma questo non significa che non sia un buon giocatore su terra battuta. Ho raggiunto il mio primo quarto di finale del Grande Slam al Roland Garros" ha detto prima dell'esordio a Monte-Carlo Sinner, che raggiunse quel primo quarto di finale nell'edizione 2020 spostata in autunno a causa della pandemia, con temperature decisamente più fredde e rimbalzi più bassi.

I dati raccolti da Tennis Data Innovations ed elaborati da Tennis Viz, società che lavorano con l'ATP e periodicamente pubblicano analisi statistiche attraverso il profilo X (ex Twitter" "Tennis Insights" sottolineano come a Monte-Carlo Sinner sia riuscito a tenere alta la qualità dei colpi da fondo: su una scala da 1 a 10 nel corso del torneo il suo diritto ha raggiunto una valutazione di 8,6 e il rovescio di 8,4. Ma se si guarda al suo standard, alla qualità media dei suoi fondamentali nelle ultime 52 settimane, solo sul rovescio la qualità è migliorato (8,1 la sua media).

Il rendimento di Sinner a Monte-Carlo e il confronto con le sue medie nelle ultime 52 settimane (Dati Tennis Data Innovations, elaborazione Tennis Viz)

Per quanto il torneo di Monte-Carlo non possa bastare come campione rappresentativo del valore potenziale di Sinner sul rosso, è comunque significativo quello che Jannik ha fatto vedere nel corso del primo Masters 1000 stagionale sul rosso. Intanto ha giocato meno in attacco rispetto ai suoi standard nelle ultime 52 settimane, conseguenza chiaramente della superficie e probabilmente anche di una maggiore sicurezza sulla sua resistenza atletica e sulle sue possibilità di ribaltare lo scambio anche in manovra. Una capacità che emerge chiaramente anche dai numeri.

Rispetto a quanto visto nelle ultime 52 settimane, infatti, a Monte-Carlo Sinner è risultato il migliore in termini di punti vinti, in percentuale, nelle occasioni in cui si è trovato in una posizione d'attacco, quindi dentro il campo o con la possibilità di aggredire dopo un colpo di bassa qualità da parte dell'avversario. L'azzurro ha vinto il 73% di questi punti, il 9% in più rispetto alla media complessiva dei giocatori nel torneo. Per dare un'idea Casper Ruud, che avrebbe affrontato in finale se avesse battuto Stefanos Tsitsipas, si è fermato a 70,3%.

Nella settimana di Monte-Carlo spicca anche un altro aspetto. Sinner ha vinto il 41% di punti in cui si è trovato in difesa. Ovvero in cui ha dovuto colpire almeno in allungo, particolarmente lontano dal campo o ancora fronteggiare un colpo di particolare qualità da parte dell'avversario.  Spicca perché è il 4% in più rispetto alla sua media nelle ultime 52 settimane, e non è una differenza da poco visto che parliamo di top e di grandi tornei per cui ogni dettaglio, ogni minima oscillazione, può trasformare una sconfitta in una vittoria e viceversa.

Il suo rendimento in questi aspetti del gioco si pone in perfetta continuità con quanto visto nel 2023. Sinner infatti riusciva a mantenere un equilibrio ottimale dal lato del diritto tra rotazione (sopra i 3000 giri al minuto di media) e velocità media. Inoltre, tanto con il diritto quanto il rovescio, che comunque tende a giocare più basso rispetto alla rete, varia altezza e profondità dei colpi in top-spin in relazione alle caratteristiche dell'avversario.

Quel che è mancato a Jannik, rispetto ai suoi standard delle ultime 52 settimane, è il rendimento al servizio (7,7 la qualità nel torneo contro 8,2 di media) e risposta (6,8 contro 7,6). Il servizio ha rappresentato anche il principale vulnus per Sinner nella semifinale contro Tsitsipas insieme al diritto: a parità di colpi vincenti (13 a testa), con il diritto Sinner ha forzato 13 errori del greco, che invece con questo colpo ne ha generati sei in più dell'azzurro. Ed è proprio il diritto, come abbiamo già spiegato, il punto chiave del trionfo di Tsitsipas nel Principato.

In risposta, inoltre, non sempre hanno pagato schemi aggressivi per posizione e traiettorie, meno efficaci rispetto a quanto avviene sul veloce perché chi serve ha comunque più tempo per attaccare con il colpo successivo. 

Considerati comunque i progressi complessivi di Sinner con i colpi di inizio gioco, i tifosi possono sognare di vederlo protagonista fino in fondo agli Internazionali BNL d'Italia. 

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